Intrigante e coinvolgente l’Amleto, una delle opere più importanti di Shakespeare, messo in scena da Daniele Pecci al Quirino di Roma dal 18 al 30 ottobre. Due ore di spettacolo, rivisitato in chiave moderna dove la scenografia, realizzata da lastre di metallo che al bisogno apparivano e svanivano, era essenziale e il gioco di luci, magistralmente condotto, ha saputo sottolineare in modo perfetto le torri dei soldati e l’apparizione del fantasma del Re. Belli anche i costumi con i corsetti e i panciotti e le acconciature che si avvicinano agli anni ’30 che hanno portato una ventata di freschezza. Il testo, ridotto in alcune parti, è risultato comunque fluido e ritmato al punto giusto in modo da sottolineare la bravura e la mimica degli attori in scena tra cui Mario Pietramala, Marco Imparato, Vito Favata, Maurizio Di Carmine, Mariachiara Di Mitri, Pierpaolo de Mejo, Domenico Macrì, Andrea Avanzi e non per ultimo Mauro Racanati che, ancora una volta si è dimostrato all’altezza della situazione. Il Re di Danimarca è stato interpretato da Daniele Pecci affiancato dalla bravissima Maddalena Crippa nel ruolo di Geltrude. Molto bravi gli attori che hanno interpretato magistralmente i loro ruoli trascinando gli spettatori in un turbinio di sfumature di sensazioni.
Teatro Quirino – via delle Vergini 7, 00187 Roma
Per informazioni e prenotazioni: botteghino 06/6794585, mail biglietteria@teatroquirino.it
di Alessandro Messina e Daniela Pozone