Prodotto da Dodicilune, distribuito in Italia e all’estero da Ird e nei migliori store on line da Believe Digital, martedì 9 giugno esce “L’equilibrista“, nuovo progetto discografico di Pierluigi Balducci. Nei sette brani originali, il compositore e bassista pugliese è affiancato da tre interessanti musicisti della scena jazzistica europea: l’italo-canadese Robert Bonisolo, gigante del sax tenore, Fabrizio Savino, chitarrista barese di grande sensibilità artistica, e Dario Congedo, batterista salentino dal talento straordinario.
«Il disco è dedicato al pianista britannico John Taylor», sottolinea Balducci. «Punto di riferimento sia per me che per tanti altri musicisti europei, John mi ha onorato della sua presenza nel mio quartetto con Paul McCandless e Michele Rabbia fino alla sua scomparsa nel 2014 e nei dischi “Blue from heaven” (2012) ed “Evansiana” (2017), sempre usciti per Dodicilune. Il suo essere “sempre sul filo” ha ispirato, infatti, il titolo del mio nuovo disco».
“L’equilibrista” propone nuove composizioni, nuovo suono, nuova energia, all’insegna di un ridisegnato equilibrio tra l’elemento improvvisato e quello scritto. L’idea, appunto, dell’equilibrio come qualcosa di dinamico e tensivo, in cui è implicito lo sforzo creativo, l’equilibrio come concetto per nulla opaco, piatto o normalizzante, ha sempre affascinato Balducci: se si sceglie la via dell’inatteso, dell’inaudito, del sorprendente come sostanza del fare jazz, è facile “cadere dal filo”, ma il rischio stesso è essenziale nel gioco dell’improvvisazione.
«Il primo brano Blackarera suona come un’insolita commistione tra una danza folkloristica argentina, la chacarera e le armonie vicine agli anni ’60 di Hancock e Shorter», racconta Balducci. «Il vizioso è una mia dedica al collega e amico bassista Viz Maurogiovanni: una composizione dalla struttura narrativa articolata e insolita, caratterizzata da una melodia ampia, imponente, molto “italiana”. L’equilibrista», prosegue il bassista, «è un brano scritto per John Taylor e già inciso in trio con il pianista inglese e il batterista Michele Rabbia (Blue from Heaven – 2012), questo brano è la rappresentazione musicale del camminare sul filo, di quella scommessa con l’ignoto che è sostanza del fare jazz e del gioco dell’improvvisazione. Taylor è uno dei più grandi “equilibristi” che il jazz abbia mai avuto. Da “evansiano”», continua a raccontare il compositore pugliese», amo i tempi ternari. In Fino a prova contraria le armonie abbastanza incalzanti del tema di questo jazz waltz vengono poi dilatate e allargate, divenendo il canovaccio armonico per gli assoli. Kosmos and chaos è invece una composizione che ha un energico motore ritmico, con tempo in 5/4 e alcune impreviste svolte in 3/4. Il titolo filosofico di questo brano sintetizza un rapporto d’amore vitale all’esperienza jazzistica del fare musica: quello fra gli opposti dell’ordine e del caos. Monet», spiega Balducci «è un brano sospeso tra colorismo e modalità, impressionista anche nel titolo. Il Wormhole, titolo del brano di chiusura, è infine una sorta di cunicolo spazio-temporale in grado di accorciare le distanze fra le inconcepibili distanze siderali. Il quartetto interagisce creando una sorta di vortice, di spirale di progressiva tensione, in cui coinvolgere l’ascoltatore».
Bassista e compositore tra i più attivi della scena jazzistica italiana, Pierluigi Balducci si è esibito sui palchi di festival e jazz club in Italia, in Europa e in tutto il mondo, collaborando con musicisti come Ernst Reijseger, Robert Bonisolo, Luciano Biondini, Gabriele Mirabassi, Javier Girotto, Michele Rabbia, Antonio Tosques, John Taylor, Roberto Ottaviano, Paul McCandless, Maurizio Brunod, Vincenzo Maurogiovanni, Marta Raviglia e molti altri. È attualmente membro del trio Amori Sospesi, con Gabriele Mirabassi e Nando Di Modugno. Ha all’attivo performance live per emittenti radiofoniche come Rai Radio3, l’austriaca ORF, la coreana MBC e la tedesca Bayerischer Rundfunk. Come leader e compositore, ha pubblicato a suo nome diversi album; negli anni 2000/2005 ha pubblicato tre dischi da leader con l’etichetta Splasc(h) Records di Peppo Spagnoli. A partire dal 2006 è artista della Dodicilune. Rai Radio3 lo ha intervistato nel giugno 2017 dedicando al disco “Evansiana” una puntata di Radio3 Suite, mentre le riviste Musica Jazz e Jazzit gli hanno dedicato spesso ampie interviste. I suoi dischi sono stati frequentemente recensiti alla stampa specializzata italiana e estera. Il “Jazzit Award” promosso dalla rivista Jazzit lo include ormai da molti anni nella top ten dei migliori bassisti elettrici italiani di jazz. È endorser dei prestigiosi marchi italiani Markbass, Meridian Guitars e dei bassi classici Dieter Hopf. È docente di basso elettrico e di tecniche di improvvisazione al Conservatorio di Matera. Con “L’equilibrista” prosegue la sua collaborazione con la Dodicilune dopo “Leggero” (2006), “Stupor Mundi” (2009), i due lavori “Blue from heaven” (2012) ed “Evansiana” (2017) con il quartetto completato da John Taylor, Paul McCandless e Michele Rabbia, “Amori. sospesi” (2015) con Gabriele Mirabassi e Nando Di Modugno, “Cinema, Volume 1” con Vincenzo “Viz” Maurogiovanni e la partecipazione ai progetti “Synopsis” dell’Antonio Tosques Quartet (2007), “Galantuomini” di Gabriele Rampino (2009) e “My Waits. Tom Waits Songbook” della cantante Serena Spedicato (2012).
L’etichetta Dodicilune, fondata e guidata da Gabriele Rampino (direttore artistico) e Maurizio Bizzochetti (label manager) è attiva dal 1996 e dispone di un catalogo di oltre 250 produzioni di artisti italiani e stranieri. Distribuiti nei negozi in Italia e all’estero da IRD, i dischi Dodicilune possono essere acquistati anche online, ascoltati e scaricati sulle maggiori piattaforme del mondo grazie a Believe Digital.