Il ginepro, il talismano contro gli spiriti malvagi – E’ chiamato l’albero protettore, l’albero che protegge dagli spiriti malvagi, l’albero che regala felicità e serenità. Questo è quello che si raccontava nella mitologia greca a proposito del Ginepro e, ancora oggi, questo bellissimo albero ha un posto privilegiato in confronto a molti altri ed è, ancora oggi, ritenuto una delle migliori protezioni contro le sventure. Il Ginepro è un albero molto ramificato, basti pensare che i suoi rami partono quasi dalla sua base. Può raggiungere un’altezza di circa due metri, le sue foglie sono raccolte in dei gruppetti di tre e sono piccolissime e molto appuntite.
Il Ginepro non è solo una bella pianta ornamentale e protettiva ma è anche curativa. I suoi frutti vengono utilizzati nella fitoterapia. Le bacche che produce, hanno un colore che va dal nero all’azzurro scuro sono grandi quasi come un pisello contengono olio, zucchero, resina, calcio e acetato di potassio e vengono utilizzate, dopo gli opportuni trattamenti per combattere la calcolosi urinaria, i reumatismi e molte altre patologie.
Dalle bacche fresche si possono ottenere degli unguenti per curare la scabbia, ulcere e piaghe ma non consiglio nessuno a provarci, è meglio rivolgersi ad una erboristeria in modo da non correre rischi inutili.
Il ginepro era già noto al tempo dei Romani che lo utilizzavano come una spezia. Ricopriva addirittura un ruolo importantissimo e, spesso, veniva utilizzato al posto del pepe. Durante il periodo del medioevo, i rami del ginepro venivano usati per dare un sapore particolare alla carne che veniva cotta alla griglia. Per la brace, infatti, utilizzavano appunto il suo legno cosa che, ancora oggi, viene utilizzato soprattutto nella cottura della selvaggina e di molte altre carni.
Il legno del ginepro veniva utilizzato anche come incenso. Si racconta anche che quando Maria e Giuseppe fuggirono dall’Egitto trovarono rifugio sotto un albero di ginepro e che, la Vergine, scampata al pericolo, fu talmente tanto grata a questa pianta che la benedisse.
Fino a non molti anni fa, in Emilia la notte di Natale, di San Silvestro e quella dell’Epifania, era uso bruciare, come buon auspicio, un ramo di ginepro.
Le bacche di ginepro vengono, ad oggi, utilizzate per affumicare molti salumi tra cui il prosciutto, lo speack e la mortadella (che non ha nulla a che vedere con la mortadella). Le bacche vengono, inoltre, usate per insaporire le patate ed i crauti.
L’olio di ginepro che viene estratto dalle sue bacche aggiunto all’acqua del bagno ha proprietà riscaldanti ed anche tonificanti.
Con il Ginepro si possono curare, come abbiamo precedentemente detto, svariate patologie ma, si possono fare anche degli ottimi liquori tra cui questo: prendete quattro pugni abbondanti di bacche di ginepro, schiacciatele leggermente con un cucchiaino e mettetele a macerare per una decina di giorni in un contenitore dove avete messo 450 cc di acqua e 550 cc di alcool a 90 gradi. Mettete il contenitore in una zona buia ed aspettate appunto i 10 giorni. Trascorso questo tempo filtrate il contenuto del contenitore, aggiungete 200 grammi di zucchero e mescolate fino a quando lo zucchero non sarà completamente sciolto. Rimettete il barattolo al buoi per una settimana e poi assaggiatelo. Il liquore è pronto.
Per i più temerari il consiglio è quello di assaggiare la birra al Ginepro. E’ difficile da trovare ma ha un sapore davvero delizioso, leggermente aspro ma piacevole.
Il Ginepro può essere coltivato anche in vaso e, uno di questi alberi nel proprio giardino o sul terrazzo dovrebbe, seguendo le antiche tradizioni, proteggervi da molte cose spiacevoli. Come si dice? Non ci credo ma ….io l’albero di Ginepro l’ho piantato nel mio giardino!!!!