Presentata la XXV edizione del ParmaJazz Frontiere Festival

La XXV edizione del ParmaJazz Frontiere Festival: alla riscoperta del made in Italy – Fra gli artisti: Trovesi, Maras, Pieranunzi, Battaglia, la ParmaFrontiere Orchestra

Presso l’Auditorium di Casa della Musica (Piazzale S.Francesco, 1 – Parma) si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del XXV ParmaJazz Frontiere Festival. A fianco al Direttore Artistico Roberto Bonati, erano presenti: l’Assessore alla Cultura del Comune di Parma Michele Guerra che ha guidato le danze, Michela Canova per il CMP Teatro Farnese, Luca Trentadue Consigliere Fondazione Monteparma e Luigi Amore Direttore Generale Fondazione Cariparma. Comune a tutti la gioia e l’entusiasmo di poter regalare alla Città di Parma e non solo nuovamente l’opportunità di fruire cultura dopo un’anno tanto doloroso e difficile che, come ha tenuto a ricordare Michele Guerra, ha penalizzato soprattutto il settore culturale.

Sarà un’edizione all’insegna del sound made in Italy quella della XXV edizione del ParmaJazz Frontiere Festival (www.parmafrontiere.it) e avrà il suggestivo titolo di in muta vece, invoco”. La struttura scelta dal Direttore Artistico Roberto Bonati è quella di sempre: un mix calibrato fra grandi ospiti, nuove scoperte e produzioni del festival. A partire dal 3 ottobre 2020, con il Concerto di Gianluigi Trovesi, Fulvio Maras e l’Orchestra Salmeggia (3 ottobre) si avvicenderanno fra la tradizionale Casa della Musica di Parma, il Complesso Monumentale della Pilotta – Teatro Farnese e varie location cittadine: la ParmaFrontiere Orchestra diretta da Roberto Bonati (4 ottobre) in uno nuova produzione: lo Stabat Mater; lo Stefano Battaglia Trio (con Salvatore Maiore al contrabbasso e Roberto Dani alla batteria, 11 ottobre), Fabrizio Ottaviucci (piano solo, 23 ottobre), Enrico Pieranunzi (piano solo, 13 novembre), il Francesco Fiorenzani alla guida del suo Quartetto (con Luca Sguera a pianoforte – rhodes- synth, Francesco Ponticelli al contrabbasso e Bernardo Guerra alla batteria, 16 ottobre) nel recente progetto Silent Water, i Pericopes+1 (Emiliano Vernizzi al sassofono, Alessandro Sgobbio al pianoforte e fender rhodes, Ruben Bellavia alla batteria, 11 novembre). Non mancherà l’appuntamento con Vesper and Silence, il progetto solista di Roberto Bonati (1 novembre). Sempre solista il progetto per clarinetti di Marco Colonna (15 novembre). Uno spazio, come sempre (16 ottobre), anche al Vincitore del Premio Gaslini, quest’anno andato a Federico Calcagno. E poi: l’omaggio alla grande musica dei Cartoons (7 novembre) e la tradizionale Una Stanza per Caterina (31 ottobre) con la violinista Anais Drago: appuntamento annuale in musica dedicato al ricordo di Caterina Dallara, imprenditrice e mecenate. Il festival avrà il proprio sviluppo fino alla fine di novembre. Si chiude il 18 novembre con l’ormai tradizionale concerto degli Allievi del Liceo Bertolucci, quest’anno condotti all’approfondimento della musica da Andrea Grossi con il workshop Era Ora! Spunti per la Musica in divenire.

“La scelta di un parterre tutto italiano nasce dal Covid, certamente, – ci spiega il direttore artistico Bonati – ma è stata anche una preziosa opportunità per fare uno sforzo di osservazione e per farci un quadro dello stato del jazz oggi. Siamo riusciti a tratteggiare un quadro non certo completo, ma che – a grandi linee- ci sembra possa raccontare l’Italia di oggi. Fra grandi nomi e giovani proposte. Con una predilezione particolare per coloro che non hanno mai rinunciato a proporre nuove strade, a muoversi in un ambito di ricerca, confrontandosi con una pluralità di linguaggi e tradizioni” Un jazz quindi fatto di grandi ascolti, di un gioco sempre energico fra scrittura e improvvisazione, di contaminazione e sguardo disincantato sugli altri generi, di sperimentazione.

Come ogni anno, a fianco ai concerti il Festival si arricchisce di una serie di appuntamenti: fra guide all’ascolto e presentazioni di libri.
Due le guide all’ascolto, entrambe condotte dal musicista e compositore Luca Perciballi, presso l’Associazione Remo Gaibazzi (ore 18.00): il 30 ottobre sarà il turno di  Electric Pleasures – Il concetto di elettricità ed elettronica nella musica del 900, mentre il 6 novembre  con 25 Anni di ParmaFrontiere – Una prospettiva ragionata si avrà occasione di ripercorrere la storia del festival attraverso i suoi protagonisti.

Tre le presentazioni di libri, tutte condotte da Alessandro Rigolli: il 24 ottobre (Associazione Remo Gaibazzi, ore 18.00) Bruno Tommaso presenta La scuola che sognavo, libro scritto a quattro mani con Alfredo Gasponi (EDI-PAN, 2020). Il 28 ottobre (Lostello – Parco della Cittadella, ore 18.00) sarà la volta di Vanni Masala con Io sono Michel Petrucciani (Curci, 2019). Infine il 4 novembre (Lostello – Parco della Cittadella, ore 18.00) Claudio Chianura racconterà il suo Jazz Border. Il jazz in Italia (Auditorium, 2019/2020).

Il Festival è prodotto dall’Associazione Culturale ParmaFrontiere con il contributo del Comune di Parma, Regione Emilia Romagna, Ministro dei Beni Culturali, Fondazione Monteparma, Fondazione Cariparma, Dallara Automobili, Unione Parmense degli Industriali. In collaborazione con Casa della Musica, Fondazione Teatro Regio, Complesso Monumentale della Pilotta -Teatro Farnese, Ape Parma Museo, Teatro Due, laFeltrinelli Libri e Musica di Parma,  Associazione Segnali di Vita – Il Rumore del Lutto, Liceo Musicale “Attilio Bertolucci”,  Associazione Remo Gaibazzi,  Lostello-Emc2 Onlus, Phocus Agency, Sina Maria Luigia e membro di Europe Jazz Network, I-Jazz.

Assistente alla Produzione Luca Perciballi, al Coordinamento di Produzione Sara Zanotti e Sophie Wolski.

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