- Ciao Inaudito, IN MANCANZA DEL VERDE è il tuo ultimo singolo. Di cosa parla?
Ciao! A dispetto di quanto potrebbe far pensare il titolo, “In mancanza del verde” non è un brano ambientalista. Cioè in realtà è anche ambientalista, sebbene non parli di ambiente. A dire il vero parla anche di ambiente ma non come farebbe Greta Thumberg. Semplicemente perché Greta non conosce ancora Inaudito, mentre Inaudito conosce se stesso. O almeno ci prova, e questa canzone è una testimonianza di questo processo, ovvero guardarsi dentro per vedere cosa manca, cosa si è trascurato, per poi tornare fuori a cercarlo.
Fra le altre cose parla anche di una volta che sono sceso da un aereo subito prima che partisse.
- Cosa lo lega ai due brani precedenti, “Tutto Torna” e “Quando c’eri tu”?
Non saprei…a parte il fatto che sono tutte e tre state composte alla chitarra (rispetto ad altre che ho scritto al piano), parlano in qualche modo di un’assenza, anche se da diverse prospettive. Sono nate in momenti diversi, e prendono spunto le prime due da storie sentimentali finite, quest’altra invece più da uno stato mentale personale. Un momento di introspezione che getta una luce sul mio modo di essere e di rapportarmi all’assenza e all’attesa – però in generale, non di una persona in particolare – e del modo di reagire o riorganizzarmi di fronte ad esse.
- Questo brano ha sonorità molto diverse, più legate al folk che al cantautorato più vicino all’indie. A chi ti sei ispirato e come è nato il brano?
Sì è vero, io sono cresciuto con il folk anni 60 e 70 (Simon & Garfunkel, Crosby Stills Nash & Young, Nick Drake, Bob Dylan, Joni Mitchell), ed amo il suono della chitarra acustica. Non posso dire di essermi ispirato direttamente a loro, né ad altri in particolare, però certamente quegli ascolti hanno avuto grande influenza sul mio stile, insieme alle altre pietre miliari della mia formazione (Beatles, Battisti, De Andrè, Dalla ecc).
La canzone è nata dal testo, era una specie di poesia, a volte raccolgo i miei pensieri in questa forma di getto, poi dall’altra parte c’era questo classico giro in sol che faceva risuonare alla grande il legno della mia Martin, quindi li ho messi insieme ed erano fatti l’uno per l’altra.
Cosa dobbiamo aspettarci dai prossimi mesi di Inaudito?
Sicuramente uscirà almeno un altro singolo prima del disco, in una forma particolare a cui stiamo lavorando. Un’altra cosa che sarebbe bello uscisse sono i live, ma su questo purtroppo non ci si può pronunciare ancora.
A breve intanto uscirà il videoclip di In mancanza del verde, anche se è una cosa ormai un po’ retrò (quindi perfetta per me), ma ci piace dare una forma visiva al mondo dei primi anni 2000 in cui si svolge l’evoluzione della mia vita artistica.