Da venerdì 25 giugno sarà disponibile tutte le piattaforme digitali “Bounce Back”, l’album d’esordio dell’omonima band.
Bounce Back è un album composto da dieci brani, ognuno di essi capitolo di un racconto di rinascita. Il sapore è quello di un pop/rock melodico, più aspro o più spensierato ove necessario, saggiamente variegato a seconda dello scopo. Le sonorità non nascondono un affetto per la musica internazionale degli anni 80 e 90, seppur piene di modernità; la scelta dell’inglese rimarca questo tracciato, mirando infatti ad un inserimento in quel contesto che dominava alla fine del secolo scorso. Definibile un concept, il suo filone narrativo si sviluppa dal negativo al positivo toccando, step by step, precisi spaccati emotivi, accompagnati da un contesto musicale molto codificato a livello emozionale.
Ecco cosa ci hanno raccontato!
Che cosa fa parte del mondo dei Bounce Back oltre la musica?
Ciao a tutti, piacere di conoscervi e grazie per le domande! Bene, partiamo da cosa ci piace oltre la musica…beh, la montagna, senza subbio. Quasi tutti siamo amanti di montagna, laghi e natura. Ad alcuni la paleontologia, la storia. Calcio, basket, film, palestra. Anche i drink in realtà…
Qual è la vostra formazione musicale? Si può fare musica anche senza studiare?
Si può fare musica senza studiare, certo, ma bisogna avere metodo. Se il metodo appreso da autodidatta è buono, allora le fondamenta ci sono. Le nozioni, consigli ecc.. si possono trovare on line oggigiorno, volendo.
Quali sono le fasi del processo creativo che portano ad un vostro brano finito?
Allora, solitamente partiamo dalla musica, da demo registrate su pc e condivise. Se invece qualcosa parte dal cantante, ovvero Roberto, prima arriva traccia vocale e parole, poi musica. Solitamente comunque prima arriva la musica.
C’è qualcosa in particolare dei vostri ascolti recenti che vi ha influenzato?
Diciamo di no, le tracce hanno radici più antiche, se ce lo passate. Gli ascolti recenti non hanno ancora influenzato le tracce. Forse l’ultima grande influenza è stata l’approfondimento sui Radiohead!
Cosa consigliereste a chi ha un blocco creativo?
A chi ha un blocco creativo cosa diremmo? Bhe, di non vederlo come fosse un obbligo, ovviamente se non ha delle date da rispettare…senza problemi di consegne di materiale, suggeriremmo di fare altro, magari un lampo arriva all’improvviso. Noi stessi abbiamo momenti di fitta creazione a momenti di rigidità…non importa, se alla fine il lavoro rientra in tempistiche ragionevoli.