La fotografia dell’americano Peter Ydeen in Easter Nights

Fino al prossimo 20 luglio la AOC F58 – Galleria Bruno Lisi a via Flaminia 58 – Roma, ospita  Easton Nights  la personale del fotografo americano Peter Ydeen, curata da Camilla Boemio, la cui selezione delle immagini mira a evidenziare una narrazione dalle tante sfaccettature.

Ydeen è noto per i suoi paesaggi urbani in cui celebra la complessità e la bellezza del mondo. La serie Easton Nights è iniziata nel 2015 come esercizio di fotografia notturna, ispirata principalmente agli scatti poetici di George A.Tice. L’esercizio si è ben presto trasformato in un’ossessione, nella scoperta di un mondo ovattato nel quale il paesaggio si rivela in tutta la sua capacità evocativa. Il sublime incontra la geometria degli agglomerati, delle strade, degli scorci immortalati fondendosi con l’illuminazione stradale, svelandoci poco a poco una nuova prospettiva.

La notte ha le sue regole visive, la sua gamma di colori, e la sua presenza eterea, artefatta, nella quale prendono forma scenari inediti. L’ambiente artificiale prende forma mostrando l’eleganza e il mistero che spesso mancano durante il giorno, i riflettori notturni isolano e minimizzano ciò che vediamo svelandoci un palcoscenico lirico.

Questa visione incarna il tessuto americano, fa parte di quell’atlante nel quale si può comporre l’immagine visiva degli Stati Uniti; ne sono almeno un prezioso contributo, nel quale possiamo immaginare come sia oggi l’America. È una storia su Easton, sulla Lehigh Valley, una storia sulla Pennsylvania, una storia sulle città di provincia americane. Per centinaia di ore, vagando per le strade silenziose, Ydeen è riuscito a fare emergere e a raccontare i mondi invisibili che si presentano, attraverso la sua macchina fotografica, come luoghi allo stesso tempo surreali, romantici e magici, nei quali l’intimità si mescola allo stupore della meraviglia inaspettata.

Sono anche semplici scorribande notturne nelle quali è riuscito a realizzare lavori di rara intensità estetica. La seduzione della fotografia emerge in questa serie, nella quale si avvicendano contaminazioni con il cinema e l’architettura.

Secondo Boemio, “Easton Nights è una sospensione temporale, un margine di analisi nel quale la frontiera urbana prende una forma onirica, irradia melanconie nascoste nelle quali prendono vita insolite nature morte, agglomerati dimenticati, la vegetazione incolta, tombini, serrande e macchine, segnali apocalittici, piccole barche ancorate nei giardini, strane statue di animali, case dell’ottocento che ricordano frames di film famosi, strade che portano in un confine labile nel quale la fantasia e la realtà convergono.

Sono narrazioni di inizi di storie, fine di storie, con una laconica ritmica gradazione nella quale la luce fa da padrone. Ogni immagine è una poesia nella quale convergono i ricordi intimi, le situazioni significanti o totalmente insignificanti, e scorci di luoghi solitari. Sono racconti nel racconto che svelano l’animo del fotografo; un cercatore errante, un poeta sedotto dall’immagine che evoca lirismo.”

La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì ore 16.30 – 19.00 (chiuso sabato e festivi)

Articolo precedenteIn Your Arms, il nuovo singolo del cantautore Freddie Long
Articolo successivoL’Alzheimer non si nasconde