Il Teatro Bertolt Brecht dal nord al sud dello stivale. Il collettivo formiano a Finale Emilia e a Bari – Continuano le trasferte del Teatro Bertolt Brecht di Formia. In giro per l’Italia per raccontare e portare all’attenzione di un pubblico sempre più ampio le proprie storie, il proprio impegno culturale e sociale.
La prima tappa è per mercoledì 10 Aprile con”Giufà e il mare” pro – terremotati di Finale Emilia. Dopo aver dato la propria testimonianza per la “Città della scienza” di Bagnoli, uno spettacolo per i ragazzi delle scuole disastrate dal sisma. Il cantastorie gioca con il percorso narrativo come con gli oggetti e gli elementi scenografici attraverso un viaggio nel mediterraneo, dove con dialetti e lingue diverse, colori e suoni, attori e personaggi, racconti e aneddoti, miti di un tempo e cose reali, identità e tradizioni, incontra e conosce tante persone sempre diverse tra loro, ma alla fine scoprendo di avere incontrato solo Giufà.
Si scende giù per lo Stivale arrivando il 12 e 13 Aprile presso il Nuovo Teatro Abeliano di Bari.
In scena Moby dick , la co-produzione Teatro Bertolt Brecht e Teatro Dell’Acquario di Cosenza. Un’allegoria dell’uomo alla ricerca di se stesso ed esplorazione del mistero. Dalle pagine di Melville, rivisitate dal regista Antonello Antonante, si scopre che quell’abbandonare la sicurezza della terraferma per puntare verso la verità del mare aperto appaga per sempre l’istinto di qualsiasi Ulisse e l’ambizione di ogni gioventù.
La Pequod (il nome della baleniera di Achab) si trasforma, preso il mare, in un microcosmo, in una metafora della vita umana. Achab, nella sua determinazione di lottare, sino all’ autodistruzione o al sacrificio, per conoscere la verità assoluta (perché questo è il senso della sua caccia alla balena) scopre, per tutti noi, il limite fatale della sua follia che sta nella superbia.
Dal Nord al Sud d’Italia, un Paese legato dal filo rosso del teatro, da una cultura che sa parlare alle persone, che da luce ai problemi, che rappresenta la vera unità.