I primi due singoli di Roberto Quassolo erano molto intimi e introspettivi, quasi una piccola dedica all’animo umano. In “Sole Triste” l’artista passa a un rock più energico, meno ballad ma in grado di farti vibrare le corde del cuore.
Ciao Roberto Quassolo, “Sole triste” è un brano perfetto per il periodo che stiamo vivendo. E’ stato ispirato dalla pandemia?
Diciamo che potrebbe essere letta anche in questo senso. Ci sono momenti nella vita di ognuno in cui ti accorgi che molte cose, non sono esattamente come vorresti che fossero, e molti di quei valori con cui sei cresciuto sembrano venire meno. Ognuno si va trincerando dietro la propria verità alimentata da rabbia e paura, quasi non ci fosse più la volontà di ascoltarsi e provare a comprendersi. Sole triste nasce così come un invito a riflettere sui pregiudizi che permeano la nostra società a tutti i livelli, rendendosi responsabili in prima persona di una visione differente delle cose e del mondo. Perché ciò possa accadere credo sia indispensabile mantenere uno sguardo che ci porti a non reprimere, ma a considerare dimensioni integrative e perché no trasformative, qualcosa che ci possa portare a saper stare con la differenza senza volerla eliminare.
Come ha influenzato questo periodo sulla tua musica?
E’ un periodo davvero intenso, carico di emozioni e sentimenti contrastanti. Paura e rabbia sono le emozioni prevalenti con e quali mi trovo a convivere quotidianamente. Provo a non contrastarle a comprenderle, ed in soccorso arriva la musica a trasformare tali esperienze emotive in qualcosa di differente, forse a tratti, maggiormente sostenibile.
Recentemente hai deciso di partire per questa avventura da solista, come mai?
Pro e contro di stare in una band.
Dopo anni trascorsi a suonare con molte band, sentivo quindi la necessità di mettermi alla prova in prima persona. Ritengo che per ogni artista sia fondamentale provare ad uscire dalla propria zona di confort e mettersi nuovamente in gioco. Ho da sempre avuto una passione per la musica cantautorale, per cui ho deciso di provare ad intraprendere questa strada, non tradendo comunque le mie origini musicali e cercando di rimanere in qualche misura fedele a ciò che più amo, il Rock. Per quanto riguarda la seconda parte della domanda mi piace pensare che chi fa musica non sia mai solo in realtà. Nel senso che anche quando decidi di intraprendere una carriera solista sai già che per realizzare i tuoi progetti dovrai confrontarti con altri musicisti, maggiore sarà l’intesa migliore sarà la musica che da essa si genera.
Prossimi progetti?
Sto scrivendo nuovi brani comunque a breve dovrebbe uscire un nuovo singolo sempre in collaborazione con LaPOP. Il terzo atto della trilogia, la “Quinta Stagione” di cui avete già visto i due precedenti singoli e video. Contemporaneamente è in uscita un album di cover di grandi classici della musica hard rock rivisitate in chiave pianoforte e voce il tutto impreziosito da un inedito in lingua inglese