Nel terzo appuntamento concertistico dedicato a Mozart l’italian, Alessandro De Marchi alla testa dell’Orchestra del Teatro Carlo Felice svela le affinità tra Wolfgang Amadeus Mozart e il torinese Gaetano Pugnani
Il concerto è il primo appuntamento del nuovo abbonamento Concerti Turno Unico S Bis febbraio-giugno 2022, nato a seguito del rinvio dei concerti dell’ 8 e del 13 gennaio
Teatro Carlo Felice di Genova
Giovedì 3 febbraio 2022, ore 20.00
Info e biglietti: www.teatrocarlofelice.com
Il concerto dell’Orchestra del Teatro Carlo Felice diretta da Alessandro De Marchi, nell’ambito del ciclo Mozart l’italiano, in programma al Teatro Carlo Felice di Genova giovedì 3 febbraio 2022 alle ore 20.00, dopo Antonio Vivaldi e Giovanni Battista Sammartini, porta alla scoperta delle affinità tra Mozart e il compositore e violinista torinese Gaetano Pugnani, conosciuto dal giovane Mozart in occasione di uno dei suoi tre viaggi in Italia all’inizio degli anni Settanta del diciottesimo secolo. Si tratta del terzo appuntamento di un percorso dedicato alla scoperta degli aspetti di “italianità” insiti nell’opera e nella vicenda mozartiana, che contempla l’esecuzione integrale delle sinfonie di Wolfgang Amadeus Mozart messe in relazione con opere di compositori italiani preclassici e suoi contemporanei, nella lettura di direttori d’orchestra specializzati in tali repertori e con organici di dimensioni originarie.
Il programma della serata si apre sulle note dell’Ouverture in re maggiore de Lucio Silla K 135, opera seria in tre atti su libretto di Giovanni De Gamerra, revisionato dal Metastasio, scritta da un Mozart poco più che quindicenne a Milano. Commissionata dal Regio Ducal Teatro di Milano, dov’erano andate in scena anche Ascanio in alba (1770) e Mitridate Re di Ponto (1771), vi debuttò il 26 dicembre 1772 rimanendo in scena per ben 25 rappresentazioni, e suggellando con successo l’esperienza teatrale di Mozart in Italia. Per molteplicità di forme delle arie, trattamento del coro, impiego dell’orchestra magistrale, l’opera anticipa in nuce alcuni tratti dell’ispirazione teatrale di genere serio che si manifesterà pienamente dieci anni dopo con Idomeneo. Il secondo brano in programma è la Sinfonia n. 13 in fa maggiore KV 112, scritta da Mozart a Milano in occasione del secondo viaggio in Italia, nel 1771, che assieme alle Sinfonie salisburghesi del 1772, per la peculiare lavorazione contrappuntistica e il trattamento dei fiati rivela una forte inclinazione verso il classicismo austro tedesco. La sua “aura” giovanile emerge in tutta evidenza grazie all’accostamento con la Sinfonia n. 38 in re maggiore KV 504 Praga, che chiude il programma. Scritta da Mozart nel 1786 ed eseguita in prima l’anno successivo nella città boema, da cui il suo titolo, la sinfonia in quattro tempi, con il suo tema iniziale sincopato, che racchiude l’intero contenuto espressivo dell’opera, il suo sviluppo formale eccezionale, gli ampi spiegamenti dinamici testimonia della piena maturità di Mozart, pronto a distogliere lo sguardo dal modello haydiniano e ad aprire la via al Romanticismo.
Tra le due sinfonie mozartiane in programma si colloca la Sinfonia in si bemolle maggiore di Gaetano Pugnani (Torino 1731 – 1798), quarta delle Overtures in Eight Parts scritte a Londra attorno al 1770. Con il suo raffinato trattamento contrappuntistico (il Pugnani fu allievo di Francesco Ciampi a Roma) e strumentale, l’opera è rappresentativa di uno stile che rilevando il testimone dal tardo Barocco corelliano, in pieno Classismo, lascia intravvedere futuri sviluppi romantici. Prima ancora che compositore Pugnani fu violinista, precocissimo e virtuoso, allievo di Giovanni Battista Somis, fondatore della celebre scuole violinistica piemontese. Raccogliendo l’eredità di Arcangelo Corelli, e negli anni di studio romani, anche quella di Pasquale Bini, divenne a sua volta docente di Giovanni Battista Viotti, Antonio Bartolomeo Bruni, Giovanni Battista Polledro, Antonio Conforti, imprimendo inoltre alcune innovazioni tecniche all’evoluzione organologica dello strumento tra cui, in particolare, il meccanismo della regolazione della tensione dei crini dell’archetto per mezzo di una vite. Dalla natia Torino, dove gli furono assegnate tutte le possibili cariche salve quella di maestro di cappella, la sua attività di strumentista oltre che di compositore gli permise di conquistare la Parigi dei Concerts Spirituels, Londra dove fu per lungo tempo violino di spalla dell’Opera, oltre alle piazze di Mosca e San Pietroburgo.
In considerazione del rinvio dei primi due concerti della Stagione Concerti gennaio-giugno 2022 (dell’8 e del 13 gennaio 2022), i prezzi dell’abbonamento Concerti Turno Unico S sono stati riparametrati ai rimanenti 7 concerti, dando origine ad un abbonamento Concerti Turno Unico S Bis febbraio-giugno 2022, di cui il concerto del 3 febbraio è il primo appuntamento. La tabella dei prezzi degli abbonamenti riparametrati è consultabile sul sito del Teatro Carlo Felice alla sezione BIGLIETTI. I possessori dei biglietti dei concerti dell’8 e del 13 gennaio 2022 che non abbiano chiesto il rimborso entro 5 giorni lavorativi da ciascun evento possono mantenere tali titoli di accesso per la nuova data di programmazione dell’evento. Gli abbonati ai Concerti Turno Unico S (9 concerti), nella stessa circostanza, potranno usufruire del proprio abbonamento. Le nuove date dei due concerti saranno comunicate successivamente, in biglietteria, sul sito, sui social del Teatro e a mezzo stampa.
PROGRAMMA
MOZART L’ITALIANO
Giovedì 3 febbraio 2022, ore 20.00
Wolfgang Amadeus Mozart
Lucio Silla: Ouverture
Gaetano Pugnani
Sinfonia in si bemolle maggiore
Wolfgang Amadeus Mozart
Sinfonia n. 13 in fa maggiore KV 112
Wolfgang Amadeus Mozart
Sinfonia n. 38 in re maggiore KV 504 Praga
Maestro concertatore e direttore Alessandro De Marchi
Orchestra del Teatro Carlo Felice
BIOGRAFIE
Alessandro De Marchi è richiesto ai massimi livelli per le sue interpretazioni del repertorio che spaziano dal primo Barocco, attraverso le opere di Mozart, Haydn e dei loro contemporanei, fino ai capolavori del tardo Belcanto.
Come direttore ospite è apparso tra gli altri con Wiener Symphoniker, Staatskapelle Dresden, Münchner Rundfunkorchester, SWR Symphony Orchestra, Orchestre der Komischen Oper Berlin, Hamburger Symphoniker, NDR Radiophilharmonie, Frankfurt Radio Symphony, Tonkünstler-Orchester, Orchestre National de France, Bergen Philharmonic Orchestra, Orchestra Teatro Regio Torino, Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala, Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Orchestra del Teatro La Fenice, Orchestra de Chambre de Genève. Con la Staatskapelle Berlin ha lanciato un progetto speciale dedicato a The Art of Fugue.
I progetti con l’ensemble d’epoca Academia Montis Regalis abbracciano spettacoli all’Innsbrucker Festwochen der Alten Musik, Musikfestspiele Potsdam Sanssouci, Donizetti Festival Bergamo, Théâtre des Champs-Elysées Paris e London Wigmore Hall. Dal 2009 De Marchi ricopre la carica di Direttore Artistico del Festival di Innsbruck.
Appassionato sostenitore di opere meno conosciute, ha diretto Matrimonio segreto di Cimarosa e Cesare e Cleopatra di Graun (Staatsoper Berlin), Cleofide di Hasse (Dresda), Orlando Paladino di Haydn (Concertgebouw Amsterdam), Olimpiade di Pergolesi (Teatro San Carlo di Napoli, Innsbruck, Festival Pergolesi di Jesi), Germanico di Porpora in Germania e Leonora di Ferdinando Paër (Innsbruck). Ha diretto la prima rappresentazione moderna di Merope di Riccardo Broschi, fratello di Farninelli, sia al Festival di Innsbruck che al Theater an der Wien.
Ugualmente associato alle opere di Rossini e di Haendel, De Marchi ha diretto Ermione al Teatro di San Carlo di Napoli, La Cenerentola, Il Barbiere di Siviglia, L’Italiana in Algeri e Demetrio e Polibio in teatri d’opera come il Teatro Regio Torino, la Staatsoper Amburgo, Semperoper Dresden, Staatsoper Berlin, Israeli Opera Tel Aviv, La Monnaie Bruxelles. Ha diretto Giulio Cesare, Alcina, Teseo, Orlando, Rinaldo alla Semperoper Dresden, all’Opéra de Lyon, alla Komische Oper Berlin, all’Aalto Theatre Essen e all’Haendel Festspiele Halle.
A suo agio anche nel repertorio classico, ha diretto Iphigenie en Tauride di Gluck ad Amburgo, Iphigenie en Aulide a Vienna e Orphée et Eurydice ad Amburgo e Baden-Baden. Gli incontri con Haydn includono L’Isola disabitata alla Staatsoper Berlin e Innsbruck, l’Orfeo alla Reiseoper di Enschede e l’Orlando paladino al Concertgebouw di Amsterdam.
Mozart costituisce una parte importante della sua attività: De Marchi ha diretto spettacoli de La Clemenza di Tito (Innsbrucker Festwochen e Teatro Nazionale di Praga), Don Giovanni (Amburgo, Berlino), Così fan tutte (Bruxelles) e Le Nozze di Figaro (Opera di Stato di Berlino, Bruxelles) e Die Entführung aus dem Serail (Dresda).
La sua ampia discografia comprende La Sonnambula con Cecilia Bartoli e Juan Diego Flórez per Decca, Il Trionfo del Tempo e del Disinganno per Hyperion, Juditha Triumphans di Vivaldi e Orlando finto pazzo per Naïve, L’Incoronazione di Poppea per EuroArts, Enrico di Borgogna e L’elisir d’amore per Dynamic (DVD). Per Sony/Harmonia Mundi ha pubblicato il CD Handel-Caldara: Carmelite Vespers 1709 e tre registrazioni in prima assoluta: L’Olimpiade di Vivaldi, La Stellidaura vendicante di Provenzale e Flavius Bertaridus di Telemann. Con Sonya Yoncheva ha pubblicato un album dedicato a Handel su Sony Classical seguito da concerti al Festival di Salisburgo e alla Philharmonie di Parigi. La sua registrazione de La Clemenza di Tito è stata premiata con il Diapason d’Or. Registrazioni recenti per l’etichetta tedesca cpo annoverano Il matrimonio segreto di Cimarosa, la Leonora di Paer e l’Idalma di Bernardo Pasquini.
Tra i suoi impegni recenti e imminenti la Cenerentola di Rossini alla Semperoper di Dresda e la rarità Silla di Graun per il Festival di Innsbruck. Inoltre, dirigerà l’Orchestre de l’Opéra de Rouen Normandie per il Don Juan di Gluck alla Chapelle Corneille Rouen, la Sinfonieorchester Basel per la Matthäus-Passion di Bach al Theater Basel e il Don Giovanni di Mozart all’Opera di Riga.
L’orchestra del Teatro Carlo Felice ha una storia che inizia nei primi del ‘900 e neppure i bombardamenti del ’43 che videro il Teatro semi distrutto, ne hanno interrotto l’attività sinfonica e operistica.
Nel 1965 l’Orchestra si struttura in maniera organica e da allora continua ad evolversi esaltando le qualità sia del suo insieme, sia delle parti solistiche. Sin dagli anni ’50 sul podio si avvicendano direttori di rilevanza internazionale: tra questi Victor De Sabata, Tullio Serafin, Igor Stravinsky, Franco Capuana, Vittorio Gui Sergiu Celibidache, Hermann Scherchen, Sir John Barbirolli, Claudio Abbado, Francesco Molinari-Pradelli, Carlo Maria Giulini, Riccardo Muti, Georges Prêtre, Mstislav Rostropovič, Giuseppe Patanè, Vladimir Delman, Gianandrea Gavazzeni, Spiros Argiris, Peter Maag, Rafael Frühbeck de Burgos, Myung-Whun Chung, Yury Ahronovitc. In tempi più recenti ricordiamo Daniel Oren (Direttore Principale dell’Orchestra nella seconda metà degli anni ’80 e dal 2007 al 2010), Antonio Pappano, Christian Thielemann, Daniele Gatti, Gary Bertini, Gennadij Rozdestvenskij, Gianluigi Gelmetti, Rudolf Barshai, Bruno Campanella, Lorin Maazel, Zubin Mehta, Nello Santi, Michel Plasson (Direttore Principale Ospite dell’Orchestra nei primi anni 2000), Bruno Bartoletti, Neville Marriner, Nicola Luisotti, Lu Jia, Juanjo Mena (Direttore Principale Ospite dell’Orchestra dal 2007 al 2010), Diego Fasolis, Dmitrij Kitajenko, Manfred Honeck, Juraj Valčuha, Donato Renzetti, Kyrill Petrenko, Carlo Rizzi, Stefan Soltestz, Wayne Marshall, Hartmut Haenchen, Vladimir Fedoseev, Andrea Battistoni, Daniel Smith, Federico Maria Sardelli, Andrea De Carlo, Asher Fisch, Andriy Yurkevych. Nel 2012 il Maestro Fabio Luisi è stato nominato Direttore Onorario del Teatro Carlo Felice, instaurando una collaborazione con l’orchestra continuativa.
Numerose sono le incisioni, soprattutto di produzioni liriche registrate presso il Teatro Carlo Felice, effettuate per etichette quali Deutsche-Grammophon, Decca, Sony, TDK, Rai-Trade, Nuova Era Records, Arthaus Musik, Dynamic, Bongiovanni, Denon-Nippon e BMG-Ricordi. Con un repertorio che spazia dal primo Settecento alla musica contemporanea, l’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova si colloca fra le realtà prominenti nell’intero panorama nazionale, distinguendosi per produttività e versatilità anche grazie a una riconosciuta capacità di spaziare con pari successo tra generi e stili diversi.
L’alto livello qualitativo consolidato negli anni, ha consentito alla compagine genovese di prendere parte a manifestazioni di grande prestigio quali il Festival dei Due Mondi di Spoleto (2013 e 2020), il Ravello Festival (2014 e 2019), il Festival “La Versiliana” (2014), Festival di musica sacra “Anima Mundi” di Pisa (2015), il Festival di Ljubljana (2018), oltre all’invito ad esibirsi in importanti sedi nazionali e internazionali, quali Parco della Musica di Roma (2015), Teatro degli Arcimboldi di Milano (2012), Auditorium della Conciliazione di Roma (2012), Teatro dal Verme di Milano (2014, 2019, 2021), Royal Opera House di Muscat (2015, 2017 e 2019), Astana Opera (2017), Marinsky Concert Hall (2019), e alla Basilica di S. Francesco ad Assisi, per il Concerto di Natale 2020, trasmesso in Eurovisione dalla RAI.