Da oggi la Biblioteca del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna offre al pubblico la possibilità di approfondire con contenuti video il percorso presentato in collezione permanente attraverso la nuova sezione Rilevamenti d’archivio. Le Settimane Internazionali della Performance e gli anni ’60 e ’70 a Bologna e in Emilia Romagna, a cura di Uliana Zanetti, realizzata con il contributo finanziario e operativo del Trust per l’Arte Contemporanea.
Oltre ai video già visibili in collezione attraverso diversi supporti – tra cui l’intera serie dei filmati realizzati da Mario Carbone per documentare sette performance della prima Settimana (quelle di Marina Abramović, Vincenzo Agnetti, Renate Bertlmann, Giordano Falzoni, Geoffrey Hendricks e Brian Buczak, Robert Kushner, Hermann Nitsch) e due documentari di Emanuele Angiuli sulla Bologna degli anni ‘70 – in Biblioteca sarà possibile accedere ad una serie di contenuti extra e visionare le immagini con una modalità di fruizione più comoda e con tempistiche più dilatate rispetto a quelle della visita museale.
Per la visione è stata predisposta una apposita postazione attiva dal martedì al venerdì, dalle h 14.00 alle 18.00, alla quale è possibile accedere esclusivamente su prenotazione da effettuarsi tramite e-mail agli indirizzi angela.pelliccioni@comune.bologna.it e daniela.tripputi@comune.bologna.it con almeno due giorni lavorativi d’anticipo. La richiesta di accesso dovrà indicare: giorno e orario, durata presunta della permanenza in sala e un recapito telefonico.
Per accedere alla Biblioteca del MAMbo è necessario esibire il green pass “rafforzato” (cosiddetto super green pass), cioè la certificazione verde rilasciata a seguito di vaccinazione o di guarigione.
Per la visione dei video è richiesto l’uso di auricolari personali oltre che l’igienizzazione delle mani, permanenza massima 2 h.
Contenuti della sezione video Rilevamenti d’archivio
Mario Carbone
Produzione: D.AR.C. Diffusione Arte Cinematografica s.r.l.
7 cortometraggi realizzati in occasione della prima Settimana Internazionale della Performance, giugno 1977:
– Hermann Nitsch. Azione n. 56, 6′ 28″
– Vincenzo Agnetti. Documentario n. 3 (Il corpo del reato), 8′ 41″
– Robert Kushner. Lo stile di Kushner, 9′ 05″
– Marina Abramović e Ulay. Imponderabilia, 8′ 13″
– Renate Bertlmann. Deflorazione in 14 stazioni, 5′ 35″
– Geoffrey Hendricks e Brian Buczak. Tronco, 9′ 35″
– Giordano Falzoni. Esperienza diretta facilitata, 5′ 34″
Emanuele Angiuli
Produzione: TK&S
Tutto in una notte, 2013, 50′ 12″
Emanuele Angiuli
Produzione: Imago Orbis, con il contributo di Cineteca di Bologna
Traumfabrik Via Clavature 20, 2009, 47′ 51″
Spezzoni dal servizio Un n’importe quoi total, 1972, 3’ ca
ASAC – Archivio Storico delle Arti Contemporanee, Fondazione La Biennale di Venezia
Estratto dall’intervista a distanza di Ginevra Grigolo a Marina Abramović registrata in occasione della mostra Ginevra Grigolo. My Way, A modo mio. Ginevra Grigolo e lo Studio G7, 44 anni tra attualità e ricerca, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, 30 aprile – 28 maggio 2017, 4’ 06”
Courtesy Galleria Studio G7, Bologna
Fabrizio Plessi, Acquabiografico, 1974, 32’ 27”
Ferrara, Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, Fondo del Centro Video Arte
Courtesy Fabrizio Plessi
Festival tendenze d’arte internazionale, 19-20 marzo. Cavriago, 1977, 14’ 55”
Courtesy Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia / Archivio storico Pari&Dispari – Rosanna Chiessi
Primo maggio del gorilla al Pilastro, a cura di Dario Cané, commento di Giuliano Scabia, 6’ e 31’
Courtesy Biblioteca delle Arti, Sezione Musica e Spettacolo, Università di Bologna / Eredi Scabia
Gianni Celati, Giovanni Natale, Aldo Castelpietra, Leonardo Giuliano, Francesca Piva, Mili Romano, Roberto Antoni (Freak Antoni), Sopralluogo per un film sulle tracce di Alice, 31’ 04”
Progetto collettivo originato dal seminario su Alice disambientata. Febbraio 1977
Mili Romano, Il rumore del tempo. Bologna, settembre 1977, 2006, 35′ 51”
video-poema
Cesare Bastelli, montaggio di estratti da Performance, documentario dedicato a Luigi Ontani e alla performance Heliogabalus, presentata alla quinta Settimana Internazionale della Performance, 11′ 07”
Courtesy Cesare Bastelli / Luigi Ontani
Contenuti extra
Emanuele Angiuli
Produzione: TK&S
Piccolo gruppo in moltiplicazione, 2015, 1h 30′ 18″
Gruppo Raffaello Sanzio, Persia-Mondo 1-1, 1982, 42′ 37″
Gina Pane, Io mescolo tutto, 1976, 1 h
Immagini del Gorilla Quadrumano, a cura di Giuliano Scabia e Andrea Landuzzi, 50′
Courtesy Biblioteca delle Arti, Sezione Musica e Spettacolo, Università di Bologna / Eredi Scabia
Seconda Settimana Internazionale della Performance, Giannina Censi, Danze Futuriste, 1979, 10′ 05″
Sesta Settimana Internazionale della Performance, 1982, Telepazzia, Keith Haring, Tape for my father, Machines, Tribute to Gloria Vand del Bilt, 17′ 44″
Sesta Settimana Internazionale della Performance, 1982, Telepazzia, Kenny Scharf, Act Live Art – Club 57 – 1980, 4′ 57″
Rilevamenti d’archivio. Le Settimane Internazionali della Performance e gli anni ’60 e ’70 a Bologna e in Emilia Romagna, sezione completamente nuova all’interno del percorso delle collezioni del MAMbo, presentata lo scorso 4 febbraio, è la prima iniziativa a carattere espositivo realizzata con il contributo finanziario e operativo del Trust per l’Arte Contemporanea, che costituisce e gestisce un fondo dedicato all’arte del presente, rappresentato dalle risorse messe a disposizione dai tre disponenti. Ad esso possono inoltre aderire ulteriori donatori che intendono impegnarsi direttamente per sostenere e valorizzare ulteriormente i suoi scopi. Istituito nel 2020, ha come attuali disponenti BolognaFiere, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e come donatore principale Gruppo Unipol. Finalità del Trust è quella di contribuire al posizionamento della città di Bologna come una delle capitali del contemporaneo inteso in tutte le sue diverse espressioni, rafforzando, in questo caso, il ruolo del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e dell’Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei.
Rilevamenti d’archivio si inserisce in un programma di riallestimento “a tappe” delle collezioni del MAMbo, il cui filo conduttore è l’individuazione di specifiche congiunture geografico-temporali, riferite all’arte italiana degli ultimi decenni, delle quali il museo conserva significative testimonianze. La nuova sezione si sviluppa come una sorta di regesto illustrato, volto a contestualizzare le Settimane Internazionali della Performance che si tennero tra il 1977 e il 1982 all’interno del ricco panorama di fenomeni creativi che caratterizzò l’intera Emilia-Romagna tra gli anni ’60 e ’70, coprendo un arco temporale che va dal 1967 al 1982.
Integrando la propria documentazione con immagini, documenti, filmati provenienti dagli archivi di altre istituzioni pubbliche e da raccolte private, il MAMbo tenta una prima articolata ricognizione delle connessioni intercorrenti tra diversi fenomeni coevi e tra manifestazioni culturali indipendenti ed eventi di natura istituzionale, con un progetto che si sviluppa attraverso 18 capitoli, ciascuno dedicato a un episodio significativo dell’evoluzione della Performance in Emilia-Romagna.
Pur rispettando una sequenza cronologica, la rassegna, intesa come una piattaforma aperta a ulteriori approfondimenti e aggiunte, consente al visitatore di cogliere, scorrendo tra i moduli dell’allestimento appositamente elaborato dallo Studio Pierluigi Molteni Architetti in collaborazione con D+ Studio, i molti rimandi possibili tra le varie vicende presentate. L’allestimento è infatti concepito come un dispositivo estetico-tecnologico-funzionale, flessibile ed estensibile, in grado di accogliere un racconto complesso composto con materiali eterogenei.
Prendendo le mosse dalle sperimentazioni di Pier Paolo e Lamberto Calzolari, Luigi Ontani, Gianni Castagnoli ed altri artisti attivi negli studi di Palazzo Bentivoglio alla fine degli anni ’60 del XX secolo, la rassegna documenta altri episodi rilevanti di quegli anni, come Parole sui muri, manifestazione che si svolse a Fiumalbo nel 1967 e nel 1968, e la mostra Gennaio 70, prima rassegna italiana in cui comparvero video-opere e video-performance appositamente realizzate.
Vengono poi illustrate le partecipazioni di Gino De Dominicis e Franco Vaccari alla Biennale di Venezia del 1972, la presenza della performance nelle gallerie private bolognesi e le prime performance, rispettivamente di Fabio Mauri e di Gina Pane, eseguite alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna nel 1975 e nel 1976.
A un capitolo dedicato allo stand di Rosanna Chiessi e Peppe Morra ad Arte Fiera 1976 e all’attività di Rosanna Chiessi a Cavriago seguono le tappe dedicate alle attività didattiche di Giuliano Scabia e Gianni Celati al DAMS e al ’77 a Bologna.
Su questo sfondo si colloca la presentazione delle sei edizioni delle Settimane Internazionali della Performance curate da Renato Barilli, Francesca Alinovi e Roberto Daolio, con un ulteriore capitolo dedicato all’evento Alla Ricerca del silenzio perduto. Il treno di John Cage che il compositore americano creò a Bologna nel 1978.
Le Settimane suscitarono fin da subito uno straordinario interesse e sono tra le manifestazioni più conosciute e studiate fra quelle realizzate al museo, sia per la presenza di artisti già famosi o destinati ad avere un’ampia notorietà internazionale in seguito, sia per le reazioni suscitate da alcune delle performance realizzate. Tra i 49 artisti che presero parte alla prima edizione del 1977 vi erano, tra gli altri: Marina Abramović e Ulay, Laurie Anderson, Vincenzo Agnetti, Renate Bertlmann, Giuseppe Chiari, Robert Kushner, Suzanne Lacy, Fabio Mauri, Hermann Nitsch, Luigi Ontani, Luca Patella, Vettor Pisani, Fabrizio Plessi e Christina Kubisch, Angela Ricci Lucchi e Yervant Gianikian, Michele Sambin, Franco Vaccari.
Oltre a rendere conto di eventi ed opere di carattere effimero, l’esposizione ha lo scopo di rendere intelligibili i documenti conservati presso il museo nella loro funzione sia di rappresentazioni immediate di opere estetiche immateriali, la cui trasmissione è resa possibile dai mezzi forniti dalla tecnologia, sia di fonti per la ricerca storica. In questo senso la mostra si propone anche come un contributo alla riflessione sulla natura peculiare degli archivi museali, che a tutti gli effetti costituiscono un patrimonio essenziale non solo per la memoria istituzionale degli enti produttori, ma anche come riferimenti imprescindibili per gli studi storico-artistici.
Gran parte della documentazione visiva presentata in mostra è stata eseguita da fotografi e registi che spesso prendevano autonomamente l’iniziativa di riprendere questi eventi, realizzando a loro volta opere di rilevante interesse estetico. Tra gli autori presenti nella rassegna compaiono Cesare Bastelli, Giuseppe Cannistrà, Mario Carbone, Barbara Berti Ceroni, Giovanni Giovannetti, Carlo Gajani, Silvia Lelli, Antonio Masotti, Roberto Masotti, Nino Migliori, Enrico Scuro.
Si ringraziano le istituzioni che hanno concesso la presentazione di opere e materiali di loro proprietà:
ASAC – Archivio Storico della Biennale di Venezia, Biblioteca Panizzi (Reggio Emilia), Fondazione Modena Arti Visive, Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea (Ferrara), Musei Civici d’Arte Antica | Istituzione Bologna Musei.