#Tessuto dei Cascina Barà, lo spettacolo in scena per la Rassegna “10 spettacoli per un teatro”

Continua la rassegna “10 spettacoli per un teatro” ideata e realizzata da 33Officina Creativa e dal Teatro delle Condizioni Avverse ed inserita all’interno del progetto territoriale dell’Officina Culturale della Bassa Sabina promosso dall’assessorato alla Cultura della Regione Lazio.

La Rassegna nata sei anni fa si è ampliata nel corso degli anni, diventando un punto di riferimento per giovani compagnie, un luogo di confronto creativo dell’arte teatrale. Il Teatro del Complesso di San Bernardino, in piazza Lauretana 3, a Toffia (Rieti), accoglierà varie e interessanti realtà teatrali provenienti da tutta Italia, proponendo una stagione dedicata al teatro di giovani artisti che guarda la drammaturgia e i linguaggi del contemporaneo.

Sabato 22 Novembre alle ore 20,30 vedremo in scena Cascina Barà con #Tessuto.

Immagini e visioni di una ragazza in cerca di sua madre in un paese straniero compongono uno spettacolo basato sull’interazione fra recitazione, disegno dal vivo e musica live. I tre aspetti sono a tal punto compenetrati che non possono sussistere l’uno senza l’altro e creano un equilibrio sottile che attraversa l’azione teatrale, l’improvvisazione e la performance visuale.

Le immagini proiettate che compongono la scenografia vengono guidate ed animate da un artista dal vivo attraverso una tavoletta grafica, spaziando dal semplice segno fino a raggiungere un certo grado di complessità. Contemporaneamente il musicista interagisce attraverso brani preregistrati ed interventi acustici dal vivo di basso e chitarra. La protagonista racconta la storia sua e di sua madre, legge il diario sul tessuto, ricorda, crea immagini e cantilene mentre la scena si trasforma sotto gli occhi dello spettatore e segna il mondo interiore del personaggio.

Un esperimento, un monologo ma non troppo: la musica, il diario di tessuto ed il disegno si alternano come personaggi che accompagnano l’attrice, la provocano, mutano il suo stato d’animo o seguono il suo racconto. La scena si satura di sensazioni e di poesia, per poi trascinare con modalità espressive diverse gli spettatori in un abisso di ombre e poi di nuovo su in alto verso immagini poetiche sfuggenti.

Un tipo di teatro sociale che indaga due ordini di conflitti contemporanei: l’esclusione dello straniero che trova la sua deriva nell’annientamento dell’individualità, e l’impossibilità di comprendere in pieno il punto di vista dell’altro all’interno di un rapporto intergenerazionale, in specifico quello tra madre e figlia.

Teresinha è un’immigrata che lavorava in Italia come sarta, scomparsa misteriosamente. Fin da piccola collezionava parole, stava costruendo un diario-patchwork. Mia, sua figlia, ha affrontato un luongo viaggio per cercarla. Un viaggio in cui si è persa ed ha scoperto se stessa, ma ancora non conosce a fondo le sue origini, ha bisogno di costruire un nesso fra la persona che è ed il suo passato. Mia racconta la storia di sua madre dal momento in cui ritrova il diario di tessuto all’arrivo in casa sua, ma la casa è vuota. L’assenza di sua madre continua ad essere una specie di persecuzione ineluttabile. Leggendo il diario scopre parti di se stessa ed inizia a conoscere più a fondo la storia di questa donna che non ha mai potuto occuparsi di lei: la durezza della sua vita, la fuga, la violenza, la miseria. La sarta operaia è sempre vissuta in clandestinità, incastrata in un mondo sospeso, che non si trova né nella sua patria d’origine né in quella che la accoglie per lavoro. Il patchwork è incompleto e Mia decide di finirlo, ma si punge con un ago e inizia a dissanguarsi, prova a fermare l’emorragia ma non ci riesce come per un lento, malvagio incantesimo. Le manca una parola, le manca uno scopo, le manca sua madre. Dovrà prendere delle decisioni…

Lo spettacolo è stato:

– finalista al Premio 12 donne – Città di Rieti 2011

– semifinalista alla Borsa Teatrale Anna Pancirolli di Milano 2012

– semifinalista al Roma Fringe Festival 2013

 

 

Gli spettacoli sono in programma fino al 6 dicembre. Con inizio alle ore 20,30.

 

L’ingresso agli spettacoli è gratuito. Tessera Associativa annuale Euro 2,00. Cena a sottoscrizione Euro 10,00. Per informazioni: 33officinacreativa@gmail.com  e il sito web: www.33ocg.org

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