“D’amore ed altri discorsi”. Quel serbatoio inesplorato nell’animo di ognuno

«La poesia si abbraccia con lo sguardo, si accoglie con il cuore, si medita nell’anima ma si esprime attraverso le parole». E’ il pensiero di Leonardo Mario Carrozzo, Colonnello dell’esercito in pensione, impresso nelle pagine dell’opera “D’amore ed altri discorsi”, pubblicata nella collana “I Diamanti della poesia” dell’Aletti editore. Il titolo racchiude in sé il contenuto della raccolta di liriche, composta, nella maggior parte, da poesie d’amore. Altri discorsi comprende, invece, poesie scaturite da riflessioni filosofiche, sportive, la natura, l’uomo.

«La poesia – afferma l’autore che vive a Lecce, appassionato di musica, sport, ricerca storiografica, scacchi, dama e giardinaggio – ha a che fare con l’armonia, lo scandire dei versi. Essa deve contenere una gradevole musicalità; il ritmo, l’incalzare o il rallentare del verso, deve essere tale da provocare piacere per lo spirito, momenti di riflessione o di replica. Il suono delle parole impiegate deve essere eufonico, inebriante, tale da coinvolgere il lettore e commuoverlo». I versi sono ispirati dall’immaginazione, l’astrazione, dall’emozione e dal ricordo. «Talvolta – racconta Carrozzo – le parole precedono il contenuto e lo portano verso esiti finali sconosciuti, per cui non sempre la scrittura trova riscontro nella realtà». In alcuni componimenti poetici, come “Alba”, “Prima che arrivi la sera”, “A mio padre”, pur riconoscendo la tragicità dell’esistenza umana, si celebra la bellezza e la necessità di reagire in maniera positiva anche alle difficoltà. «La poesia “Paura”, invece, esprime il timore di non essere accettato per quello che si è veramente,  rischiando di vivere, per mancanza di coraggio, d’illusione».

«Questi versi, – scrive Alessandro Quasimodo nella Prefazione -, tratti dalla raccolta di Leonardo Mario Carrozzo indicano, in modo sintetico e toccante, il destino dell’uomo: l’illusione di raggiungere mete, di assaporare intense gioie e poi di veder dileguare in un istante speranze e momenti di felicità. La brevità del testo sottolinea una concezione drammatica del vivere, esposta con equilibrio e concisione. Consapevole del destino dell’intero creato, comunque, l’autore invita a valorizzare gli elementi positivi che danno significato al nostro cammino». L’illustrazione della copertina ricorda l’immagine che ha ispirato la prima poesia scritta dall’autore pugliese dopo decenni di silenzio. Uno stormo di storni che, improvvisamente, si leva davanti ai suoi occhi per allungarsi nel cielo ed allontanarsi, in un battibaleno, verso Ostuni.

«Chi non trova le parole per esprimere i propri sentimenti – racconta l’autore – deve sforzarsi, ammesso che voglia farlo, di dedicare più tempo alla propria introspezione; troverà dentro di sé un serbatoio inesplorato, pronto per essere colto e magari scrivere una poesia. Al lettore vorrei trasmettere l’amore per la lettura, orientare il proprio spirito verso il bello quale espressione visibile del bene, spingerlo a riflettere e a sviluppare il suo spirito critico». D’amore ed altri discorsi verrà presentato il prossimo 7 luglio, a Lecce, presso l’ex convitto Palmieri.

Federica Grisolia

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