Un ottobre ricco di impegni per lo scrittore e giornalista Roberto Zucchi, scrittore e giornalista in passato responsabile dei settori Cultura ed Esteri e quindi caporedattore centrale del quotidiano “Il Gazzettino” di Venezia, che presenterà il suo ultimo libro “Mago bianco – Vite e segreti di Pietro d’Abano medico ed eretico” (Il Prato Edizioni) in tre diverse date venete:
- sabato 8 ottobre, ore 21, teatro comunale di Piove di Sacco (Pd), nell’ambito del festival del romanzo storico Chronicae
- venerdì 21 ottobre, ore 17.30, Auser del quartiere Pertini, Mestre (Ve)
- martedì 25 ottobre, ore 20.30, villa Onigo di Trevignano (Tv), per i “Martedì in villa”
Il romanzo ripercorre e approfondisce le principali tappe della straordinaria e misteriosa vicenda di Pietro d’Abano, inserendola nei vari contesti storici e, al contempo, in una trama mitologico-fantastica. Dei 112 personaggi del libro, 58 sono reali. Vale a dire uomini, donne, papi e sovrani, che Pietro d’Abano ha incrociato o conosciuto.
“Mi ha sempre appassionato la storia della scienza – ha dichiarato l’autore – particolarmente se legata al territorio. Quella storia impressa sulle pietre che calpestiamo senza avere la consapevolezza dei geni che l’hanno fatto prima di noi. In questo senso Padova, la mia città, è ricca di testimonianze eccellenti, grazie alla sua università, nata ottocento anni fa. La mia prima opera, Siderea Crimina, è stata infatti un romanzo storico con protagonista Galileo Galilei durante il suo periodo padovano. Così, quando mi sono imbattuto in un’altra gloria locale ascrivibile allo stesso filone pre-scientifico, Pietro d’Abano, ho deciso che la sua incredibile vicenda non poteva non essere raccontata. Altri naturalmente lo avevano fatto, ma soprattutto con saggi. Che, basandosi sulla scarsa documentazione biografica (non esiste neppure un vero ritratto suo), lasciavano aperti moltissimi interrogativi sulla dimensione umana. Ecco, io ho cercato di risolverli. È stato come ricostruire un puzzle da mille pezzi avendone cento: gli altri ho dovuto crearli, attingendo sia alla storia che al mito”.
Pietro d’Abano è, infatti, un genio avvolto nel mistero. Uno di quei pionieri della scienza, quando ancora si chiamava magia, che propiziarono l’uscita dal Medioevo e l’avvento del Rinascimento. A lungo perseguitato dall’Inquisizione, che ben tre volte cercò di condannarlo al rogo come eretico e negromante, in un’epoca in cui il solo viaggiare era un azzardo dopo l’adolescenza tra Abano e Padova fuggì a Costantinopoli, dove imparò le lingue e le arti mediche, quindi visse dieci anni nella nuova capitale d’Europa, Parigi, da insegnante alla Sorbona, e infine tornò a Padova, dove diede inizio alla sua famosa scuola medica, prima di sparire letteralmente dalla faccia della terra. Ma la morte è solo l’ultimo degli enigmi di Pietro d’Abano che queste pagine intendono svelare.