A Cagliari rettilineo finale per Forma e Poesia nel Jazz:
quattro serate nell’ultimo scorcio di questa settimana
chiudono la diciottesima edizione della rassegna.
Apre la serie il quartetto del sassofonista Paul Stocker giovedì al “Jazzino”.
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Rettilineo finale per Forma e Poesia nel Jazz: la rassegna organizzata dall’omonima cooperativa completa nell’ultimo scorcio di questa settimana il lungo cammino della sua diciottesima edizione. Apre la serie di quattro serate conclusive, giovedì 4 giugno al “Jazzino” (ore 21.45), il sassofonista americano, ma da tempo di casa in Spagna, Paul Stocker, in quartetto con Juan Vinuesa al sax tenore, Hector Oliveira al contrabbasso e Dani Garcia alla batteria: tutti membri anche del progetto Marula che ha fatto da corollario alla conferenza stampa di Forma e Poesia nel Jazz che si è tenuta a Madrid l’8 maggio scorso.
Gli stessi musicisti in arrivo dalla Spagna, dove Forma e Poesia nel Jazz ha stretto legami di collaborazione con il festival jazz di Chinchilla de Monte-Aragón (Castiglia-La Mancia), saranno di scena l’indomani (venerdì 5, ore 20) al Lazzaretto (ingresso con consumazione a cinque euro), con i colleghi sardi dell’OltreTrio, Mauro Mulas (piano), Alessandro Atzori (contrabbasso) e Ignazio Sechi (batteria), con ospiti Daniele Pasini al flauto e la cantante Manuela Mameli: una serata all’insegna degli “Encuentros” musicali, appunto, ma anche della convivialità, con assaggi di formaggi, pomodorini biologici, vini sardi e spagnoli.
Sabato 6 (alle 21), microfoni e riflettori si trasferiscono invece al Teatro delle Saline per un altro concerto fra i più attesi in cartellone: “Sketches of Africa”. Protagonisti il chitarrista Antonio Forcione, italiano di nascita e londinese di adozione (già applaudito accanto alla cantante Sarah Jane Morris, lo scorso marzo a Cagliari per una bella anteprima di Forma e Poesia nel Jazz), e Emiliano Caroselli, batterista e percussionista tra i più apprezzati della scena jazzistica di Londra, dove è approdato nel 2012. Il concerto, con inizio alle 21, è proposto in collaborazione con l’associazione di volontariato Solidando onlus: gli incassi della serata saranno infatti devoluti a favore del progetto “Una scossa per Jangany” grazie al quale verrà cofinanziata la realizzazione di un impianto fotovoltaico, importantissimo per offrire opportunità di energia sostenibile al villaggio nel sud del Madagascar. Info sui biglietti, in vendita a quindici euro, ai numeri 3397678703 e 3450368674.
Sipario sulla diciottesima edizione di Forma e Poesia nel Jazz domenica 7: al Lazzaretto, con inizio alle 20, il quartetto di Carlo Ditta recupera il concerto che lo scorso 17 maggio era stato rinviato per il maltempo. Ad affiancare il chitarrista (nato a Firenze nel 1971, ma presto trapiantato a Cagliari) saranno Mariano Tedde (piano e Rhodes), Alessandro Atzori (contrabbasso) e Gianrico Manca (batteria).
Apre dunque l’ultima tranche della rassegna, giovedì sera (4 giugno, ore 21.45) al “Jazzino” (in via Carloforte), Paul Stocker in quartetto con il contrabbassista texano Hector Oliveira, Dani Garcia alla batteria e, al sax tenore, Juan Vinuesa, musicista e compositore di Albacete già ospite di Forma e Poesia nel Jazz con il suo trio, lo scorso dicembre.
Nato in California nel 1952, Paul Stocker si è trasferito nel 1970 in Europa, dove ha lavorato con una grandissima varietà di musicisti del vecchio continente, ma anche americani e africani. Risiedendo in Spagna nei primi anni Settanta, ha lavorato con un po’ tutti i jazzisti locali e internazionali in quel paese, come Tete Montoliu, Pony Poindexter, Lou Bennet, Jean-Luc Vallet, Dave Thomas, Billy Brooks, Peer Wyboris, Horacio Fumero, Eric Peter, Manolo Elías, Carlos Gonzálbez, José Antonio Galicia, e protagonisti della “movida catalana” like Toti Soler, Jordi Sabatès, Ovidi Montllor e l’Orquestra Mirasol. Nel frattempo ha stabilito contatti in Francia, Inghilterra e Portogallo, dove ha suonato con Mike Osborne, François Jeanneau, Saheb Sarbib, Henry Lowther, Rão Kyao, Kathy Stobart, Howard MacGhee, Jackie Samson e Steve Lacy, tra gli altri.
Alla fine dei Settanta, dopo aver passato qualche anno a Parigi, si è trasferito ad Amsterdam, attratto dall’atmosfera aperta e sperimentale di quei tempi in Olanda. Suona con alcuni tra i migliori esponenti del jazz e della musica improvvisata come Misha Mengelberg, Han Benninck, Boy Raaymakers, Eric Vloeimans, Jasper van ’t Hof, Arjen Gorter, Willem Breuker, i sudafricani Harry Miller, Dudu Pukwana, Joe Malinga, Johnny Dyani, Sean Bergin, Bongi Makeba, Thoko Mdlalhosa, Mervin Africa, Hugh Masekela e the African Jazz Pioneers; e, ancora, con gli americani Wilbur Little, Curtis Clark, Clarence Becton, Ray Appelton, Burton Greene, Bob Bray, oltre che con tutta una serie di altri artisti come Alex von Schlippenbach, Carmen Linares, Leonardo Amuedo, Fernando Lameirinhas, Rafael de Utrera, Toninho Ramos, Adama Dramé, Régis Gizavo e Rafael Habichuela. Oltre agli impegni come solista, Paul Stocker ha insegnato allo Sweelinck Conservatorium e all’Università di Amsterdam dal 1990 al 2001, e ha tenuto tantissimi corsi e workshop di jazz, improvvisazione, arrangiamento e composizione in Olanda, Belgio, Austria, Francia, Spagna e Portogallo. Dal 1983 ha diretto e composto per la Maiden Voyage Jazz Orchestra (poi Paul Stocker Bug Band), eclettica big band di casa alla Bimhuis di Amsterdam, che ha conquistato il pubblico con la sua potenza e inventiva.
Tornato in Spagna, dal 2001 al 2012 Paul Stocker fa base a Granada, dove guida due quartetti e la grande orchestra Dubi Dubi Band, con la quale registra due album, ed fa parte della Luisitania Jazz Machine del pianista Javier Arroyo. Direttore artistico della Escuela de Música Moderna de La Zubia dal 2003 al 2008, attualmente risiede a Madrid. Autodidatta, ha registrato più di quaranta dischi, fra Lp e Cd.
Per informazioni e aggiornamenti: FPJ, tel. 0704513104, e-mail: formaepoesianeljazz@gmail.com.