E’ uscito in tutte le librerie e nei web stores “Semi di Lina“, le novelle della nonna, la prima raccolta di edizioni Brigantia.
Il progetto di Laura e Giulia è un prezioso contributo alla conservazione della memoria. Il loro è un insieme di sforzo “locale”, come anche “globale”, universale. Una storia che farà emozionare, si tratta di un vero e proprio materiale etnografico che fotografa una cultura ancora orale, fatta di racconti, di famiglie numerose dove ancora venivano tramandati valori e sapienza attraverso la narrazione intrecciata con il quotidiano lavoro manuale.Mi sembra importante sottolineare il carattere legato alla storia del territorio, in cui due nipoti ricordano una donna fortemente legata al proprio luogo di appartenenza: “una donna fiesolana” come la ricordano spesso le due cugine. Il legame con la specificità del luogo è dato dall’attenta ricostruzione di elementi naturali e culturali – ad esempio il Tabernacolo a Sant’Anna e la Buca delle fate – specifici, che fanno da cornice alla vicenda delle due bambine.
Allo stesso tempo si affrontano temi universali e globali come quelli della paura e del coraggio, del valore della famiglia e del desiderio di allontanamento da questa verso la scoperta del nuovo e dell’incerto, la ricerca del senso di sé e della propria realizzazione, del proprio posto nel mondo.
La nonna Lina riassume bene tratti antropologicamente interessanti di una donna nel 20° secolo. Una donna ancora pia, devota, casalinga, con una famiglia numerosa, ma anche una donna intensamente presa dalla propria forza Creativa, creatrice, da uno spirito vitale che la tiene sempre indaffarata, sempre coinvolta e dedita al proprio lavoro. Lavoro inteso nel suo più alto e pieno significato: lavoro che è utile, che serve, perché contribuisce a “portare il pane in tavola” ma che rispetta e rispecchia le proprie doti e inclinazioni, esprimendole al meglio.
In questo senso Nonna Lina ci appare come una donna ancor oggi moderna, una donna ancora attuale che vuole e può insegnarci qualcosa, trasmetterci il proprio messaggio che con forza si rinnova negli intenti delle due nipoti.
La storia di Lina e della sua numerosa famiglia ha ancora il sapore delle vecchie storie, di un passato non così lontano ma che per molti di noi sembra ormai appartenere ad un’altra epoca. Un’epoca in cui esiste il tempo per ascoltare i racconti, un tempo in cui ancora tanti insegnamenti e valori vengono trasmessi attraverso favole condivise.
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