Un nuovo singolo e un nuovo video che vi presentiamo oggi in anteprima a celebrare questo nuovo progetto di inediti di Daniele Faraotti dal titolo “Phara Pop Vol.1” anche disponibile in una preziosa release in doppio vinile. L’allegoria è dietro l’angolo, sotto ogni piega ed il suono si rende libero di citare un mondo non predicibile a priori fatto ovviamente di cultura musicale, letteraria e cinematografia. Oltre Le Colonne vi presenta il video di “Come vincere la timidezza”, una composizione che lo stesso artista introduce così:
“Quella vicinanza complice, che da un momento all’altro parrebbe andare sempre più verso le tue labbra, la timidezza separa. Come ci si sente stupidi per aver detto quella frase che ha fatto si che lei ti salutasse con quel sorrisetto che ti ha molto ferito. E così hai preferito innamorarti della massaggiatrice – tutto più facile. T’illudi che anche lei ti ami, ma non accetterà mai regali da un cliente” (D. Faraotti).
Un video nato per gioco, per giocare a fare l’attore, il produttore e tanto altro. E questo disco che si rende dissacrante e destabilizzante nei confronti delle normali abitudini di ascolto, rovescia con gusto quelle che sono le regole del gioco e mescola gli attori di una scena, inventata, allegorica, quotidiana per molti aspetti… e lo fa tra suoni studiati ad arte e melodie libere di divenire senza schemi.
Un video che cita Truffaut e questo gioco numerico sulle lavagne… solo per pescare alcuni dei tantissimi riferimenti…
Le lavagnette e i numeri non c’entrano con Truffaut – direi che però possono ricordare il modo di procedere di Peter Greenway, particolarmente evidente in un paio di film.
Lo scorrere progressivo dei numeri, evidenziava in Greenway una successione formale – anche qui in “C.V.L.T.” avrebbero dovuto avere quella funzione, ma poi il montaggio ha mischiato tutte le sequenze. Le ha mischiate in modo tale che ai più, questa cosa dei numeri, potrebbe sembrare un vezzo ossia un suggerimento, se non alle ruote, almeno a qualche numero da giocare sulla ruota di Bari.
Bari, perché è la ruota dei numeri ricevuti in sogno. “C.V.L.T.” è “Tirate sul pianista” di Truffaut, riletto come in un sogno e con la trama sintetizzata al massimo – talmente sintetizzata da far perdere quasi completamente le tracce di “Tirate sul pianista” – ma se sbandierato ai quattro venti qualcosa si può ancora ricondurre al capolavoro di Truffaut.
Girato sabato 12 novembre, con quattro amici – girato per gioco, per giocare, per giocare a fare il regista, l’attore, il produttore – il tutto di supporto alla musica, alle mie canzoni.
Mi pare talvolta che le mie canzoni abbiano bisogno di un supporto appunto – forse però è solo una scusa – una scusa come un’altra per fare qualcosa, per esprimersi, per divertirsi.
L’amore in un disco come “Phara Pop vol.1” ha un ruolo, un’importanza precisa o forse è solo uno spazio o una scusa per raccontare tanto altro?
Si certo, ogni piega di “Phara Pop” mi pare intrisa di amore. Racconto solo ciò che ho amato, sia per quanto riguarda la musica che il testo delle canzoni. Il sacco lo si riempie in circa quarant’anni – ce ne vogliono 30 per elaborarlo lo ribadiva anche Schopenauer. Ho potuto verificarlo, è così. Di alcuni aspetti potrei riconoscere in modo preciso la provenienza di altri mi pare che siano una sintesi, una deriva di tutto l’insieme.