In bilico tra rap, trap, nuovo pop digitale… dentro stilemi e soluzioni ampiamente sdoganati dal main stream attuale. Radiofonico in tante sue angolazioni. Cris Tyler, rapper milanese che all’anagrafe si firma Cristian Talarico, torna dopo diversi anni di silenzio sfornando un disco come “Numero 10” che prima di tutto mi arriva come un compendio di vita personale, un resoconto ma anche un manifesto di emancipazione e consapevolezza. Ecco: il disco ha i silenzi giusti e gli spazi per dimostrare a se stesso di quale consapevolezza parliamo. Il tutto senza voltare le spalle alle mode e al nuovo suono metropolitano…
Un disco che rompe un silenzio. Avevi deciso di smettere? O cosa?
Il disco è la chiusura di un progetto musicale che ho ripreso in mano nel 2021 dopo tanto silenzio (l’ultimo mio disco condiviso con un mio amico di adolescenza è datato 2010). Ammetto che ho dato precedenza ad altri progetti della mia vita (lavoro, comprare casa, sposarsi) poi quasi per caso nel 2020 sono tornato a scrivere un brano e da quel giorno mi è tornata la voglia di tornare in studio, questa volta da solista.
E dunque cosa ci porta ad infrangere e rivoluzionare uno stato di cosa
come il silenzio?
La mia esperienza è stata questa: nel 2020 ho perso una persona cara (che la persona a cui ho dedicato il brano “Indelebile”, contenuto nel disco) e per sfogare tutto il dolore che ho provato in quel periodo ho deciso di tornare a scrivere un brano dopo tanto tempo. E quel brano è proprio “Indelebile”, che inizialmente era completamente diverso da quello che si può ascoltare nel disco. È un brano a cui tengo tantissimo, anche se in un certo senso non avrei mai voluto scriverlo.
E nella società di oggi, visto che tutto dorme sopito, arriveremo ad
infrangere le abitudini? Secondo te sarà il rap a dare forma alla
colonna sonora?
Nell’ultimo periodo il Rap sta facendo da colonna sonora a tante cose (mi viene in mente per esempio la Goal Deejay di Sky in cui vengono messi in sottofondo tutti i successi Rap/Trap del momento), perché è un genere che ormai sta spopolando, soprattutto tra i più giovani e credo che sarà così anche negli anni avvenire.
È comunque un genere musicale molto diretto (spesso anche in maniera eccessiva), ma che tante volte ha dato una scossa alla società di oggi.
Questo disco parla di rivalsa personale o sbaglio? Un disco biografico?
Nei miei brani io cerco sempre di parlare di me, del mio vissuto, della mia persona quindi si, è decisamente un disco biografico. Ho cercato di mettere a nudo i miei pensieri, i miei sentimenti, i miei sogni e soprattutto la voglia di dare un senso ad ogni mio progetto, musicale e non.
E la chiusa perfetta qual è? Un nuovo disco di totale cambiamento o un
nuovo silenzio?
Sinceramente ora non so rispondere a questa domanda. Sono da poco diventato padre e in questo momento non posso che dare tutto me stesso per mia figlia, che ha e avrà sempre la precedenza su tutto. Per un decennio ho già dovuto mettere da parte la mia passione per la musica, vediamo se dovrò farlo di nuovo o se riuscirò a trovare la quadra con tutti gli impegni. Di certo questa volta cercherò di non far passare così tanto tempo tra un disco e l’altro.