Gli Strange In Stereo dall’Italia affascinano il mondo: “To Get To You” è il loro nuovo mini EP

Quando i synth danno forma ai sogni e l’elettronica abbraccia il pop, il risultato ha un solo nome, Strange In Stereo. Dopo il successo di “Everything In Its Own Place“, il mini EP double track che li ha visti collaborare con la brillante cantautrice e polistrumentista ucraina Natalee Borisenko e la cantautrice e vocal producer londinese Kate Wild, il duo italiano dall’animo cosmopolita composto da Giovanni Ferranti e Claudio Mastroddi, abbandona il dancefloor per abbracciare la sperimentazione in “To Get To You” (PaKo Music Records/Believe Digital), un EP tripla traccia che affascina e cattura i sensi sin dal primo ascolto, impreziosito dalla vocalità unica e avvolgente della cantautrice, chitarrista e compositrice romana Sandrine Vaud.

Tre tracce, tre dimensioni sonore e interiori differenti che si amalgamano e fluiscono in un unico concept, quello di sfiorare, tendere e far vibrare tutte le corde del cuore, catturando l’anima e stimolando la mente, grazie all’eccezionale fusione di melodie emozionali e testi incisivi e profondi, capaci di condurre in un’esperienza musicale senza precedenti.

Il brano omonimo d’apertura, “To Get To You”, evoca atmosfere notturne, rappresentando un vero e proprio inno dream pop enigmatico e catartico. Sulle ruote della mente, trainate dal motore dei battiti, il testo guida l’ascoltatore in un’atmosfera mistica, attingendo a profonde riflessioni sull’ineluttabilità del destino, che attraverso l’oscurità della notte – «the darkness of the night» -, trovano senso e risposta nella luce del sentimento. La paura dell’ignoto, si tramuta così in coscienza e devozione verso il proprio destino – «I swim in the void and you fill it» («nuoto nel vuoto e tu lo riempi») -, sfociando in un ritornello che diventa un mantra, un invito a raggiungere la consapevolezza che siamo tutti soggetti a disegni misteriosi. Il brano è accompagnato dal videoclip ufficiale, diretto dalla talentuosa videomaker italo-francese Lucilla Dosa.

 

La seconda traccia, “Before You Go”, è un’esperienza sognante e incantata che evidenzia la straordinaria abilità degli Strange In Stereo nel coniugare melodie suggestive a testi intimi e coinvolgenti. La canzone è un memorandum in musica sulla natura fugace della vita e sull’importanza di trattenere a sé gli istanti prima che fuggano e si allontanino, svanendo nella malinconia. Un messaggio che echeggia e risuona nel profondo, e ci ricorda che «time is never enough» («il tempo non è mai abbastanza»).

A chiudere il progetto, c’è “Keep On Walking”, il brano più ribelle e grintoso dell’EP, che racconta con liriche taglienti e suoni audaci l’ostinazione nel vagare senza meta, un vivido riflesso del desiderio innato di andare oltre, di varcare i confini e ricercare territori inesplorati, fisici e animici, «vagando ovunque e cambiando vecchie strade con nuove» («aandering all around and changing old roads for new ones»).

“To Get To You” è stato registrato a Sulmona presso lo Strange In Studio, mentre le voci sono state immortalate presso il The White Lodge Studio di Roma da Matteo Portelli. Mix e master sono stati realizzati al The Airlab Studio nel Regno Unito da Jerome Schmitt, con il contributo creativo aggiuntivo degli Strange in Stereo. La cover dell’EP è stata ideata dal brillante artista John Williamson.

Questa release rappresenta un nuovo, eccitante capitolo nella straordinaria carriera degli Strange In Stereo, un duo italiano dall’attitude internazionale per cui ogni nota è un’emozione ed ogni ritmo è un battito del cuore. L’EP è stato cucito ad hoc per tutti coloro che cercano un’immersione musicale in grado di dar suono e voce alle sfumature dell’anima. “To Get To You” è molto più di una semplice raccolta di brani; è un viaggio emozionale, un tuffo nell’ignoto e un abbraccio alla bellezza dell’incertezza. Preparatevi a sollevare il volume, a chiudere gli occhi e a perdervi nell’incanto degli Strange In Stereo; sarà un viaggio che ricorderete a lungo.

Press Office: Music & Media Press.

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