Antonella Montagna e Giuseppe Sciarra: una coppia sui generis

Sono in prime linea per contrastare il bullismo, per i diritti delle donne, della comunità lgbtqplus, degli immigrati, per sensibilizzare su temi poco conosciuti come la violenza sugli uomini e dichiarano apertamente battaglia alla pedofilia e a tutto il suo mondo sommerso. La scrittrice Antonella Montagna, 76 anni e il regista Giuseppe Sciarra, 40 anni sono una coppia sui generis, data l’enorme differenza di età; una coppia artistica  che attraverso iniziative di carattere culturale fa attivismo (e arte) per tutte le cause sopracitate.

Ma in che modo? Innanzi tutto col cinema. I due stanno lavorando a una sceneggiatura sulle donne che promette di mettere in luce degli aspetti del mondo femminile e delle società odierna drammatici che si prestano a più di uno spunto di riflessione con l’obbiettivo di farne un film. Poi c’è l’attivismo sui social e una collaborazione che potrebbe sfociare in altri progetti.

Sciarra si è mostrato molto incuriosito dalla vita straordinaria di Antonella Montagna. Nipote del marchese Ugo

Montagna – si quello del cold case di Wilma Montesi – e grande amica di Ursula Andress. Tra gli anni 80 e 90 ha vissuto il dietro le quinte del mondo dello spettacolo e conosce tanti aneddoti a riguardo. Inoltre Antonella ha vissuto una vita avventurosa anche sotto altri aspetti che è pronta a rivelare. Quando? Sia Montagna che Sciarra preferiscono non esporsi in tal senso ma hanno intenzione di preparare il terreno anche su questo fronte.

” Antonella è un fiume in piena. Una donna dall’energia straordinaria che mi ha conquistato per la sua mente aperta, il talento creativo e l’energia giovane. La nostra differenza di età non ci crea alcun tipo di problema, siamo simili su molti aspetti, entrambi appassionati, battaglieri, generosi e fumantini come è giusto che sia per chi ama la vita e odia le sue storture”, ha dichiarato Sciarra.

“Giuseppe Sciarra è un uomo con un’emotività molto particolare che ho notato nel suo corto sul bullismo, Ikos. In questo racconto mi ha colpito l’aspetto catartico perché è si un viaggio nell’inferno della violenza ma anche un mezzo per ridare dignità a chi è stato vittima di un’ingiustizia. Questa dignità è la lancia di Atena  con cui io e Sciarra vogliamo dare un senso alle nostre storie sofferenti e alla nostra vita qui ed ora”, ha affermato Antonella Montagna. Vedremo cosa aspettarci in futuro da questa coppia sui generis e determinata a dare battaglia a qualsiasi forma di abuso.

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