Pietro in collaborazione con Galleria Studio G7 inaugura “Cubito”, la mostra dell’artista Aleksandar Petkov a cura di Chiara Vitofrancesco

Il terzo artista invitato a inaugurare lo spazio con le sue sculture è Aleksandar Petkov.

Anche questa mostra, come le precedenti, rientra nella volontà di PIETRO di porre l’attenzione su alcuni artisti che potremmo definire irregolari, ovvero non perfettamente assimilati al sistema dell’arte o all’industria culturale. Ognuno di essi si contraddistingue per un percorso e una pratica creativa radicalmente autono- ma e solitaria, dove la posizione di marginalità è volutamente scelta e in alcun modo subita. Inoltre gli artisti coinvolti nel progetto hanno, in maniera evidente o meno, una relazione con l’architettura intesa come capacità di agire sulle strutture metaforiche o reali che contraddistinguono l’ideazione e la significazione di uno spazio.

Aleksandar Petkov occupa la dimensione materica riflettendo e rompendo, in maniera non scultorea, la tradizione figurale, attraverso l’uso di elementi le cui caratteristiche intrinseche recano restrizioni risultando difficilmente malleabili come: il cemento, la sabbia, l’argilla, la plastica fusa HDPE riciclata, lo stucco, l’albume d’uovo, il gesso, i pigmenti e le armature in filo di ferro, proponendo un immagine semplice, presente, primaria, anarchica e geologica che appare instabile emergendo dal terreno di PIETRO.

L’artista ci presenta un modo di scolpire attraverso la processualità, organizzando in forme concettuali la rielaborazione di rievocazioni, appunti grafici, emotività psicologica e manuale. A tal proposito, la componente gestuale dell’artista è fusione tra opera e movimento dell’artista stesso in un processo di deformazione e trasformazione continuo. La composizione di tali oggetti è eseguita attraverso un processo temporale di assemblaggio sfruttando il potere adesivo del cemento partendo dal piano orizzontale, in un primo momento, per formare il primo lato e successivamente su quello verticale, collegando tramite un armatura di filo di ferro le altre facce, permettendo loro di acquisire un peso, recuperando la gravità sul terreno attraverso forme ridotte che si erigono all’essenziale in veste di presenza pura.

“Il lavoro di Aleksandar mi ha ricordato la struttura di Palazzo Querini sede della Fondazione stessa progettata dal Maestro Carlo Scarpa a Venezia. In particolare modo la soglia materica in pietra d’ingresso dal canale, accarezzata quotidianamente dal respiro del mare che innalza ed abbassa il suo vedersi, diviene maculata di verde organico che se studiato in profondità racconta di un sistema di vita assai più ampio ed arcaico” dichiara l’Architetto Simone Gheduzzi, curatore dell’allestimento.

Aleksandar Petkov CUBITO
A cura di Chiara Vitofrancesco del collettivo PIETRO e allestimento Simone Gheduzzi
Finissage lunedì 22 aprile
PIETRO, Via Galliera 20, Bologna.
Orari di apertura: dal giovedì alla domenica, dalle 15 alle 19.

collettivopietro@gmail.com

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