Il romanzo d’esordio di Giuseppe Lapadula, “La Piaga. Un romanzo nell’Universo Barocco” è un’opera appartenente al genere della fantascienza, pubblicata in self-publishing e disponibile su tutti gli stores online.
Il romanzo di Lapadula racconta di un futuro 2600 in cui gli esseri umani, nonostante dimostrino di aver fatto enormi passi verso la tecnologia e le proprie capacità di abitare il mondo, riproducono gli stessi sbagli ed errori commessi nel passato.
Nel cuore di La Piaga, romanzo che non supera le trecento pagine, troviamo una ricca galleria di personaggi, ciascuno con la propria complessità psicologica e il proprio ruolo nella trama. È attorno a loro che ruota gran parte della storia e che subito si avvertono le capacità stilistiche e narrative dell’autore. Lapadula costruisce i suoi protagonisti con grande attenzione, conferendo a ciascuno una profonda evoluzione interiore – il sacro percorso dell’eroe che ogni protagonista deve compiere – mentre si confrontano con la piaga e le proprie sfide individuali.
Helga Ragnar, una protagonista tormentata
La dottoressa Helga Ragnar è uno dei personaggi chiave del romanzo. Descritta come una donna dai capelli biondo cenere e un temperamento deciso, Helga rappresenta la voce della scienza e della ragione in un mondo che sta rapidamente lasciando il passo alla disperazione. La sua lotta personale è altrettanto potente: separata dal figlio Frederik, Helga spera disperatamente di tornare a casa, ma la missione e la diffusione della piaga la costringono a mettere il suo dovere al di sopra dei suoi desideri personali.
Il suo rapporto con Olaf Bjornsson, un veterano di guerra provato dagli stati indotti da una specie di possibilità di ibernazione futuristica, aggiunge ulteriore profondità alla sua psicologia, evidenziando il suo lato più vulnerabile.
La figura di donna forte ma disincantata di Helga Ragnar ricorda personaggi come Ellen Ripley, protagonista di Alien (1979) di Ridley Scott. Come Ripley, Helga è costretta a farsi carico della sopravvivenza di chi le sta intorno, e il suo approccio pragmatico e duro è il risultato delle circostanze in cui si trova. Entrambe le figure rappresentano l’archetipo dell’eroina che piuttosto che votarsi volontariamente al ruolo di leader, è costretta a prendere in mano la situazione per proteggere coloro che ama.
Olaf Bjornsson: il soldato segnato dal tempo di “La Piaga”
Olaf è un personaggio tragico, un soldato che ha trascorso gran parte della sua vita in criostasi e di cui il corpo mostra i segni. La pelle pallida, i capelli bianchi e l’indifferenza verso il dolore fisico riflettono una personalità ormai stanca della guerra e delle sue conseguenze. Olaf è cinico, spesse volte brutale, ma c’è una sottile malinconia che lo classifica come un personaggio profondamente umano.
Il suo rapporto con Helga, infatti, è di rispetto e conflitto contemporaneamente, mentre tenta di mantenere il controllo in una situazione che sfugge a tutti.
Olaf è un uomo che ha visto troppo e che, a causa delle circostanze in cui si è trovato, è scivolato nell’abisso della decadenza morale. La sua esistenza si fa metafora di un concetto più ampio, fino a personificare la disillusione e la perdita di senso di chi ha vissuto troppo a lungo ai margini della civiltà.
Enrik Jurgessen: l’ambasciatore tra etica e potere
Enrik, l’ambasciatore, è forse il personaggio più morale e complesso dell’opera. Il suo ruolo politico lo mette spesso in contrasto con la leadership militare, rappresentata da Karlhelm Van Haag, il contrammiraglio di “La Piaga”.
Enrik deve confrontarsi con la difficile scelta di sacrificare l’equipaggio o tentare di tornare a casa, rischiando di contaminare altre colonie con la piaga. Una lotta interna tra il dovere e il potere politico che lo rende un personaggio profondamente sfaccettato.
Karlhelm Van Haag: la rigida mano del comando
Il contrammiraglio Karlhelm Van Haag è un militare rigido, ossessionato dall’onore e dal rispetto per le gerarchie. Van Haag è il personaggio che rappresenta l’autorità assoluta, ma anche lui, come gli altri, è costretto a prendere decisioni difficili e a fare i conti con la realtà.
Lapadula lo costruisce come una figura tragica, un uomo forte che, di fronte alla devastazione della piaga e alla minaccia dei pirati spaziali, inizia a perdere il controllo della situazione, profondamente frustrato dal proprio ruolo di “balia” per una missione che considera inferiore al suo rango. Agli occhi del lettore, Lapadula lo ritrae come un simbolo dell’inadeguatezza delle classi dirigenti del futuro, troppo concentrate sul proprio status per preoccuparsi del bene comune.
Padre Frennsen: la voce della fede
Se i personaggi di “La Piaga. Un romanzo nell’Universo Barocco” meriterebbero un romanzo per approfondire ognuno di loro, non è possibile non tracciare almeno un breve identikit di un altro personaggio fortissimo, Padre Frennsen, il cappellano della missione, che incarna il conflitto tra scienza e fede.
Frennsen è un soldato del Dio Universale, ma anche lui, come tutti gli altri personaggi, vacilla di fronte all’apparente assenza di una soluzione divina alla piaga. È proprio attraverso Padre Frennsen che Lapadula riesce a esplorare i temi della redenzione e della punizione divina, sollevando nel lettore domande sulla fede e sulla giustizia cosmica.
Una polifonia di punti di vista e prospettive
Uno degli aspetti più interessanti del romanzo è la scelta narrativa di Lapadula, che adotta una narrazione polifonica, dando voce a diversi personaggi in vari capitoli che si susseguono attraverso salti temporali e flashback che trascinano il lettore dal presente al passato (e fino al futuro).
Al lettore viene permesso così di esplorare non solo le psicologie individuali, ma anche di vedere il mondo attraverso prospettive diverse e di ricostruire l’intreccio complessivo seguendo le vicende e le visioni frammentate dei vari personaggi.
I personaggi di La Piaga non sono semplici figurine in un contesto futuristico: sono individui che portano sulle spalle il peso della storia e della loro caduca umanità, in un mondo che sembra aver perso il contatto con i suoi ideali. Lapadula dà vita a un entourage di figure complesse, le cui lotte interiori sono tanto importanti quanto quelle esterne, aprendo ai lettori una finestra riflessiva sulle contraddizioni e i dilemmi morali del futuro.