Dylan Katz: il vetro in dialogo con la Natura

La mostra 61.5°N di Dylan Katz, presentata a Venezia in occasione di The Venice Glass Week 2024, è molto più di una semplice esposizione di sculture in vetro.

È un viaggio artistico che bilancia delicatamente natura e umanità, utilizzando il vetro come mezzo per esplorare la bellezza e la fragilità del mondo naturale.

Ispirato dai paesaggi ghiacciati della Finlandia, Katz reinterpreta il cambiamento climatico non come un violento scontro tra l’uomo e la natura, ma come una storia d’amore—una che invoca equilibrio, rispetto e la preservazione della bellezza della Terra.

Le sculture in vetro di Katz gli sono valse il Premio Speciale della Giuria nell’ambito del Premio Fondazione Venezia 2024 durante la Venice Glass Week.

Questo premio celebra non solo l’innovazione artistica ma anche il profondo impegno verso la consapevolezza ambientale—temi centrali nel lavoro di Katz. Le sue opere sono il frutto di anni di studio, ispirate dalle formazioni di ghiaccio temporanee ma straordinarie che si trovano nei laghi della Finlandia.

L’artista ha padroneggiato il complesso linguaggio del vetro, utilizzando colore, forma, texture e ottica per creare opere che evocano l’essenza stessa della natura.

Al cuore di 61.5°N ci sono due principali serie: Uncanny Ice e Northern Windows. Uncanny Ice, la collezione iconica di Katz, torna a Venezia per la terza volta, mentre Northern Windows è stata creata appositamente per questa mostra. Entrambe le serie mettono in evidenza il contrasto tra il ghiaccio—fugace e fragile—e il vetro, un materiale nato dal fuoco con il potenziale di durare per sempre.

Questa tensione tra permanenza e impermanenza è un tema chiave nel lavoro di Katz, offrendo una meditazione poetica sulla natura transitoria della vita e sull’impatto duraturo dell’attività umana sull’ambiente.

Katz descrive il suo lavoro come una “lettera d’amore scritta nel vetro” dedicata a Madre Terra, invitando gli spettatori a riconnettersi con la natura attraverso le sue creazioni. La mostra, curata da Costanza Longanesi Cattani, è un viaggio sensoriale che parla al lato più gentile dello spettatore, esortandoci a onorare e proteggere il mondo naturale. A completare le sculture in vetro, una serie di fotografie documenta il lavoro di Katz con le formazioni naturali di ghiaccio nei laghi finlandesi, insieme a un cortometraggio di Elias Markkula con il suono di Veli-Matti “Vellu” Rintala, che approfondisce ulteriormente il processo creativo e il messaggio ambientale dell’artista.

Fondato nel 2016, Katz Studio è un atelier indipendente di soffiatura del vetro gestito da Dylan e sua moglie Greta Katz. Le loro opere sono state esposte in rinomate fiere d’arte e design in tutta Europa, tra cui la mostra Homo Faber Doppia Firma a Milano nel 2022 e la conferenza della Glass Art Society a Tacoma, Washington. La serie Uncanny Ice, in continua evoluzione, è stata presentata al The Venice Glass Week HUB a Palazzo Loredan, al Biot International Glass Festival del 2024, e in numerose altre esposizioni internazionali.

Attraverso 61.5°N, il messaggio di Katz è chiaro: non è un grido di battaglia contro il cambiamento climatico, ma un delicato promemoria del perché ci teniamo ancora al nostro pianeta. La sua arte serve sia come riflessione che come promessa—un invito a ristabilire l’equilibrio e preservare la fragile bellezza della natura, prima che sia troppo tardi.

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