La Realtà Teatrale Skenexodia porta a teatro la Lazio 86/87 di Fascetti

Ha debuttato sabato al Teatro Ugo Betti di Roma lo spettacolo “GLI EROI DEL MENO NOVE” della Realtà Teatrale Skenexodia che porta in scena per la prima volta la Lazio 86/87 di Eugenio Fascetti che iniziò il campionato di serie B con una penalizzazione di nove punti (praticamente si rendevano necessarie quasi cinque vittorie per avere una classifica in attivo) facendo registrare sold-out. Molti applausi nel corso dello spettacolo specie per i momenti più emozionanti per i tifosi e per coloro che vissero quegli anni. Ne parliamo con lo sceneggiatore e regista Luca Guerini.

Come è nata la scelta di portare in scena questa vicenda?

A prescindere dalla mia personale fede calcistica questa è una storia che ha bisogno di essere raccontata perché funge da metafora di un atteggiamento per me importante: facendo gruppo si possono affrontare sfide che sembrano impossibili. Si parla di Lazio, ma si poteva parlare di qualsiasi squadra. Quello che va in scena è un calcio fatto di bandiere, di attaccamento alla maglia, di giocatori disposti a mettere soldi nella squadra piuttosto che prenderli. Non è il calcio delle cordate, degli sceicchi, delle multiproprietà, ma quello che metteva in primo piano i valori sportivi e tutto quello che c’è di bello del calcio.

Ovviamente gli anni della Lazio di Fascetti non li ha vissuti, come è nato il testo?

Su questo testo stavo lavorando silenziosamente da quasi due anni perché oltre alle fonti giornalistiche e le interviste ai protagonisti di quegli anni ho voluto personalmente conoscere ed intervistare giocatori, dirigenti e giornalisti che seguirono la squadra nella stagione 86/87. Lo spettacolo si muove nei confini del diritto di cronaca, non ci sono “invenzioni” o momenti romanzati.

Questo aspetto emerge chiaramente dallo spettacolo ricco di aneddoti…

Esatto. Non c’era bisogno di romanzare nulla perché la storia è talmente ricca di dettagli talmente assurdi che sembrano scritti da un drammaturgo con molta fantasia che si diverte a creare difficoltà ai propri personaggi.

Ce ne racconta uno ad esempio?

Nell’ultima partita con il Vicenza tra i pali gioca il dodicesimo biancorosso che è poco più di un esordiente eppure le para davvero tutte, mettendo a rischio l’esistenza della stessa Lazio perché in caso di serie C i presidenti Calleri avrebbero mollato. La Lazio riesce infine a vincere la partita ed accedere agli spareggi, il Vicenza invece retrocede. A causa di questa sconfitta i veneti tornano a casa anticipatamente così lo stesso portiere riesce a tempestivamente intervenire per far diagnosticare una malattia al figlio.

Ci sarà modo di rivedere questo spettacolo per chi lo ha perso sabato?

Sì faremo una replica sempre al Teatro Ugo Betti di Roma sabato 30 novembre per cui stanno già acquistando i biglietti grazie al passaparola che si è generato. Invito dunque tutti quelli che sono interessati a prenotarsi sul sito www.liveticket.it/skenexodia perchè sono pochi i posti disponibili. Ci auguriamo presto di fare repliche anche fuori dal Raccordo Anulare di questo spettacolo perché, come detto, il messaggio che vuole trasmettere va oltre i colori di una singola squadra, anzi è stato apprezzato anche da tifosi romanisti…

Lo sport a teatro non è così usuale, come mai questa sperimentazione?

A livello pratico lo sport a teatro è rinchiuso nei limiti delle misure di un palco, ma può notevolmente allargarsi arricchendosi di metafore e spunti di riflessioni. Non sarà comunque l’unico spettacolo sportivo nel repertorio della Realtà Teatrale Skenexodia in quanto porteremo in scena anche STORIE DI BOXE un racconto di Jack London in cui parliamo, invece, di corruzione, legalità e anche qui dei valori positivi dello sport.

I prossimi appuntamenti della Realtà Teatrale Skenexodia quali saranno?

Questa settimana iniziamo tre rassegne che cureremo a Varese, alla sede del Centro Internazionale Brera e a Moncalieri e poi saremo in scena a Bedizzole (BS) dagli amici del Teatro Zero Negativo. Lo spettacolo che verrà presentato sarà il giallo al contrario LE COSE CHE TI FANNO SENTIRE VIVO con Vincenzo Filice in cui conosciamo chi è l’assassino e bisogna scoprire la vittima.

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