“Sofia”, la poesia in musica contro il body shaming di fiori d’artificio

Ci sono storie che vivono nel silenzio, nascoste dietro sorrisi che mascherano ferite invisibili. “Sofia” (Newphonix/Universal Music Italia), il nuovo singolo di fiori d’artificio, nasce da una di queste storie: quella di una giovane donna che, come tante altre, lotta ogni giorno con la propria immagine, con l’inadeguatezza che sente addosso come una seconda pelle. fiori d’artificio, con una sensibilità rara e un’intensità toccante, racconta il dolore sottile e silenzioso di chi non si sente mai abbastanza, di chi si guarda allo specchio e non si riconosce, di chi cerca disperatamente un equilibrio che sembra sempre più lontano.

Dopo il successo del singolo d’esordio “Nulla di Rotto“, il cantautore parmigiano torna ad emozionare con una traccia che non è solo musica, ma un abbraccio fatto di parole, un rifugio per chiunque si senta perso. “Sofia” è una mano tesa, un invito a non nascondere il proprio dolore, a parlarne, a trovare il coraggio di guardare oltre.

In un momento cruciale per la sua carriera, segnato dalla partecipazione ad X Factor 2024, fiori d’artificio decide di condividere con il mondo una canzone che arriva dritta al cuore, lasciando un messaggio importante, un segno indelebile nell’anima di chiunque la ascolti. Con una delicatezza disarmante, l’artista offre conforto a chi ha bisogno di sentirsi capito, di sapere che non è solo nella sua battaglia.

Nata due anni fa tra i banchi dell’università, “Sofia” è ispirata alla storia di una ragazza reale, una cara amica dell’artista, che ha vissuto il dramma della difficoltà nell’accettare il proprio corpo. Un disagio che spesso si trasforma in comportamenti dannosi, autolesivi, come il rapporto distorto con il cibo che ancora troppo spesso sfocia in DCA. In questo brano, fiori d’artificio mette in musica non solo la sofferenza, ma anche la speranza che un cambiamento sia possibile, per Sofia e per tutti coloro che affrontano le stesse battaglie quotidiane.
«Questo brano – racconta – è diverso da tutti quelli che ho scritto prima. L’ho tenuto sotto una teca di cristallo per tanto tempo, sapendo che avrebbe avuto bisogno delle giuste cure per essere presentato al mondo. L’ho scritto in un’ora, in una piovosa giornata al mare, ma ha continuato a vivere dentro di me, fino al momento giusto per condividerlo. È una canzone che non parla solo a Sofia, ma a tutti coloro che si sentono inadeguati o fuori posto, che si specchiano e non si riconoscono.»

Il testo di “Sofia”, una vera e propria poesia struggente ma al contempo satura di fiducia e conforto, si fa portavoce di un sentimento che molti conoscono, ma che spesso rimane taciuto. «Quando si guarda allo specchio, Sofia resta ferma, in mezzo a un finto sorriso»; parole che dipingono immagini, fotogrammi delicati all’occhio di chi guarda, ma gravosi e ingombranti nella vita di chi li scatta, li vive, e vi ci sente imprigionato. Il dramma interiore di chi lotta con il proprio corpo prende vita e trova la sua voce, liberandosi dall’incapacità di vedersi come gli altri lo vedono.

Le parole della canzone trasmettono un senso di vulnerabilità, ma anche di forza: «Sofia resta bella, davvero bella». Un inno alla bellezza vera, autentica, pura, quella capace di andare oltre gli stereotipi e le convenzioni sociali. L’artista, con la sua scrittura sincera e toccante, esorta a riflettere su come il giudizio altrui possa essere debilitante e devastante, generando comportamenti autolesivi e sentimenti di inadeguatezza. «Tu non mi parlare male, ci posso restar mal», recita uno dei versi più potenti, richiamando la necessità di usare il tatto e la sensibilità quando ci si rivolge a chi ci circonda.

«Sofia è bella così com’è – conclude fiori d’artificio -, ma spesso le persone non se ne rendono conto. Volevo scrivere qualcosa che non fosse solo una canzone, ma un abbraccio virtuale per tutte quelle ragazze e quei ragazzi che si sentono come lei, per far capir loro che non sono soli, e che c’è sempre una via d’uscita.»

Con la sua vocalità pulita e intensa, l’artista trasforma ciascuna nota in un racconto di vita, ogni parola in una carezza. L’arrangiamento, che unisce chitarre acustiche e pianoforte, accompagna dolcemente il testo, rendendo “Sofia” un brano che tocca il cuore dall’interno, capace di emozionare dal primo ascolto.

“Sofia” è la voce di chi non può parlare perché ha soffocato nel dolore anche l’ultimo anelito del suono della propria anima, una riflessione commovente sul body shaming, sul modo in cui la società etichetta e giudica le persone. Un messaggio forte, che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema che, purtroppo, tocca da vicino ancora tantissimi giovani. fiori d’artificio spera che questa canzone possa diventare un punto di riferimento, un luogo sicuro privo di giudizio in cui chi ci si ritrova possa trovare conforto e coraggio.

Press Office: Music & Media Press.

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