Clarice Page è il nuovo futuro di Chiara Vincenzi, una nuova identità come a segnare anche un nuovo filone letterario da dare alla sua penna che ora si veste di romanticismo e ineluttabilità. Lo dice dal titolo stesso di questo nuovo romanzo che esce per la collana Muse Romance dal titolo “Feather – Legati dal destino”. La storia è incentrata su Fea Keller, una giovane di bellezza magnetica e misteriosa. Con i suoi occhi color ametista, cattura l’attenzione di chiunque, anche se preferisce restare lontana dai riflettori, concentrandosi sul suo lavoro come docente universitaria. È indipendente, riservata, ma c’è qualcosa in lei che sembra sempre sul punto di esplodere. Therence Pride, invece, è un seduttore nato. Figlio di una nobile famiglia, abituato a infrangere cuori senza troppe remore, è affascinante, sicuro di sé, e sa esattamente come ottenere ciò che vuole. Abituato a un mondo fatto di misteri, non si aspetta di incontrare Fea, che lo mette continuamente alla prova. Quando strane apparizioni minacciano il villaggio di IllStone, le loro strade si incroceranno inesorabilmente.
Benvenuta a Clarice Page… possiamo chiederti perché questo cambio di nome d’arte? Mi incuriosisce: essendo una “finzione”, che cosa cessa di esistere nella realtà?
Clarice Page è uno pseudonimo scelto per firmare romanzi con una penna più rosa e romantica, per offrire racconti che si discostano da ciò che ho pubblicato finora. Per quanto mi riguarda non è tanto una finzione, bensì un modo artistico per presentarmi in questa veste e a un pubblico diverso da quello esclusivamente per ragazzi incontrato fino a oggi.
Una storia d’amore ma anche di emancipazione di sicurezze personali o sbaglio?
Non è mai semplice raccontarsi quando in un romanzo è uscita una parte di te in modo indiretto, ovvero attraverso la scrittura. “Feather Legati dal destino” è nato prima di tutto per raccontare l’Amore inteso “il sentimento più Aureo dell’Universo”, come è citato nel romanzo. È un senso di riscatto di fronte alle situazioni astiose e che tendono a mettere in conflitto i personaggi ma soprattutto il cuore dei protagonisti, ogni loro singola scelta. Seguendo questo binario sono sorte anche dinamiche inaspettate grazie all’azione stessa dei personaggi: Fea rivelerà quella parte di sé che teneva nascosta accettandosi, Therence imparerà ad aprirsi al proprio cuore e smonterà la sua corazza da “duro”. Tuttavia, l’incontro tra i due, di fronte a tale percorso, porterà a inevitabili quanto accese scintille.
Quali sono i luoghi a far da sfondo?
Le ambientazioni si immergono in paesaggi dal sapore vittoriano e in diverse località dal nome da me inventato ma, per un breve tratto, ci tufferemo anche a Londra per chiacchierare con la Regina stessa. In ogni caso, quasi sempre i luoghi sono celati dalla nebbia e dalla cortina della sera: una metafora voluta per rispecchiare gli animi ombrosi dei personaggi durante il percorso individuale che dovranno affrontare.
E poi devi raccontarci la magia delle piume… simbologie reali che accadono attorno… cioè?
Questo concetto segue il mio pensiero personale, ma sono convinta che siamo costantemente circondati da meravigliosi simboli che appartengono all’Universo e che ci parlano. Avete mai trovato sassi a forma di cuore, per esempio, o disegni di volti nei tronchi degli alberi? Le piume sono altrettanti simboli che nella mia persona si sono costantemente manifestate, in colori diversi, e che reputo connessi a quel velo che non vediamo con l’occhio tangibile. Sono messaggeri, portatori di emblemi che trascendono la realtà. Quando nella mia testa stavo iniziando ad appuntare le prime idee per il romanzo, ritrovai una bellissima piuma nera e d’incanto mi sono sentita catapultata dentro la storia. È scattata così una molla che mi ha permesso di “vedere” il racconto e da lì è iniziato tutto.
Che peso e che importanza ha per te il destino? Ci credi?
È sicuramente una tematica molto delicata e sottile su cui riflettere. Credo nel fatto che siamo nati con un percorso preciso da sviluppare, con “una missione” da realizzare: potrebbe essere quella di aiutare gli altri, attraverso un lavoro o il volontariato, l’ascolto o la meditazione; potrebbe trattarsi di creare una famiglia; di imparare a manifestare amore. In tal senso lo chiamo destino: è affidarsi al senso della Vita. Le varie digressioni, come ostacoli, problemi di varia natura, portano alla crescita personale, alla nostra evoluzione interiore.