LA SPEZIA, candidata a Capitale Italiana della Cultura 2027, ospita la mostra “L’ARTE DI VIAGGIARE. L’ITALIA E IL GRAND TOUR” nel prestigioso complesso conventuale seicentesco dei Frati di San Francesco da Paola, dal 1995 sede del Museo Civico “Amedeo Lia” (via del Prione, 234).
A grande richiesta, dopo il successo di pubblico riscontrato nei primi 4 mesi con oltre 6.000 spettatori, la mostra a cura dello storico Andrea Marmori, direttore del Museo Civico “Amedeo Lia” e del Complesso Museale “Lia”, con il contributo di Barbara Viale e con l’allestimento di Emanuele Martera, inaugurata il 15 giugno 2024, è stata prorogata fino al 12 gennaio 2025.
«“L’Arte di viaggiare. L’Italia e il Grand Tour” è una mostra di grande pregio che conferma il nostro Museo “Amedeo Lia” tra le strutture italiane capaci di ospitare mostre di livello internazionale – dichiara il Sindaco della Spezia PIERLUIGI PERACCHINI – L’esposizione vanta capolavori eccezionali e prestigiosi prestiti, che in questi mesi hanno affascinato un vasto pubblico. La mostra ci conduce sulle orme dei viaggiatori tra Settecento e Ottocento, alla scoperta dell’Italia attraverso città come Venezia, Firenze, Roma, Napoli e il nostro Golfo dei Poeti: una splendida occasione per ammirare dal vivo opere uniche, per approfondire la conoscenza delle nostre collezioni e percorrere le orme dei giovani rampolli dell’aristocrazia europea, conquistati dalla bellezza di luoghi unici al mondo».
«La mostra dedicata al Grand Tour nasce dal desiderio di valorizzare la sezione della Collezione permanente dei paesaggisti settecenteschi, il cui sguardo indagava la campagna e le città italiane – afferma storico e direttore del Museo Civico “Amedeo Lia” e del Complesso Museale “Lia” ANDREA MARMORI – Il Grand Tour, il gran viaggio di istruzione la cui durata poteva essere anche annosa, dall’Europa centrale e settentrionale conduceva giovani laici pellegrini alle abbaglianti rive del Mediterraneo dove poter toccare con mano quanto sospirato solo nel mondo delle idee e presagito tra le pagine dei libri. L’Italia era il gran serraglio dell’antichità, classica e rinascimentale, il Paese gravido di memoria e dove fiorivano i limoni, dove struggenti quanto infaticabili modelle si offrivano prodighe e magnifiche».
Un viaggio nel viaggio, un percorso nel tempo e nello spazio alla scoperta di una vera e propria moda che, tra il Settecento e l’Ottocento, vedeva nell’Italia la meta privilegiata per artisti e letterati per un viaggio di formazione e istruzione iniziatico nella bellezza e alla scoperta dell’immenso patrimonio storico e artistico del nostro Paese.
Grazie a un allestimento completamente inedito e immersivo, ricco di dipinti, sculture e oggetti d’arte collegati alle opere della collezione permanente del Museo Civico “Amedeo Lia”, la mostra permette ai visitatori di immedesimarsi nei giovani membri della società aristocratica europea dell’epoca che nel corso del lungo viaggio venivano colpiti dall’immensa meraviglia e dalla perfetta sintesi tra l’eleganza della tradizione classica e la perfezione dell’arte e della natura che città come Roma, Venezia, Firenze e Napoli, principali tappe del Grand Tour, racchiudevano. Attratto dalla storia, dalla cultura, dall’arte e dalla letteratura, il grandtourist talvolta si spingeva fino a Ercolano e Pompei, mete anche di architetti e artisti in formazione nonché di numerosi pittori di vedute, tra cui si ricorda Vincenzo Loria (1849 – 1939), che realizzò il cospicuo nucleo di acquerelli a tema pompeiano, di proprietà del Museo Civico de La Spezia.
Tramite cartoline di gran lusso, ricordi effettivi dei viaggi compiuti, tele che ritraggono scorci di paesaggio veritieri in cui si evidenziano particolari elementi archeologici e naturali e dipinti che, per volontà del committente, uniscono monumenti fra loro distanti, “L’arte di viaggiare. L’Italia e il Grand Tour” dà la possibilità ai visitatori di respirare quel clima di creatività e di rinnovamento che ha animato l’Europa dalla fine del Barocco al Romanticismo e che ha contribuito a inaugurare la fama internazionale del “Bel Paese”.
Accanto alle straordinarie opere provenienti da tutta Italia, fra gli altri, dalla Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini di Roma, dai Musei Civici di Padova, dal Museo di Roma e dalla Collezione d’Arte della Fondazione Cariplo, trova spazio un percorso illustrativo alla scoperta del Golfo de La Spezia e della Riviera, mete di questi colti pellegrinaggi.
L’acquerello di Joseph Mallord William Turner e Thomas Girtin, parte delle collezioni del Museo e ritraente un tratto di riviera spezzina, funge da anello di congiunzione con un altro cospicuo nucleo materiale di altre Collezioni civiche e, in particolare, con la prestigiosa raccolta di dipinti di Agostino Fossati esposta nella contigua costruzione della Palazzina delle Arti, utile a illustrare il territorio e la città di La Spezia.
Il Museo Civico di arte antica, medievale e moderna intitolato all’Ingegnere Amedeo Lia è stato istituito nel 1995 e inaugurato nel 1996 in seguito all’importante donazione che l’Ingegnere Lia e la sua famiglia in favore del Comune de La Spezia. Realizzato in tempi brevissimi, secondo l’espressa volontà contenuta nell’atto di donazione, il museo si articola in tredici sale disposte su tre livelli e offre servizi quali visite guidate in italiano, inglese, francese e spagnolo su prenotazione, percorsi di approfondimento, attività didattica, assistenza tesi di laurea, schede per rendere il più possibile autosufficiente il visitatore singolo e un bookshop.
Il Museo Civico “Amedeo Lia” ospita oltre millecento opere raccolte dall’Ingegnere Amedeo Lia, tra miniature, oreficerie, placchette gotiche in avorio, smalti di Limoges, marmi, bronzi, paste vitree archeologiche, produzioni soffiate ed elaborate a Venezia, terrecotte, cristalli di rocca, coralli, pietre dure e oggetti insoliti e preziosi.
Nella sezione dedicata ai dipinti, si contraddistinguono opere di Lippo di Benivieni, Bernardo Daddi, il Maestro della Maddalena, la bottega di Giotto, il Maestro delle Immagini Domenicane, la bottega di Duccio, Pietro Lorenzetti, la bottega di Simone Martini e Lippo Memmi, il Maestro di Città di Castello, Bartolo di Fredi, Paolo di Giovanni Fei, Barnaba da Modena, Giusto de’ Menabuoi, l’ambito di Altichiero, Sano di Pietro, Matteo di Giovanni, Taddeo di Bartolo, Bicci di Lorenzo, degli ambiti di Filippino Lippi e del Beato Angelico, Francesco Botticini, Benedetto Bembo, Bergognone, Nicola di Mastrantonio, Antonio e Alvise Vivarini, Montagna, Mazone, Giampietrino, Mazzolino, Schedoni, un piccolo dipinto forse riconducibile a Raffaello, e ancora Cariani, Sebastiano del Piombo, Tintoretto, il Romanino, Giovanni e Gentile Bellini, Paolo Veronese, Tiziano, Moroni, Pontormo, Longhi, Marieschi, Canaletto, Guardi e Bellotto.
Il Museo Civico “Amedeo Lia” è parte del Complesso Museale “Lia” di cui fa parte anche il corpo attiguo che nei primi decenni del Novecento è stato aggiunto al convento dei Frati di San Francesco da Paola, denominato Palazzina delle Arti e oggi sede della Biblioteca di Storia dell’Arte e Archeologia “Giancarlo Marmori”, del Museo del Sigillo e della mostra permanente “Agostino Fossati (1830-1904). La Spezia e il suo golfo nell’Ottocento”.
Il Museo Civico “Amedeo Lia” è aperto dal martedì alla domenica dalle ore 10.00 alle ore 18.00.
Per maggiori informazioni è possibile telefonare al numero 0187 727220 o inviare una mail a museolia.reception@comune.sp.it.