do ut do 2025. Nino Migliori, i Miei Gioielli, la mostra al Museo Civico Archeologico di Bologna

do ut do 2025

DESIDERIO

Nino Migliori, i Miei Gioielli

A cura di

Lorenzo Balbi

Museo Civico Archeologico, Bologna

7 novembre 2024 – 10 febbraio 2025

La mostra presenta la produzione inedita e più insolita del Maestro della fotografia

Nino Migliori: i gioielli. Insieme a una selezione di pezzi unici realizzati tra gli anni Settanta e Ottanta provenienti dalla collezione personale dell’artista, saranno esposti 5 lightbox fotografici e una serie di riproduzioni d’autore ispirate agli originali, con lo scopo di raccogliere fondi a favore delle attività di assistenza e formazione della Fondazione Hospice MT. Chiantore Seràgnoli.

Questo sarebbe un dono:

rendere umili gli ideali,

introdurre nella violenza dello scambio

e nell’aggressività simbolica dell’economia

il dono del lavoro intellettuale

e fare coincidere il progetto con il rito

e l’oggetto con l’abitudine”.

Alessandro Mendini

Il tema prescelto per l’edizione 2025 di do ut do, biennale di arte, architettura e design fondata a Bologna nel 2012 da Alessandra D’Innocenzo per sostenere le attività della Fondazione Hospice MT. Chiantore Seràgnoli di Bologna, è il desiderio. A farsi interprete di questo sentimento di anelito, di ricerca e di attesa è una mostra inedita dedicata a una produzione ancora poco conosciuta del poliedrico artista dell’immagine e delle forme e grande maestro della fotografia internazionale Nino Migliorii gioielli.

Il progetto espositivo – ideato da Alessandra D’Innocenzo e curato da Lorenzo Balbi, realizzato in collaborazione con il Museo Civico Archeologico di Bologna diretto da Paola Giovetti, afferente al Settore Musei Civici Bologna, e la Fondazione Nino Migliori – apre al pubblico giovedì 7 novembre 2024 alle ore 14.00 nella suggestiva corte vetrata accessibile dalla Sezione egizia del museo, dove rimane visibile fino al 10 febbraio 2025.

La sede espositiva accoglie un nucleo di teche posizionate su tavoli in marmo disegnati da Mario Cucinella, in cui viene esposta la preziosa collezione di gioielli realizzati dall’artista tra gli anni Settanta e Ottanta, insieme a 5 lightbox allestiti da In-Novo, di altrettante fotografie, che Migliori ha realizzato espressamente per l’occasione, per reinterpretare le sue creazioni attraverso lo strumento d’arte che gli è maggiormente congeniale: la fotografia. A queste opere si aggiunge una serie limitata di riproduzioni d’autore appositamente realizzata dalla Gioielleria Giulio Veronesi (Bologna – Cortina ), che reinterpretano gli originali dell’artista. L’assegnazione delle opere retroilluminate e delle copie d’autore permetterà di raccogliere fondi a favore delle attività di assistenza e formazione della Fondazione Hospice MT. Chiantore Seràgnoli.

Nino Migliori è uno dei più autorevoli ed acclamati artisti italiani, capace con la sua ricerca di muoversi tra differenti linguaggi e media dell’arte. Il suo lavoro si è sviluppato attraverso oltre sette decenni di instancabile produzione attraversando molteplici correnti linguistiche del Novecento. Come un autentico ricercatore, Nino Migliori ha spaziato e sperimentato diversi generi e tecniche nel suo lavoro. Tutt’ora ricerca media, strumenti e metodi per raggiungere una sempre nuova modalità di fare arte e di intendere il lavoro stesso dell’artista. Le sue opere sono elaborazioni inedite che non riescono ad essere compresse nelle obsolete definizioni di fotografia, scultura, installazione, ma sono organismi fluidi che aspirano sempre a qualcosa di diverso oltre che a sfidare le possibilità espressive del linguaggio artistico.

Migliori scolpisce da molto tempo gioielli in oro, argento e materiale plastico ispirati dalla sua pluridecennale ricerca formale e materica. Sono anelli, bracciali, spille, collane creati come opere uniche a rappresentare la dimensione tridimensionale della sua ricerca materica e creativa che esprime da quando ha iniziato a fare il fotografo come artista visivo.

Ha scritto Marina Truant, direttrice della Fondazione Nino Migliori, nel 1999: “I gioielli che Nino Migliori inventa da anni rientrano nella sua caratteristica ricerca su tecniche e linguaggi diversi che si intrecciano e giocano a rimandi ulteriori e stratificati (…) precisi riferimenti ad un filone di ricerca del suo lavoro fotografico.

Bruciature, combustioni, scritture col fuoco, che pur utilizzando un altro supporto rispetto alla pellicola fotografica, sottendono la stessa ideologia, apparentemente dissacrante, in realtà alla ricerca delle origini, o comunque dell’evoluzione e storia, non solo della forma ma anche della significazione e dell’utilizzo.”

In occasione della mostra sarà prodotto un catalogo, che verrà presentato in occasione di ArteFiera 2025, contenente le immagini dei gioielli originali, le fotografie di Nino Migliori esposte in lightbox, e testi critici di Lorenzo Balbi (curatore) e di altri storici d’arte, di fotografia e di design.

Sarà inoltre realizzato un cortometraggio per la regia di Alessandro Amante con gli interventi del curatore Lorenzo Balbi, dello psicoanalista e autore Massimo Recalcati e di altre personalità del mondo della cultura internazionale per raccontare il mondo creativo del grande fotografo bolognese.

I gioielli ispireranno infine un Metaverso, progettato da Vitruvio Virtual Reality utilizzando scansioni 3D dei gioielli, realizzate gratuitamente da V-Ger, con cui sarà possibile interagire tramite smatphone, tablet, computer o visori immersivi. I gioielli avranno così una vita virtuale grazie a scansioni ad alta definizione visibili nel Metaverso e sulla piattaforma Google Arts &  Culture.

L’esposizione Nino Migliori. I miei gioielli rientrerà nell’edizione 2025 di ART CITY Bologna, il programma di mostre, eventi e iniziative promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere in occasione di Arte Fiera. 

L’artista

Nino Migliori (Bologna, 1926) inizia a fotografare nel 1948. La sua fotografia svolge uno dei percorsi più diramati e interessanti della cultura d’immagine europea. Gli inizi appaiono divisi tra fotografia neorealista con una particolare idea di racconto in sequenza, e una sperimentazione sui materiali del tutto originale ed inedita. Da una parte, nasce un corpus segnato dalla cifra stilistica dominante dell’epoca, il cosiddetto neorealismo. Sull’altro versante Migliori produce fotografie offcamera, opere che non hanno confronti nel panorama della fotografia mondiale, sono comprensibili solo se lette all’interno del versante più avanzato dell’informale europeo con esiti spesso in anticipo sui più conosciuti episodi pittorici. La ricerca continuerà nel corso degli anni coinvolgendo altri materiali e tecniche: polaroid, bleaching. Dalla fine degli anni Sessanta il suo lavoro assume valenze concettuali ed è questa la direzione che negli anni successivi tende a prevalere. Sperimentatore, sensibile esploratore e alternativo lettore, le sue produzioni visive sono sempre state caratterizzate da una grande capacità visionaria che ha saputo infondere in un’opera originale ed inedita. È l’autore che meglio rappresenta la straordinaria avventura della fotografia che, da strumento documentario, assume valori e contenuti legati all’arte, alla sperimentazione e al gioco. Oggi si considera Migliori come un vero architetto della visione. Ogni suo lavoro è frutto di un progetto preciso sul potere dell’immagine, tema che ha caratterizzato tutta la sua produzione.  

Sue opere sono conservate presso MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, GAM – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, GNAM – Galleria d’Arte Moderna di Roma, Istituto Centrale per la Grafica di Roma, MNAC – The Museu Nacional d’Art de Catalunya, Barcellona, MOMA – The Museum of Modern Art di New York, The Museum of Fine Arts di Houston, Texas, Bibliothèque National de France di Parigi, Museum of Fine Arts di Boston, Musée Reattu di Arles, SFMOMA – The San Francisco Museum of Modern Art di San Francisco, MET – The Metropolitan Museum of Art di New York ed altre importanti collezioni pubbliche e private.

do  ut do

È  un’iniziativa biennale realizzata allo scopo di raccogliere fondi a sostegno della Fondazione Hospice MT. Chiantore Seràgnoli, che opera nell’ambito delle cure palliative attraverso assistenza, formazione e ricerca. Nei tre Hospice Seràgnoli in area bolognese (strutture dedicate alla cura dei pazienti affetti da malattie inguaribili e dei loro familiari) si offre accoglienza altamente qualificata, con l’obiettivo di intervenire sul dolore e sugli altri sintomi per alleviare la sofferenza e migliorare la dignità e la qualità della vita. L’assistenza, rigorosamente gratuita grazie all’accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale e le donazioni private, è garantita da équipe multidisciplinari formate in seno all’Accademia delle Scienze di Medicina Palliativa (ASMEPA), istituita nel 2006 con l’obiettivo di diffondere la cultura delle Cure Palliative tramite programmi formativi e di ricerca.

È possibile sostenere do ut do in vari modi. Le aziende possono offrire una sponsorizzazione tecnica, un sostegno economico o procedere con una donazione liberale usufruendo delle relative agevolazioni fiscali.

I privati possono invece aderire al Comitato Sostenitori con una donazione liberale, a sostegno del progetto do ut  do Per informazioni sulle modalità di adesione contattare la segreteria al numero: 051 271060.

I partner di do ut do

Nel pieno spirito solidale che caratterizza il progetto do ut do fin dal suo nascere tutte le collaborazioni a seguire sono prestate a titolo totalmente gratuito.

Comitato organizzatore: Alessandra D’Innocenzo (Presidente), Vera Negri Zamagni (Vice-Presidente), Maurizio Marinelli, Nicola Bedogni, Nicola Martelli.

Comitato scientifico: Vera Negri Zamagni (Coordinatrice), Nino Migliori, Marina Truant (Direttrice Fondazione Nino Migliori), Lorenzo Balbi (Direttore MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna) Paola Giovetti (Direttrice Museo Civico Archeologico, Bologna), Roberto Grandi (Professore Ordinario di Comunicazione), Pier Paolo Forte (Professore Ordinario di Diritto Amministrativo), Sebastiano Maffettone (Docente di Filosofia politica), Carlo Casti (Gastronomo), Mario Cucinella (Architetto), Annapaola Tonelli (Avvocato), Lavinia Savini (Avvocato esperta di proprietà intellettuale), Ascanio Kurkumelis (Storico e Critico d’Arte).

Sostenitori: AlfaSigma, Banca di Bologna, Confindustria Emilia Area Centro, PwC Italia

Produzione gioielli: Gioielleria Giulio Veronesi (Bologna – Cortina)

Allestimento: In-Novo, Cooperativa EtaBeta

3D e Metaverso: Vitruvio Virtual Reality (metaverso), V-Ger (scansioni 3D)

Docu-film: Alessandro Amante (regia)

Catalogo: Nicla Sportelli (impaginazione), Opigraf (stampa), Carfi srl (rilegatura)

Fondazione Hospice Seràgnoli

La Fondazione Hospice Seràgnoli, Contro la sofferenza inutile, per il rispetto della vita, è un’organizzazione non profit che opera con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e alleviare la

sofferenza dei pazienti con malattie inguaribili fornendo assistenza presso strutture sanitarie dedicate: Hospice Bentivoglio, Hospice Bellaria, Hospice Casalecchio e il futuro Hospice Pediatrico “L’Arca sull’Albero”.

La Fondazione integra i servizi sanitari con programmi di formazione e ricerca promossi dall’Accademia delle Scienze di Medicina Palliativa.

Le aree di intervento riguardano l’assistenza, residenziale e ambulatoriale, la formazione dei professionisti, la ricerca e la divulgazione delle cure palliative.

I servizi offerti sono completamente gratuiti grazie all’accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale e ai donatori che sostengono il progetto.

www.HospiceSeragnoli.org – www.FondHS.org


INFO

do ut do 2025

DESIDERIO

Nino Migliori, i Miei Gioielli

A cura di

Lorenzo Balbi

Sede
Museo Civico Archeologico

via dell’Archiginnasio 2, 40124 Bologna

Periodo di apertura

fino al 10 febbraio 2025

Orari di apertura

lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì: dalle 9.00 alle 18.00; sabato, domenica e festivi: dalle 10.00 alle 19.00, martedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima

Ingresso

intero € 6 | ridotto € 4 | gratuito Card Cultura.

Il biglietto consente l’accesso alla collezione permanente del museo.

Informazioni

www.doutdo.it

www.museibologna.it/archeologico

Articolo precedenteCampari e prosciutto è il nuovo singolo di Phatale & Tony SmB
Articolo successivoMi dimetto da uomo con Sergio Assisi e Giuseppe Canore in scena al Teatro Tor Bella Monaca di Roma