Modular and wild land, a Venezia la personale di pittura di Rafał Podgórski

VENEZIA – Per la sua prima personale in Italia, il giovane pittore polacco Rafał Podgórski ha scelto la Fondazione Marta Czok di Venezia, una delle città di riferimento per l’arte contemporanea mondiale, da sempre ponte culturale fra Oriente e Occidente.
La mostra Modular and wild land, che si svolge con il Patrocinio dell’Istituto Polacco di Roma e con il prestigioso magazine Contemporary Lynx in qualità di media partner, è curata da Niccolò Lucarelli e prende le mosse dalla riflessione sui cambiamenti sociali avvenuti in Polonia dopo il 1989, e il dibattito interno sulla modernizzazione della società che da allora non ha ancora trovato un punto d’equilibrio; Podgórski è artista di pensiero prima ancora che di forma estetica, e il suo sguardo si posa su una società in trasformazione ma anche in crisi di valori, alla quale sarebbe forse necessario provare a guardare indietro, a ricostruire una relazione con la tradizione, anche in termini di equilibrio con la natura. Su questi fondamenti, la raffinata indagine pittorica di Podgórski guarda alla grande stagione della natura morta olandese del XVII Secolo – omaggiando artisti quali Jan Asselijn e Jan Weenix – alla pittura romantica polacca di Juliusz Słowacki, e al paesaggismo architettonico del poliedrico Stanisław Witkiewicz; tutto questo substrato viene affiancato al modernismo urbano novecentesco, in un mélange pittorico in cui la natura si affianca alla città, il razionalismo del Bauhaus incontra suggestioni fiabesche, e il grigiore urbano assedia la poesia bucolica di paesaggi che sembrano usciti da una pagina di Adam Mickiewicz.
Come nota il curatore Lucarelli, «I dipinti di Podgórski ricreano le mille sfumature dell’ambiente naturale, immergono l’osservatore in un universo di silenzio, foglie, tronchi monumentali, zone d’ombra; celebrano la grandiosità della natura, le sue forme che ricordano l’architettura, riecheggiando Mickiewicz, che per primo usò il termine “monumento naturale” nel suo Pan Tadeusz. Podgórski rende omaggio al grande paesaggista Stanisław Witkiewicz, ma invece di un approccio naturalistico e realistico, opta per un realismo simbolico e allegorico, fatto di atmosfere sospese, nebbiose, fiabesche e introspettive, che invitano al silenzio e all’introspezione, a considerare una nuova ecologia delle relazioni basata sulla solidarietà e sull’inclusività»
L’Istituto Polacco di Roma è lieto di avviare la collaborazione con la Fondazione Marta Czok che da anni è impegnata nella valorizzazione dell’eredità dell’artista di origine polacca a cui la fondazione stessa è intitolata, oltre che a portare avanti ricerche artistiche e curatoriali. Non meno prezioso è per noi il dialogo tra l’artista polacco Rafał Podgórski e il curatore italiano Niccolò Lucarelli, di cui la mostra veneziana Modular and wild land è oggi il frutto. L’attività dell’Istituto Polacco di Roma, in cui l’arte visiva occupa da sempre un posto importante, consiste proprio nel facilitare l’incontro tra le nostre due culture, nello stimolare le collaborazioni e le reciproche influenze. In questa prospettiva la mostra di Podgórski, che da un lato si ispira all’eredità culturale polacca, da un altro riflette invece la natura e gli effetti della trasformazione degli ultimi decenni, si inserisce perfettamente nella missione dell’Istituto.
La mostra è realizzata con il generoso sostegno dell’Istituto Polacco di Roma, della Farmacia Centrale Di Gioacchino di Roma, della tipografia lodigiana Copia Sprint 2, e della Galeria Sztuki Nowy Warzywniak di Danzica. L’inaugurazione si terrà sabato 14 dicembre, alle ore 17, alla presenza di Ania Jagiello, curatrice del programma arte dell’Istituto Polacco di Roma.
La mostra rimane aperta fino al 18 gennaio, ed è visitabile, a ingresso gratuito, dal mercoledì al sabato in oratio 16-19,30.

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