Tra Anguille e Tarante II – 48 ore di musica, canti, racconti e danze popolari
Le narrazioni cantate e le danze popolari tornano nell’antica città lagunare di Comacchio, fra il complesso architettonico del Ponte Pallotta, o Trepponti, e Palazzo Bellini. Ambrogio Sparagna e la sua Orchestra Popolare Italiana ripropongono infatti l’evento speciale di due giorni (sabato 1 e domenica 2 luglio) che valorizza le tradizioni del luogo, gastronomia compresa, fra laboratori e spettacoli; il tutto coinvolgendo oltre cento protagonisti. E, dopo la notte del gran ballo quando ci si potrà scatenare presi per mano da un’artista del calibro di Francesca Trenta, il gran finale di domenica, con “Canzoni a raccolta”, progetto dedicato alla tradizione popolare romana, fra ballate, stornelli e serenate, la cui interpretazione vedrà eccezionalmente coinvolto, oltre a Sparagna e al suo gruppo, un’artista di grande popolarità e prestigio come Luca Barbarossa.
“Ho ancora molto forte la grande sensazione di gioia – sottolinea Ambrogio Sparagna – provata il primo maggio a Roma al Parco della Musica, quando il gruppo di Cantori di Comacchio, accompagnati dall’Orchestra Popolare Italiana, ha infiammato il caloroso pubblico che ogni anno affolla il tradizionale Concerto dedicato ai repertori dei canti del lavoro in Sala Sinopoli. Gioia e soddisfazione per aver contribuito a diffondere storie, dialetti, e melodie di una parte così profonda, ma sincera, di un’Italia ancora ricca di grande umanità, come è quella dell’area comacchiese. Ed è perciò con rinnovato entusiasmo che invito il pubblico a partecipare a questa seconda edizione di ‘Tra Anguille e Tarante’ e a lasciarsi trascinare dal ritmo vertiginoso che contagerà tutti gli spettacoli in programma a Comacchio”.
“È motivo di orgoglio proseguire la collaborazione con Ravenna Festival – commenta l’Assessore alla Cultura e al Turismo Alice Carli –, attraverso una progettualità in cui l’Amministrazione Comunale crede da sempre. La chiave del successo della rassegna Tra Anguille e Tarante è riposta nel coinvolgimento di grandi artisti, come Ambrogio Sparagna e del gruppo teatrale comacchiese Temperamenti, che hanno saputo intrecciare mirabili sinergie, tese a promuovere e a valorizzare le tradizioni del canto popolare. Siamo grati a Ravenna Festival anche per il sostegno alla candidatura di Comacchio a capitale della cultura italiana per il 2018, supporto che ha consentito di rafforzare il legame di amicizia tra due enti, che hanno fatto della crescita culturale la loro missione, il loro principio ispiratore. Siamo onorati di ospitare insieme ad Ambrogio Sparagna anche Luca Barbarossa, musicista impegnato a diffondere il ricchissimo patrimonio canoro dialettale. Da questa nuova collaborazione non potranno che sbocciare buoni frutti.”
Sabato 1 luglio la due giorni di Ravenna Festival 2017 a Comacchio inizia alle 18.30, nel suggestivo spazio Trepponti nel cuore della Città: “Canti d’anguille” è dedicato alla storia della cultura locale nel quale si fondono narrazioni cantate e musiche, protagonisti i partecipanti ai laboratori di narrazione e i solisti dell’Orchestra Popolare Italiana. Alle 21.30 nell’Arena di Palazzo Bellini “Tra Anguille e Tarante”, il trascinante spettacolo tra canti e danze popolari italiane con Ambrogio Sparagna, l’Orchestra Popolare Italiana e i partecipanti ai laboratori di danze popolari diretti da Francesca Trenta. Alle 23.30 nuovamente nello Spazio Trepponti la buonanotte, sempre danzante, con “La notte del gran ballo”, una grande festa con tutti partecipanti ai laboratori di danza popolare.
Domenica 2 luglio sarà invece la canzone romana a rappresentare il fil rouge di tutti gli appuntamenti. Alle 18.30 nella Manifattura dei Marinati “Mo’ve canto” l’incontro, tra conversazione e spettacolo, con Luca Barbarossa. Alle 21.30, nell’Arena di Palazzo Bellini, “Canzoni a raccolta”, un viaggio di ritorno tra i canti della tradizione popolare della capitale. Un evento originale dedicato alla canzone in dialetto romanesco, che – partendo dalle raccolte della fine dell’Ottocento di Gigi Zanazzo – propone una serie di brani tratti dal repertorio di alcuni grandi interpreti come Ettore Petrolini, Romolo Balzani e l’indimenticabile Gabriella Ferri. Una collezione di ballate, stornelli e serenate, elaborate da Ambrogio Sparagna per l’Orchestra Popolare Italiana, interpretate in modo originale da Luca Barbarossa, che – con la propria voce calda e il proprio sincero amore per la canzone in romanesco – rende il progetto originalissimo e ricco di sorprese. Una raccolta di canti “controcorente”, come direbbe il poeta Balzani, e parafrasando Petrolini, fatti “Tanto pe cantà”. Un appuntamento speciale dedicato alle tante strade che attraversano la Città Eterna dove spicca l’uso colorito e animato del dialetto in un originale repertorio di canti popolari e canzoni d’autore, strambotti, filastrocche.
Compositore, musicista ed etnomusicologo, Sparagna è senza dubbio uno degli artisti di riferimento di Ravenna Festival – dove negli anni ha presentato spettacoli e concerti memorabili come “La notte della taranta” a Palazzo San Giacomo di Russi, “Sale un canto mentre cala il sole” nelle saline di Cervia, “Vola, Vola, Vola” con Francesco De Gregori, “Le Trincee del cuore” con Peppe Servillo e “25 aprile sempre!” con Pamela Villoresi (nel 2016 in occasione dei 70 anni dalla guerra di liberazione). L’anno scorso la ‘scoperta’ di Comacchio, la piccola Venezia: “Un luogo – sono ancora parole di Sparagna – altamente suggestivo che porta in sé memorie di una storia unica. L’idea di costruire uno spettacolo sulle storie di lavoro e sull’ambiente naturale ha trovato un humus fertilissimo che ha portato al coinvolgimento della città tutta. Uno spettacolo dove la danza popolare ha avuto, e sarà così anche quest’anno, un ruolo fondamentale e nel quale la tradizione della ‘Taranta’ pugliese ha consentito di unire storie apparentemente lontane che hanno per protagonisti animali e danze: le anguille e i ragni, quelli dai cui morsi prendono vita le tarante”.
Dopo Peppe Servillo un nuovo ‘amico’ di Ambrogio Sparagna sarà quest’anno l’ospite d’onore della due giorni a Comacchio del Festival: Luca Barbarossa, presenza costante nel mondo della canzone fin dai primi anni ’80 con numerosi successi, anche in qualità di autore per moltissimi artisti del panorama italiano, da Gianni Morandi a Fiorella Mannoia fino a Luciano Pavarotti. Dotato di una vena intimistica e talvolta nostalgica o perfino dolorosa, ma anche ironica, poeticamente metaforica, Barbarossa dimostra una non banale attenzione al reale e alla società. In palcoscenico con Neri Marcorè ha dato vita a una strana coppia, “un cantautore con il ‘vizio’ del teatro, un attore con il ‘vizio’ della canzone”. Dal 2010 conduce Radio 2 Social Club, programma radiofonico di grande successo dove si chiacchiera, si gioca, si creano scambi musicali con gli artisti ospiti. Dalla radio alla televisione, Barbarossa è anche protagonista de “Il mondo a 45 giri”, il programma di RAI3 che racconta la storia della RCA Italiana, la leggendaria casa discografica che ha prodotto dalla fine degli anni ’50 all’inizio degli anni ’80 la colonna sonora del nostro Paese.
Per animare questa grande manifestazione sono stati previsti anche quest’anno una serie di laboratori originali dedicati alla narrazione cantata e alle danze popolari.
I laboratori di narrazione cantata, in collaborazione con i gruppi teatrali locali, si sono concentrati sulla storia locale di Comacchio e in particolare sul profondo legame della comunità con il lavoro antico della pesca e della coltivazione delle anguille. Le storie elaborate all’interno dei laboratori sono diventate parte essenziale del progetto e saranno proposte in un concerto gratuito nello spazio dei Trepponti il sabato pomeriggio.
I laboratori di danze popolari, coordinati da Francesca Trenta, saranno dedicati allo studio ed esecuzione di alcune fra le danze più
tipiche della tradizione popolare italiana e il risultato sarà presentato al pubblico negli spettacoli di sabato 1 luglio. Artista poliedrica con una lunga esperienza nella ricerca e diffusione del patrimonio coreutico tradizionale, Francesca Trenta è docente allo IALS di Roma e collabora con prestigiose istituzioni come l’Accademia di Danza, il Parco della Musica, il Massimo di Palermo e l’Università di Tor Vergata. L’ultimo appuntamento di laboratorio è venerdì 30 giugno dalle 19 alle 22 presso la Sala Polivalente San Pietro di Palazzo Bellini.