Viva Vivaldi The Four Seasons Mistery: la proposta che mancava a Venezia

Viva Vivaldi The Four Seasons Mistery: la proposta che mancava a Venezia. Giovanni Bastianelli, direttore esecutivo dell’Enit, Agenzia Nazionale del Turismo,  ha parole di apprezzamento e di incoraggiamento per il nuovo format artistico culturale inaugurato lo scorso maggio a Venezia

«A Venezia mancava una proposta del genere»: così  Giovanni Bastianelli, direttore esecutivo dell’ Agenzia Nazionale Italiana del Turismo, si esprime a proposito di Viva Vivaldi The Four Seasons Mistery, l’inedito format culturale e artistico, inaugurato a Venezia nel Museo Diocesano lo scorso 13 maggio, e che dall’Enit ha ottenuto il patrocinio.

Sono parole di apprezzamento quelle utilizzate da Bastianelli, presente il giorno dell’inaugurazione, e che, nel corso di una intervista rilasciata per i nostri canali social, aggiunge:  «Il racconto fatto dagli autori di questo percorso basato sul compositore veneziano che si posiziona tra i più conosciuti al modo mi è sembrato molto bello e molto utile alla città di Venezia perché a Venezia una cosa del genere non c’era».

Un nuovo modo per far vivere un’esperienza legata ad un grande compositore della città di Venezia: Viva Vivaldi è una proposta inedita costruita con una notevole creatività. «Non basta Viva Vivaldi per cambiare la tipologia del turismo che c’è in questo momento a Venezia – spiega Bastianelli -, ma è senz’altro un primo passo fondamentale per far comprendere che Venezia può essere più dinamica, può usare il proprio patrimonio culturale anche in una maniera più creativa e offrire l’opportunità ai turisti di vedere le cose sotto un alto punto di vista. Viva Vivaldi è un esperimento che la città stessa dovrebbe seguire».

E se per Viva Vivaldi The Four Seasons Mistery ad oggi visitata per l’85% da stranieri (di cui la maggior parte  in arrivo da Stati Uniti, Canada e Australia e Sud America mentre per quanto riguarda l’Europa i francesi mantengono il primato oltre agli italiani, a seguire inglesi, tedeschi e spagnoli e russi), presente su portali come Tripadvisor e da poco anche su Viator, l’obiettivo è quello di arrivare ad essere tra le prime dieci cose da visitare a Venezia, quella delineata dal direttore esecutivo dell’Enit si profila come una sfida ancora più ardua, ma senz’altro appassionante: «La grande sfida verso i turisti per una città come Venezia non è quella di farli andare a Venezia, perché una volta nella vita tutti verranno, ma è quella di farli tornare. Viva Vivaldi fa parte di quelle cose che possono permettere ad un turista di avere un buon motivo per tornare a Venezia».

 

 

Articolo precedenteAssisi Suono Sacro Festival, quinto capitolo: si apre con Vladymir Martynov
Articolo successivoSvetlana Zakharova, tra cigni classici e rivelazioni moderne