Gaia Quadro e la sua musica senza confini a la Casa del Jazz – Venerdi 12 agosto alle 21, la Casa del Jazz Festival presenta Gaia Quadro. L’intensità e il carattere ardente della musica argentina insieme alla raffinata tradizione musicale giapponese compongono la materia prima di questo quartetto eccezionale, nato dall’incontro tra due dei musicisti più emblematici della scena jazz giapponese e due musicisti argentini particolarmente inventivi della scena europea.
La virtuosità mozzafiato della violonista Aska Kaneko – star del jazz nel suo paese d’origine – é servita dalla scrittura sofisticata e infuocata delle composizione di Gerardo Di Giusto, Carlos “el tero” Buschini e Aska kaneko, per formare un tutt’uno dall’ equilibrio perfetto, e la ritmica sottile tesse il sorprendente dialogo tra il bassista Carlos “El Tero” Buschini ed il percussionista Yahiro Tomohiro. Quattro musicisti che portano l’arte dell’improvvisazione all’eccellenza, con una libertà tonale agli antipodi delle convenzioni stabilite, lavorando alla definizione di una musica totalmente inedita, ma allo stesso tempo sorprendentemente familiare grazie alla sua la naturalezza ed eleganza .
Nell’immensità delle produzioni discografiche attuali non capita sovente di percepire, ad un primo ascolto, la netta sensazione di essere davanti ad una vera opera matura e completa. Talvolta ci colpisce un suono o un brano ma raramente sentiamo il piacere e successivamente il bisogno di prolungare l’ascolto per approfondirne i contenuti e scoprirne così i segreti celati e le angolazioni più remote.
E’ il caso di “Udin” dei Gaia Cuatro che l’amico Carlos “el tero” Buschini mi ha inviato qualche tempo fa e che è entrato repentinamente nella playlist dei miei ascolti. Perché dal primo brano mi ha colpito l’insieme dei suoni, somma delle personalità dei singoli, e la capacità di metabolizzare le diverse culture musicali per farle diventare un unico strumento comunicativo.
Gaia Cuatro è un vero gruppo contemporaneo. Perché attraversa i continenti e li unisce con un filo sottile ma robusto che si dipana, dall’Argentina al Giappone passando per l’Italia e la Francia, in un gioco musicale che è coerente, coraggioso ed innovativo.
La loro musica non è più tango e non è più musica di sapore continentale. Diviene una ricca tavolozza timbrica di colori inusuali che si legano straordinariamente bene e che raccontano ed incarnano il vero senso della contemporaneità odierna che è culturale e geografica.
E’ una geografia impossibile la loro, che approda con “Udin” in un luogo insperato dove l’incontro di culture diverse è reso possibile grazie ad una città come Parigi che diviene il ventre gravido della creatività.
Vi aspetta una musica senza confini dunque. Laddove i suoni etnici del Giappone si uniscono alle voci, alle corde, alle percussioni e ad un raffinato tango si scopre la vera e ambiziosa natura del progetto Gaia Cuatro: essere oggi, al di là degli steccati e con una musica complessa che è gioia, comunione ed incontro vero di dinamici musicisti contemporanei alla perenne ricerca di un approdo che, fortunatamente, sembra ancora non esserci. (Paolo Fresu)
Casa del Jazz: viale di Porta Ardeatina, 55 Roma
www.casadeljazz.it
Ingresso:15 euro