La Biennale di Venezia si chiude con il fuoco di ‘Take the load off’ dell’artista venezuelana Nina Dotti. La Biennale di Venezia si chiude con il fuoco di ‘Take the load off’ dell’artista venezuelana Nina Dotti. L’artista ha portato il fuoco purificatore della sua performance partecipativa sulla suggestiva isola di Campalto, a Venezia, per invitare tutti a liberarci dalle nostre paure. Nell’ambito dell’evento le performance ‘Take the load off ‘ e la PMS Lounge alla “Personal Structures” della European Cultural Centre hanno riscosso un grande successo. “Quando i capi delle donne si riuniscono intorno al fuoco, nascono le forze, cresce la magia”. Ispirandosi alle parole della poetessa uruguaiana Simone Seija, l’artista multimediale Nina Dotti con il fuoco purificatore della sua performance partecipativa Take the load off chiude in bellezza la sua presenza a La Biennale 2017. Take the load off è un rituale di trasmutazione, che invita lo spettatore a gettare tutte le paure che può avere nella sua vita nel fuoco liberatore di Nina Dotti. Per sei mesi i visitatori di Palazzo Bembo, dove si trovava l’installazione Take the load off, hanno scritto le loro paure su un pezzo di carta che hanno poi depositato in un grande calderone. Ricordando l’esperienza di due anni fa, con più di 100 donne vittime di violenza a Santa Cruz di Bolivia, l’artista venezuelana si è spostata sulla suggestiva isola di Campalto per fare un grande fuoco di tutte le paure accumulate. “Il fuoco ha trasformato quelle paure in coraggio, in ottimismo, in amore per se stessi, in una sorta di «atto di liberazione collettiva» ha spiegato l’artista. Per Nina Dotti il fuoco è “energia in azione”, perché “l’elemento fuoco ci dà la forza, il coraggio e la passione per la vita. Simbolicamente, esso rappresenta il cambiamento, la purificazione e il sacrificio ed è un elemento magico di grande potere per trasmutare la paura. “Quando lavoriamo con il fuoco ci sentiamo vigorosi, entusiasti, ottimisti e creativi. Ci collega con la gioia di vivere e con la forza interiore. Con l’aiuto dell’elemento ‘Fuoco’ si possono creare rituali magici di forza fisica, protezione, energizzanti, di liberazione e di sensualità” ha raccontato ancora l’artista. I tabù della menopausa e della sessualità alla Biennale di Venezia La presenza di Nina Dotti a La Biennale di Venezia 2017 ha anche fornito uno spazio per affrontare i tabù che circondano la menopausa e la sessualità, attraverso la sua proposta PMS Lounge. L’installazione artistica ha ricreato un piccolo centro benessere nel Palazzo Mora, con tre sedie a sdraio, tablets e una mensola con giocattoli erotici. Il pubblico ha potuto rilassarsi per interagire con l’applicazione mobile con lo stesso nome, che include brevi video realizzati dall’artista per affrontare i dilemmi della menopausa da una prospettiva ironica ma positiva, che ci invita a godere di questo momento di transito della nostra vita. PMS Lounge era già stato presentato nel 2016 a La Juan Gallery di Madrid (Spagna) e al Museo di Arte Contemporanea di Zulia(Maczul) a Maracaibo (Venezuela). L’App può essere scaricata gratuitamente per Iphone e Android, in spagnolo, inglese e italiano. Take the load off e PMS Lounge sono le due performance più famose dell’artista venezuelana e sono state presentate al pubblico dal 13 maggio al 26 novembre a Venezia, nell’ambito del progetto internazionale “Personal Structures” della fondazione olandese Global Art Affairs (GAA). Una vetrina esclusiva di arte mondiale alla quale hanno partecipato altri artisti di fama internazionale, come Yoko Ono, Julian Opie, Hermann Nitsch, Markus, Lupertz, Joseph Kosuth e Jeff Koons, tra gli altri. Un grande risultato per l’Art Connection Foundation, laboratorio creativo dell’artista nella città di Miami.
Articolo tratto da Comunicati.net