Taxi, aria di tempesta – Roma, 27.08.2011
“In data odierna, si sono riuniti a Roma i direttivi nazionali di Uri (Unione dei Radiotaxi Italiani) e di Uritaxi (Unione di rappresentanza italiana dei tassisti), per approfondire alcune aspetti della manovra finanziaria che prevede, tra l’altro, la liberalizzazione dei servizi di trasporto pubblico locale non di linea (taxi e ncc).
Unanimemente, i presenti hanno deciso di proporre al Parlamento un emendamento correttivo, che escluda specificatamente dal testo del Decreto le liberalizzazioni dei servizi di TPL non di linea, non essendo comprese tra quelle richieste dalla comunità europea.
Infatti, la direttiva del Parlamento Europeo 2006/123/CE (Bolkestein) e del Consiglio del 12/12/2006, recepita dal Governo italiano con il Decreto Legislativo 26/03/2010 n. 59, non prevede alcun obbligo di liberalizzare tali servizi, ma rimette agli stati membri la facoltà di decidere la migliore regolamentazione degli stessi, nel primario interesse dell’utenza e lo Stato italiano, all’articolo 6 del predetto decreto legislativo, aveva già escluso i servizi di TPL non di linea dalle liberalizzazioni.
Concorrenza e mercato, infatti, devono essere conciliati con le caratteristiche fisiche e tecniche di ciascun settore o territorio e, soprattutto in alcuni casi, devono necessariamente essere contemperate con le istanze sociali o autonomistiche che, molto spesso, trovano eguale protezione negli ordinamenti giuridici.
Una liberalizzazione selvaggia può infatti generare esternalità fortemente negative, non ultimo per la rete viaria urbana che viene, ad esempio, sottoposta (soprattutto nelle ZTL) a congestione indiscriminata, con incremento di traffico e smog per l’eccessiva immissione di operatori.
L’esperienza di altri stati, mostra poi che con la liberalizzazione oltre a un peggioramento della vivibilità urbana, si verifica spesso anche un degrado della intera categoria degli operatori, data la ridotta redditività del servizio.
Al degrado si accompagnano, a volte, deleteri effetti negativi per la stessa sicurezza del servizio per gli utenti, che in molti casi appare difficilmente controllabile.
Inoltre, le politiche di liberalizzazione favoriscono la formazione di gruppi economici mossi da intenti speculativi, che mirano ad acquisire sempre maggiori quantitativi di autorizzazioni che vengono poi utilizzate mediante l’apporto lavorativo di singoli autisti a condizioni economiche e di lavoro spesso di duro sfruttamento.
In tal modo si verifica una sorta di oligopolio che frustra pertanto la stessa politica di liberalizzazione, mentre i singoli operatori assumono la veste di dipendenti sprovvisti di adeguate tutele sociali.
Il presidente di Uri e Uritaxi, Loreno Bittarelli, è stato incaricato di proporre la linea stabilità nella riunione di oggi alla riunione del parlamentino nazionale taxi che si riunirà martedì 30 agosto a Milano, nell’auspicio di poterla condividere in maniera più ampia possibile con tutte le altre associazioni di categoria e di organizzare con loro tutte le strategie, anche di lotta, che si renderanno necessarie per l’ottenimento dei risultati auspicati”.