Appuntamento con Gabriele Coen e Daniele Tittarelli sul Tramjazz – Venerdi 16 e sabato 17 settembre alle 21, nuovi appuntamenti con Tramjazz, un’iniziativa curata da Nunzia Fiorini e Anna Maria Sciannimanico, per Brecce per l’arte contemporanea, in collaborazione con ATAC.
TramJazz è una serata di spettacolo composita che offre insieme un concerto jazz, una cena, e un tour notturno nel centro di Roma, a bordo di un tram storico, restaurato e risistemato come ristorante e sala da concerto viaggiante.
Venerdi 16 settembre, Gabriele Coen presenterà:”Jazz meets the world” ,un progetto che interpreta le diverse derive musicali di quest inizio millennio attraverso un linguaggio comune d impianto jazzistico, ma aperto alle musiche altre.
Con Gabriele Coen al sax,suoneranno:Marco Loddo al contrabbasso, Lutte Berg, chitarra e Pietro Lussu, tastiere. . Sassofonista, clarinettista, compositore, Gabriele Coen si dedica da oltre dodici anni all’incontro tra jazz e musica etnica, in particolare mediterranea e est-europea, svolgendo un’intensa attività a livello nazionale e internazionale. E’ fondatore dei KlezRoym – la più nota formazione italiana dedita alla riattualizzazione del patrimonio musicale ebraico – con cui ha inciso cinque dischi per l’etichetta CNI (Klezroym – 1998, Scenì – 2000, Yankele nel ghetto – 2002, Klezroym – 2003, Venticinqueaprile (2007)). Come compositore nonché interprete ha realizzato sigle televisive (Rai Educational) commenti musicali (Geo&Geo, Raitre), Musiche per documentari (La grande Storia, Raitre) e per balletti (Patino, Fuciarelli), numerose collaborazioni teatrali (Mincer, Celestini, Scaparro, Natoli). Ha composto insieme ai Klezroym le musiche per il film di Emanuele Crialese “ Once we were strangers” e “ A gennaio “ di Luca Calvanelli; insieme a Mario Rivera quelle per “Notturno Bus” (2007) di Davide Marengo, con Giovanna Mezzogiorno, Valerio Mastandrea e Ennio Fantastichini. Sempre nel 2007 ha realizzato, ancora con Mario Rivera, le musiche per lo spettacolo teatrale “Satyricon” di Renato Giordano, con Giorgio Albertazzi e Michele Placido. Del 2009 è la colonna sonora per “Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio” (2009), di Isotta Toso. Sempre nel 2009 ha scritto insieme ad Isotta Toso il libro “Musica errante. Tra folk e jazz: klezmer e canzone yiddish”, per Stampa Alternativa. Ha creato “Jewish Experience” una delle formazioni più tipiche del jazz contemporaneo come volano di un viaggio musicale in cui si reinterpreta in chiave jazzistica il repertorio popolare ebraico, attraverso composizioni originali, brani klezmer e sefarditi (ebraico-spagnoli).Il gruppo ha inciso, come “Atlante Sonoro” nel 2004 il primo cd intitolato “Duende”(CNI-RAITRADE) accolto con grandissimo favore dal pubblico e dalla critica specializzata e nel 2006 il loro secondo cd “Alhambra” (CNI-RAITRADE). A gennaio 2009 è uscito il primo disco come Gabriele Coen “Jewish Experience”, intitolato “Golem”, Gabriele Coen “Jewish Experience” è la prima band italiana prodotta da John Zorn per la Tzadik, la prestigiosa etichetta discografica newyorchese in cui sono presenti artisti del calibro di Marc Ribot, Frank London, David Krakauer, Uri Caine, ma anche Steve Lacy, Lou Reed e Laurie Anderson.Il disco AWAKENING uscito alla fine di agosto 2010 ha riscosso un grandissimo successo.
Sabato 17 settembre il sassofonista Daniele Tittarelli, presenta:”Just Friend”, con Paolo Farinelli, sax, Marco Aquarelli, chitarra e Marco Loddo, contrabbasso. Frequenta la musica dei centri sociali, conosce il bebop, ma guarda al futuro: è fuori dalle mischie, dalla normalità”. Roberto Gatto conosce bene Daniele Tittarelli, lo ha portato a New. Daniele è un giovane leone di Garbatella, celebre quartiere popolare della capitale, cresciuto assorbendo una quantità infinita di gradazioni musicali: dal reggae alla techno, dalla musica black al jazz. Musicista giovane ma enciclopedico, vanta una carriera accademica fragorosa (diplomi in solfeggio, pianoforte complementare, armonia, storia della musica, sassofono), collaborazioni con l’orchestra giovanile romana diretta da Bruno Tommaso, l’orchestra dell’ISMEZ diretta da Paolo Damiani, con Mario Raja, avventure in progetti di musica africana, e nel gruppo tecno-pop I.H.C. col quale incide un disco.
“Jungle Trane” (2002), inciso per la Wide, lo vede alla testa di un quartetto in un disco che trascolora dal post hardbop a riferimenti comprendenti il Brasile: ottima tecnica e qualità compositive squisite. Ha inoltre inciso con i Dynamic Four (Stefano Micarelli alla chitarra, Pietro Lussu all’organo elettrofonico e Armando Sciommeri alla batteria), lavorando a lungo su repertori di matrice soul jazz. Tittarelli è presente in numerose altre registrazioni, tra cui “Dances” della M.J. Urkestra di Roberto Spadoni, “Suspended” di Pino Iodice, “Logorhythms” di John Arnold, “Don’t Stop Your Mind” di Gianluca Renzi, vanta esperienze nei Six Sax e nel Di Gennaro Quartet. Si esibisce in trio, quartetto, ma si trova perfettamente a proprio agio anche nelle formazioni estese come la Parco della Musica Jazz Orchestra diretta da Maurizio Giammarco. Suona anche con Enrico Rava nella PMJO jazz Lab.
”Gli ingredienti di TramJazz sono tutti di alto livello: le bellezze di Roma, la squisitezza dei cibi, ma anche l’originalità e la qualità delle proposte musicali e dei musicisti che vi partecipano L’appuntamento è a Piazza di Porta Maggiore, alle nove di sera.
Il traffico delle auto è ormai scemato e finalmente si possono ammirare meglio i resti monumentali della piazza, la Porta, edificata sulle arcate dell’acquedotto Claudio, le Mura Aureliane, il maestoso sepolcro del fornaio Eurisace e della moglie Atistia (I a.C.), la Piazza, una concrezione di storia e civiltà del tutto particolare.
Ci si incontra per un primo aperitivo sulla banchina, al centro della Piazza, vicino al casottino verde dei controllori. Ecco che arriva il tram, una bella vettura grande e robusta, uno Stanga 1947, che non è un tram qualsiasi ma quasi una leggenda, un articolato che non solo impreziosisce la collezione storica di Trambus, l’azienda di trasporto pubblico romana, ma tiene ancora splendidamente la strada, come faceva nell’ottobre del 1947, quando iniziava la sua corsa sui binari di Roma, lungo la dirittura breve della linea 37, tra Piazza Cavour e Piazza Bainsizza. Completamente restaurato, ora è divenuto un elegante ristorante e sala da concerto viaggiante.
Si vedono dai finestrini i tavoli imbanditi e il baluginio delle luci di candela che illuminano questa insolita cantina. Dal tram giunge un accenno a un primo tema musicale, un primo richiamo per gli spettatori a intraprendere il viaggio.
Partenza. Da Porta Maggiore alla Piramide Cestia, ai Fori Imperiali, passando per Piazza Vittorio, muovendosi per Roma con la giusta, necessaria lentezza, utile a far corrispondere a un tempo reale un proprio interiore tempo mentale. Fino al binario-sosta nel Parco del Celio, a due passi dal Colosseo.
Intorno, la città eterna confonde continuamente realtà e finzione, memoria e presente, in una trama ogni volta differente che scambia il perenne con il provvisorio e viceversa.
Intanto, sul tram, stiamo per intraprendere un altro viaggio. Si accendono le luci del palco. Il jazz si incontra con un contesto così particolare da divenire anche una metafora d’eccellenza per questa speciale forma di musica-vita che è sempre musica in viaggio, spazio privilegiato del confronto e della fusione di tradizioni e generi diversi.
TramJazz è un’iniziativa curata da Nunzia Fiorini e Anna Maria Sciannimanico, per la struttura BRECCE per l’arte contemporanea, in collaborazione con ATAC. È un progetto destinato a svilupparsi nel tempo, per diventare una iniziativa di riferimento nel panorama del jazz italiano contemporaneo.
Partenza h. 21,00 Pzza di Porta Maggiore
Biglietto €. 59,00 + 6,00 prevendita (comprensivo di cena)
durata tre ore
per info info@tramjazz.com