Il perfetto equilibrio fra antico e contemporaneo dell’Ensemble Heinavanker – Basilica di San Vitale, domenica 24 giugno ore 21.30
È lo stato più digitale d’Europa, ma anche quello più “corale”: è l’Estonia, capace di abbracciare le più nuove ed evolute forme di comunicazione ma al tempo stesso di riconoscersi e riunirsi nell’antichissima e tradizionale pratica del canto corale come nessun altro Paese riesce a fare. E se anche la rivoluzione pacifica che ha permesso agli estoni di liberarsi dell’occupazione sovietica, nel 1991, è stata una rivoluzione “cantata” – a centinaia di migliaia si trovarono mano nella mano a intonare canti e inni nazionali che ancora erano vietati -, allora è inevitabile che Ravenna Festival abbia scelto di ospitare sul palcoscenico uno dei più prestigiosi cori attivi in quella terra musicale per tributare un omaggio al centenario della nascita dell’Estonia come Stato per la prima volta indipendente. Così, domenica 24 giugno, alle 21.30, sotto le preziose volte della Basilica di San Vitale si esibirà l’Ensemble Heinavanker che, sotto la direzione di Margo Kõlar, riunisce alcune delle migliori voci estoni. Il coro, che da quasi trent’anni prende parte a festival e concerti, spesso anche in tournée tra Europa e America, si muove su un repertorio radicato nel canto liturgico e nella polifonia rinascimentale, ma aperto all’immaginazione contemporanea e quindi anche a nuovi arrangiamenti che ridanno vita agli antichi inni popolari estoni, alle canzoni runiche e alle opere sacre di autori contemporanei, come Arvo Pärt, Cyrillus Kreek, nonché del suo direttore, Margo Kõlar.
Ed è proprio la combinazione di antico e contemporaneo a guidare la scelta del programma proposto al pubblico di Ravenna Festival: musica liturgica da una parte di Johannes Ockeghem (1410-1497), dall’altra di Margo Kõlar. Ovvero, da una parte del compositore più rappresentativo della scuola franco-fiamminga e, dall’altra, del direttore dello stesso ensemble, compositore dinamico attivo su diversi fronti, dalla musica per il cinema a quella per il teatro e, appunto, a quella sacra, con una scrittura che più volte è stata descritta come “poetica”, ispirata a una spiritualità visionaria, che si arricchisce di una vivida tavolozza sonora, e del calore naturale di luminose armonie tonali e modali. Alcune delle sue pagine sacre si alterneranno quindi a parti dell’Ordinario tratti da celebri Messe di Ockeghem (Ma Maistresse, Mi-Mi, Fors Seulement,Caput, De plus en plus): musica affascinante e ineffabile, esempio di perfetto equilibrio tra invisibili strutture matematiche e linee melodiche solo apparentemente spontanee e sempre imprevedibili. Perché Ockeghem seppe portare alle estreme conseguenze la complessità del pensiero musicale della sua epoca, e non c’è dubbio che interpretare le sue composizioni costituisca sempre una sfida per l’interprete di oggi. Una sfida che da anni affascina Margo Kõlar: “Ho incontrato per la prima volta l’incantevole musica di Johannes Ockeghem alla fine degli anni Ottanta – racconta egli stesso – quando Taivo Niitvägi e il suo ensemble Linnamuusikud trovarono il coraggio di lavorare sul suo impegnativo Requiem. Da allora, ho dedicato all’opera di Ockeghem tutto il tempo che ho potuto. E quindi, con l’ensemble Heinavanker, mi sono immerso a lungo nella sua musica. In questo caso eseguiremo una selezione delle più sorprendenti scoperte fatte nel corso di questo entusiasmante viaggio musicale. Per contro, la mia musica, molto più semplice, composta per le funzioni del Convento di Pirita, si propone di controbilanciare le complesse composizioni di Ockeghem”.
Un’ultima curiosità: il nome “Heinavanker” cita il Trittico del carro di fieno di Hieronymus Bosch (1453-1516), le cui scene allegoriche sembrano ispirate al mondo odierno. In questo strano dipinto, un carro carico di un’enorme balla di fieno attraversa un paesaggio in cui tutti lottano per assicurarsi tutto il possibile, in un’allegoria della distruttiva avidità umana. In cima al carro si fa musica, mentre un demonio maligno e un angelo in preghiera tentano di adescare i musicisti per attirarli dalla loro parte. La potenza della musica che continua a svelarsi.
L’Ensemble è composto da: Ilona Muhel soprano, Kadri Hunt contralto, Sander Pehk tenore, Tõnis Kaumann baritono, Taniel Kirikal basso e Margo Kõlar direttore artistico, tenore.
Info Info e prevendite: tel. 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietto (posto unico non numerato): 20 euro (18 ridotto).
‘I giovani al festival’: fino a 14 anni, 5 euro; da 14 a 18 anni e universitari, 9 euro
L’Ensemble Heinavanker sarà protagonista anche della terza liturgia di In templo domini, il percorso di musica e fede che – domenica dopo domenica – visita le più belle basiliche cittadine, con programmi musicali che illuminano la storia della devozione dei popoli europei. Sempre domenica 24 giugno, alle 10.30, la Basilica di San Vitale vedrà gli Heinavanker accompagnare la funzione con musiche, ancora una volta, del pilastro della scuola franco-fiamminga Johannes Ockeghem – suo il Sanctus – e composizioni del direttore artistico Margo Kölar. Introito e finale sono affidati, in perfetta specularità, alla voce della tradizione estone con due inni popolari.
Tutti gli appuntamenti di In templo Domini sono a ingresso libero.