Tour autunnale dell’Arcadia Trio di Leonardo Radicchi – In attesa dell’uscita discografia, è partito il tour autunnale dell’Arcadia Trio guidato dal sassofonista Leonardo Radicchi, per presentare il nuovo progetto che a breve diverrà un album edito da Alfa Music e registrato lo scorso giugno a Firenze, nella Sala del Rosso, dopo una partecipatissima campagna di crowfunding su MusicRaiser. Completato dal contrabbassista Ferdinando Romano e dal batterista Giovanni Paolo Liguori, il trio è in concerto il 4 ottobre al Circolo Nadir di Padova, il 6 ottobre a La Fame Vineria di Perugia, il 7 ottobre al Sottobosco Libri Caffè di Pisa, il 10 ottobre al L.U.M.E. di Milano.
La formazione ha sempre raccontato la propria musica come un manifesto, in cui il jazz è vissuto come elemento culturale che può fare la differenza nel sociale. Le composizioni originali firmate dai componenti della band sono plasmate su fatti, persone, idee che lasciano il segno: “Il jazz è la musica che meglio di ogni altra può aiutarci a rappresentare, sublimare e comprendere la complessità dell’età contemporanea.”
Talentuoso ed eclettico musicista di origine umbra, reduce dal successo e dal sold out delle No Borders Masterclass da lui co-dirette, Leonardo Radicchi è uno dei più attivi e apprezzati a livello nazionale. Dal suo Diploma al Berklee College of Music di Boston, di cui è stato Student Ambassador, si è evoluto in una ricerca musicale parallela alla crescita della sua consapevolezza come individuo nella società civile. Le sue scelte musicali e le sue attività in ambito sociale hanno contribuito a conferire un significato politico alle sue composizioni, là dove per politica non si intende uno schieramento partitico quanto piuttosto una maturata consapevolezza dell’ingiustizia sociale e delle contraddizioni da cui essa derivano: “La musica ha il dovere di contribuire, anche se in minima parte, alla massa critica che ci permette ogni giorno di essere umani. Il mondo è un posto complesso, ci serve una musica in grado di raccontarlo.”
Radicchi lo ha dimostrato con l’album del 2013 intitolato – non a caso – “Riot” e attraverso esperienze fortemente volute con Emergency: il progetto Ebola (in Sierra Leone) e il progetto War Surgery (Afghanistan), a cui è seguita l’attività in un centro per richiedenti asilo della Toscana. Esperienze che cambiano il modo di vedere la vita, che rafforzano il sentimento di riscossa e operatività. Storie raccontate nel libro “In fuga”, pubblicato nel 2016 da Rupe Mutevole (collana Letteratura di Confine) e attualmente in ristampa.
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