L’enigma di Otilia, il libro di George Călinescu. La presentazione all’Accademia di Romania di Roma nell’ambito della serie I MERCOLEDÌ LETTERARI

Mercoledì, 13 febbraio 2019, ore 18:00, presso la Sala conferenze dell’Accademia di Romania in Roma (Piazza José de San Martin 1), avrà luogo un nuovo incontro nell’ambito degli incontri, I MERCOLEDÌ LETTERARI”, un progetto realizzato dall’Accademia di Romania in Roma, che si propone di promuovere scrittori romeni tradotti in italiano e pubblicati presso le case editrici italiane e opere letterarie che hanno un riferimento alla cultura romena.

Nell’ambito del terzo incontro del 2019 verrà presentato il volume L’enigma di Otilia di George Călinescu, traduzione di Alessio Colarizi Graziani e Laura Vincze, nota introduttiva di Bruno Mazzoni. Il volume è stato pubblicato di recentre tramite il programma TPS dell’Istituto Culturale Romeno di Bucarest (Lithos Edizioni, 2018). Alla presentazione del volume parteciperanno, insieme al prof. Bruno Mazzoni, noto traduttore della letteratura romena classica e contemporanea, i due traduttori del volume Alessio Colarizi Graziani e Laura Vincze.

Per l’occasione la pianista romena Marina Ciubotaru suonerà al pianoforte il Valzer in do diesis minore di Frédéric Chopin, brano musicale significativo nell’economia del romanzo, che il personaggio di Otilia interpreta “con molta delicatezza ed austerità tecnica”. L’evento è organizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale Propatria di Roma, si svolge con il patrocinio dell’Ambasciata di Romania in Italia ed è promosso dalle Biblioteche di Roma. Ingresso libero fino esaurimento posti disponibili.

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L’universo misterioso e inafferrabile di Otilia visto attraverso gli occhi di Felix segretamente innamorato di lei sullo sfondo di ripicche e miserie morali di due famiglie. Questa la quintessenza del romanzo di George Călinescu (1899-1965) intitolato Enigma Otiliei / L’Enigma di Otilia, pubblicato nel 1938 a Bucarest. È il secondo romanzo dei cinque scritti da Călinescu: si iscrive nel genere realista e cittadino di stampo balzachiano e presenta l’universo umano con tutte le sue debolezze e meschinerie di due famiglie della borghesia bucarestina degli inizi del secolo scorso: da un lato quella dell’anziano e avaro Costache Giurgiuveanu e dall’altro quello della sorella di questi, Aglae, moglie di un vecchio rimbambito e madre di tre figli. In gioco c’è la fortuna di Giurgiuveanu «minacciata» da Otilia, la figliastra, fonte quindi di invidie e risentimenti da parte del «clan» Tulea, che la vedono come un ostacolo sulla loro strada al fine di accaparrarsi i soldi dell’eredità. In questo quadro familiare poco confortante, segnato da tensioni e cattiverie di ogni tipo, entra in scena, anzi, apre il romanzo stesso, uno dei personaggi-chiave, il diciottenne Felix Sima, il quale, giunto a Bucarest per studiare medicina e stabilirsi presso lo «zio» Giurgiuveanu, incontra la poco accogliente e distante famiglia adottiva e l’enigmatica «cugina» Otilia, la protagonista del romanzo, orfana anche lei come lui, e da lui amata in segreto. I suoi sentimenti sono però messi a dura prova e dall’ondivaga Otilia e dalla gelosia nei confronti di un altro pretendente. Circa il titolo del romanzo, fu l’autore stesso a dichiarare che ogni donna che si sottrae è per l’uomo un enigma, e che il vero enigma semmai è quindi la sua femminilità, o semplicemente l’universo femminile tout court.

Alessio Colarizi Graziani è nato a Fermo, nelle Marche, nel 1948. Laureato in Lingue e Letterature Straniere Moderne (Università degli Studi «La Sapienza» di Roma) e diplomato in Interpretazione Parlamentare, vive a Roma dove ha esercitato la professione di interprete e di traduttore presso il Senato della Repubblica e ha insegnato corsi di interpretazione e di traduzione francese all’ Università degli Studi della Tuscia, Viterbo e Università degli Studi «La Sapienza», Roma. Una volta in pensione, si è innamorato della lingua romena di cui ha seguito i corsi tenuti presso l’Accademia di Romania in Roma dalla prof.ssa Nicoleta Neşu. Si è dedicato al flauto dolce di cui ha tenuto corsi per l’Accademia Filarmonica Romana e la Società Italiana di Flauto Dolce (SIFD). Si interessa di etimologie e di dialettologia. Sue traduzioni di poeti romeni sono state pubblicate in Romania in diverse riviste culturali. Sue poesie in lingua italiana e in vernacolo romano e fermano sono state pubblicate in diverse antologie. Ha partecipato a molteplici letture pubbliche e si è distinto in vari concorsi letterari.

Laura Vincze è nata a Cluj Napoca, Romania. È laureata in Lettere presso l’Università Babes-Bolyai di Cluj Napoca, e ha conseguito il dottorato in linguistica presso l’Università degli Studi di Pisa. Dopo aver vissuto a lungo in Italia, nel 2016 si è trasferita a Barcellona dove, dopo un soggiorno di ricerca, si è stabilita ed attualmente lavora come professore a contratto presso l’Università TecnoCampus Mataró e l’Università di Manresa. E’ autrice di vari articoli scientifici nel campo dell’argomentazione e della comunicazione multimodale e curatrice di due volumi sugli stessi temi. Oltre all’attività di ricerca ha sempre svolto diverse attività di traduzione ed ultimamente si è dedicata in particolar modo alla traduzione letteraria. Laura Vincze ed Alessio Colarizi Graziani vantano diverse collaborazioni nel campo della traduzione letteraria, la prima delle quali è il libro di poesie di Alessio, intitolato Adriatico/Adriatică, pubblicato da Andrea Livi Editore, Fermo, nel 2013 e presentato nel settembre dello stesso anno a Roma presso l’Accademia di Romania; la seconda è un racconto in francese, Les Anneaux, di Lucette Parzybut, Lithos Editrice, Roma, 2017, tradotto contestualmente in varie lingue, tra cui in italiano da Alessio e in romeno, inglese e catalano da Laura.

Prof. Bruno Mazzoniè ordinario di Lingua e letteratura romena presso il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa. Ha fatto studi di filologia romanza. Nel campo della storiografia letteraria, si è impegnato nell’esegesi critica della grande poesia romena del Novecento e nell’analisi delle correnti degli ultimi decenni del XX sec. fornendo altresì traduzioni dall’opera poetica di Ana Blandiana (a quattro mani con Biancamaria Frabotta, Un tempo gli alberi avevano occhi edito da Donzelli) e di Denisa Comănescu e dalla narrativa di Mircea Cărtărescu, Herta Müller e, più recente, di Max Blecher. Nel 2003 gli è stato attribuito il Premio nazionale per la traduzione da parte del Ministero per i Beni culturali italiano, gli è stata altresì conferita la laurea h.c. congiuntamente dalle Facoltà di Lettere e di Lingue Straniere dell’Università di Bucarest, seguita nel 2011 da quella di Universitatea de Vest di Timişoara.

Marina Ciubotaru, pianista concertista e Maestro di pianoforte, diplomata al Conservatorio di Chisinau (Repubblica di Moldavia). Nel suo paese ha svolto un’attività artistica di accompagnamento musicale a diversi cantanti solisti e strumentisti, abbinando questo all’insegnamento nell’istituto di Musica” St. Neaga” e scuola di musica per bambini” A. Stircea” della capitale moldava. In Italia si è esibita in diversi concerti insieme al violinista Tonin Xhanxhafili ed al suo gruppo “Aquila” con un repertorio di musica classica e folcloristica multietnica. Attualmente sta collaborando con l’Associazione Culturale “Maison des Artistes” come pianista concertista e accompagnatrice musicale. Con l’Asociazione “Pianoterra” come insegnante di pianoforte e solfeggio e con l’associazione culturale internazionale “Resonnance” dove approfondisci le sue conoscenze professionali e si esibisce presso diversi istituzioni e Festival Internazionali.

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