La Mostra vini riafferma le qualita’ del binomio vino-cultura – Il Castello del Buonconsiglio si conferma nei primi tre giorni di Mostra sede di fascino e suggestione, ottima per valorizzare i prodotti del territorio e catturare l’interesse dei visitatori. Enologia e cultura sono un binomio vincente. Lo dimostra la 76ª Mostra Vini del Trentino che, nei primi tre giorni di esposizione, ha fatto registrare circa 5000 ingressi, nelle due sedi del Castello e di Palazzo Roccabruna. Il Castello del Buonconsiglio conferma la propria forza attrattiva e le proprie potenzialità quale vetrina per i produttori e i loro vini e grappe, sposando arte e enogastronomia in un binomio unico, mentre Palazzo Roccabruna è stato apprezzato soprattutto per l’opportunità di conoscere i vini trentini attraverso le degustazioni orizzontali. Giovani e donne le note positive riguardo alla partecipazione, con riscontri importanti anche sul grado di attenzione verso alcune tematiche quali la provenienza, la tracciabilità e le caratteristiche dei singoli prodotti.
Al Castello, a legare arte e vino con il filo elegante della rappresentazione teatrale, è stata la compagnia modenese Koinè, che ha proposto alcuni spettacoli col tutto esaurito nei quali è stata presentata una lettura diversa del mondo enologico trentino, un modo artistico per conoscere questa realtà attraverso una lente interpretativa molto originale. Apprezzata, in particolare, la meticolosità ricostruttiva della complessità della vitivinicoltura trentina senza scadere nella banalità o nei luoghi comuni.
Tra gli altri momenti di riflessione attorno all’identità dell’enologia provinciale, da segnalare la conversazione tra la giornalista Sandra Tafner ed Barone Leonardo de Cles con oggetto pregi e virtù di uno dei vini testimonial del territorio, il Teroldego, vero e proprio alfiere della Piana Rotaliana. Allo stesso modo, ma da un punto di vista più specialistico e rivolto agli addetti ai lavori, la tavola rotonda “Trentino fa ancora rima con vino?” a cura della Confraternita della Vite e del Vino di Trento, che – attraverso le autorevoli testimonianze di buyer che si confrontano quotidianamente coi mercati internazionali – ha messo in luce come l’enologia regionale, per imporsi in un mondo sempre più globalizzato, deve saper accrescere il proprio legame con il territorio, caratterizzarsi in modo deciso. Questo il messaggio che in sintesi ci giunge da questa 76ª Mostra Vini del Trentino.
Nella giornata di ieri, infine, si è svolta la tavola rotonda “Vini in carta: sì, ma come e quali? Idee e strumenti per promuovere la vendita del vino nella ristorazione”, organizzata da Accademia d’impresa, che ha fornito utili spunti e idee per la compilazione di una carta vini efficace, che sappia valorizzare i prodotti del territorio. Uno strumento importante nella promozione di questo settore. (ac)