“Indifference”, la performance che fa riflettere. Promossa da Provincia autonoma, Trento Film Festival e dalla Fondazione Dolomiti UNESCO

E’ Marco Nones l’artista che oggi in piazza Duomo-Trento ha coinvolto il pubblico in una riflessione di grandissima attualità. La performance artistica è intitolata “Indifference”, l’efficacia dell’intitolazione si è toccata con mano quando il sole ha cominciato a sciogliere i cervelli di ghiaccio collocati su 120 supporti lignei realizzati dall’artista con gli abeti della Val di Fiemme schiantati dalla tempesta Vaia a fine ottobre scorso: sciolto il cervello, infatti, è apparsa la scritta “Indifference”, un monito molto forte per il comportamento umano degli ultimi decenni. Un tema di grande attualità filo conduttore del 67° Trento Film Festival e, in buona parte, del decennale del riconoscimento UNESCO alle Dolomiti: lavorano insieme Provincia autonoma, MuSe, Film Festival e Fondazione

Marcella Morandini, direttrice della Fondazione Dolomiti UNESCO, ha portato il saluto del vicepresidente della Fondazione e della Provincia autonoma. Ringraziando il Trento Film Festival ha detto “non solo per il tema Dolomiti ma per il percorso che abbiamo costruito insieme sulla fragilità. Fragilità della bellezza: un patrimonio come quello delle Dolomiti è tale per sottrazione, immaginiamo gli atolli del Triassico e l’aspetto che hanno oggi. Ringrazio il Trento Film Festival soprattutto perché stimola ad attivarsi in prima persona per la conservazione attiva della Montagna e di un patrimonio che abbiamo in gestione e che è nostra responsabilità trasmettere alle generazioni future. Un grazie particolare all’artista Marco Nones e a Beatrice Calamari per averci proposto questa performance così impattante dal punto di vista comunicativo. Voglio sottolineare la forza comunicativa di questa performance e soprattutto il messaggio forte che non ha bisogno di una traduzione per essere compreso. Tutti lo posso comprendere indipendentemente dalla lingua che parlano. Così come un Patrimonio Mondiale è riconosciuto tale proprio perché riesce ad essere di eccezionale valore universale per tutte le popolazione del mondo al di là della cultura di riferimento e della lingua parlata”.

Il presidente del Trento Film Festival Mauro Leveghi, poco prima, ha messo in luce come la 67° edizione del Trento Film Festival abbia voluto affrontare, con spettacoli, eventi e riflessioni, il tema della fragilità della montagna e dell’ambiente in generale perché è dai nostri comportamenti, e dalle nostre azioni che dipende la ‘buona salute’ della montagna e del nostro pianeta.

Marco Nones dal canto suo è intervenuto dicendo “ho realizzato questa performance per sottolineare l’indifferenza che ci coglie dopo aver visto delle immagini di ghiacciai che si sciolgono, alberi sradicati dal vento etc. Questo ci fa male ma dura veramente poco fino a quando il nostro vivere quotidiano ci porta dentro le nostre occupazioni nell’assoluta indifferenza verso il pianeta. Ho voluto evidenziare ciò attraverso questi cervelli di ghiaccio, il nostro cervello che si scioglie lasciando indelebile l’indifferenza. Una provocazione per riflettere oltre questo sentimento”.

I cervelli di ghiaccio sono stati realizzati in 3d con la preziosa collaborazione del MuSe

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