Torna Herbarie. Le chiamavano streghe. In scena ad Abraxa Teatro di Roma il 25 e 26 maggio. Un viaggio nella storia di amore e di lotta delle Herbarie, le erboriste medievali, definite streghe o ciarlatane dal potere.
…E le donne sanno aggiustare le cose. Le cose dell’anima e del corpo. Le donne sanno aggiustare anche di fronte alla morte…
Sulla scena Lucia, la giovane herbaria che ha imparato a leggere e scrivere ed ora possiede il sapere della medicina naturale, ripercorre la storia della sua famiglia: della nonna Mercuria che ha tramandato alla figlia Caterina e, dunque, a lei stessa la sua sapienza.
Mercuria, Caterina e Lucia, nella loro terra sono le farmaciste che coltivano le erbe medicinali; sono le levatrici che vanno di casa in casa, sono i punti di riferimento imprescindibili per il popolo. E sono anche le “accabadore” che sanno dare la buona morte.
A spezzare il sodalizio e a cambiare il corso della storia, sarà un Inquisitore, la cui figura appare anche come una proiezione del nostro tempo, ancora permeato del risentimento della medicina dotta e maschile nei confronti di quella popolare e femminile che si avvaleva dell’ascolto del paziente e dell’esperienza diretta sul corpo.
Mercuria soccomberà, ma le altre proseguiranno il loro lavoro lento e globale che è arrivato fino a noi e si sviluppa ancora in ogni angolo, anche il più remoto, del mondo intero.
«Questo spettacolo è come un seme che può diventare un albero» afferma Silvia Pietrovanni, autrice del testo originale messo in scena da Argillateatri. E aggiunge: «Vorrei che le persone, dopo aver visto questo spettacolo, scoprissero chi erano le Herbarie e chi sono oggi per sapere cosa è stato tolto alle donne, ma anche a tutti gli esseri umani e come sia ancora possibile recuperarlo».
Note di Regia
L’interesse dimostrato dal pubblico per lo spettacolo, frutto di un lavoro di ricerca sulla figura ancestrale e sulle origini sacre della domina herbarum, l’erborista del popolo e la grande attualità della tematica del testo danno la misura della necessità di ascoltare narrazioni che indaghino la natura, il sacro ed il sapere femminile, compresa la sua distruzione capillare iniziata nel tardo Medioevo e mai del tutto finita.
Protagoniste sono tre donne legate alle ritualità del femminile, alla natura e alla cura, elementi che rappresentano, fin dai primordi, la loro libertà espressiva, la dedizione e la ribellione; l’anima creativa e quella politica di queste donne che, escluse dai libri e dalla scienza ufficiale, apprendevano le conoscenze, creando reti di cura e salvezza e trasmettendosi le proprie esperienze.
Una narrazione centrata su eventi storici, che conduce passo dopo passo a scoprire sia il lato vitale, sia quello buio del rapporto fra donna, guarigione e potere. Una storia nella quale ciascuna interprete incarna una sapienza diversa: quella antica, oracolare, che viene dagli archetipi; quella contemporanea legata all’uso pratico delle piante e quella del futuro, che saprà cambiare le sorti della Storia.
Ridefinire la narrazione della donna e delle sue competenze; rivalutare le medicine antiche e profonde come l’erboristeria e il senso più vero ed umano dei ritmi naturali e fare luce sulla medicina delle donne, per anni nascosta dai libri di storia.
Sono queste le motivazioni portanti di uno spettacolo nel quale non è difficile trovare affinità con la condizione attuale delle donne, anche alla luce dell’involuzione culturale che i tempi stanno determinando e che, solo raccontando, sarà possibile fermare.
HERBARIE. LE CHIAMAVANO STREGHE di Silvia Pietrovanni | adattamento Isabella Moroni | regia Ivan Vincenzo Cozzi |con Claudia Fontanari, Brunella Petrini, Elena Stabile | musiche originali Tito Rinesi |elaborazione costumi Arianna Longardi
disegno luci Nino Mallia | collaborazione artistica Antonia Masulli Matera | produzione The Way to the Indies – Argillateatri di Roma.
ABRAXA TEATRO – Villa Flora – Ingresso Via Giuseppe D’Avarna (altezza Scuola M. Lodi) Roma
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
argillateatri@gmail.com – Tel. 0677071899 – 3384670935 (anche WhatsApp)
Orari spettacolo:
Sabato 25 – ore 21.00 | Domenica 26 – ore 18.00
ABRAXA TEATRO
Sabato 25 maggio ore 21,00
Domenica 26 maggio ore 18,00