Leggere Zia Margherita racconta è come immergersi in un mondo di favole che ci riportano all’infanzia, dove la gentilezza e l’amore regnano sovrani.
Margherita Bonfilio, autrice di questo delizioso libro, ci regala storie ricche di insegnamenti preziosi per i più piccoli, ma anche per i grandi. L’opera, pubblicata da SBS Edizioni, è stata selezionata per Casa Sanremo Writers 2025 la prestigiosa vetrina nazionale che si tiene nella città dei fiori a febbraio. Vediamo insieme come è nata l’idea di questo libro e cosa ci racconta l’autrice.
Nel tuo libro, si percepisce un desiderio profondo di trasmettere valori attraverso le favole. Cosa ti ha spinto a raccontare queste storie e quanto della tua vita personale è racchiuso in esse?
Lasciare messaggi, stimolare riflessioni, suscitare emozioni, tracciare segni che restino incisi sul cuore per guardare il mondo con gentilezza, umiltà e rispetto sono i motivi che mi hanno spinto a raccontare favole raccontandomi.
Così i miei personaggi hanno dato vita a storie immaginarie portando piccoli insegnamenti e pillole di saggezza. La saggezza delle zie è delle nonne che attraverso racconti e aneddoti hanno trasmesso valori. I valori in cui fermamente credo, gli unici che potranno darci un mondo migliore, un mondo di non vien a in cui abbracciarsi e parlarsi costituisce il modo per risolvere problemi, i problemi di questa umanità ferita e globalizzata. L’unicità dell’individuo come energia nuova per riscoprire valori dimenticati.
Le illustrazioni nel libro sono un elemento fondamentale. Come hai lavorato con le illustratrici per creare un universo visivo che completasse i tuoi racconti?
Le illustratrici sono state le mie prime lettrici. A loro ho permesso di leggere la prima stesura delle favole perché attraverso le mie parole entrassero nelle storie facendole proprie. Solo così si possono fare delle illustrazioni che riescano a completare il racconto rendendolo vivo ed emozionante. Sono menti giovani di diversa età ed estrazione perché a ogni età le parole si vivono in modo diverso.
Ci sono i disegni dei bambini che in modo istintivo e puro rappresentano ciò che hanno letto o semplicemente ascoltato.
Ci sono le illustrazioni di una giovane professionista che pone il proprio talento e le proprie competenze al servizio del narratore e poi c’è una giovane artista, mia figlia, che unisce la musica, la danza e la rappresentazione grafica per dare vita a volti, personaggi e oggetti che lei modella come fosse creta.
Le ho lasciate completamente libere di esprimersi e ho accolto con soddisfazione le loro creazioni che sono entrate a pieno titolo a far parte del libro.
Essere selezionato per Casa Sanremo Writers è un traguardo importante. Come hai reagito alla notizia della selezione e cosa significa per te partecipare a questo evento?
Ho reagito con grande entusiasmo consapevole della bella occasione che mi viene offerta. Attraverso la vetrina di Sanremo arriverò a una moltitudine di persone. Mi auguro che tra queste ci siano adulti in grado di comprendere il valore dei messaggi contenuti nelle storie raccontate per aiutarmi a portarle nelle scuole, nelle biblioteche e nelle famiglie. Perché si torni a credere nei propri sogni, a coltivarli e trasformarli per renderli occasioni di crescita.
Zia Margherita racconta è una raccolta di storie che parla ai più piccoli, ma ha molto da insegnare anche agli adulti. Qual è la morale o il messaggio che speri resta con chi legge queste storie?
Mi auguro che dalla lettura delle storie raccontate attraverso personaggi fantastici come animali, oggetti curiosi, bambini spontanei e coraggiosi, nonni attenti e saggi, arrivi messaggio fondamentale che solo attraverso la gentilezza, la comprensione, la solidarietà, l’amicizia e la collaborazione si possono realizzare grandi cose, quelle che salveranno questo mondo sconvolto, disorientato e spesso angosciato.
Il tuo libro è ricco di personaggi divertenti e indimenticabili. Qual è il personaggio che ti ha appassionato di più nel processo creativo e perché?
Amo tutti i miei personaggi. Adoro la caffettiera Gelsomina che ha riportato in vita gli oggetti vintage della credenza di mia nonna e ha narrato una storia d’amore d’altri tempi. Ho scritto con fervore la storia del drago Artemisio nascosto in un vulcano, l’Etna, la montagna che con i suoi borbottii sa parlare agli uomini.
Ho sognato la storia fantastica dell’orologio a cucù. Ho creato il personaggio della papera Teodolinda donandole la saggezza l’empatia, la disponibilità e l’autorevolezza di una professoressa, doti che spero di avere avuto io nel mio percorso di docente.
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