Si chiama mass customization ed è la nuova frontiera del product design. Aggiunge all’unicità e all’esclusività del prodotto artigianale la convenienza e i tempi ridotti delle produzioni industriali e cambia radicalmente il modo di progettare. Questi gli obiettivi alla base del progetto “Design For Each and All”, nato dalla partnership tra l’Istituto Europeo di Design di Roma, Formlabs, e 3DiTALY e presente alla decima edizione di Maker Faire Rome, il più importante evento europeo dedicato all’innovazione, che dal 7 al 9 ottobre animerà gli spazi romani del Gazometro.
Immaginiamo una seduta, o uno zaino: invece di ricercare le caratteristiche che lo rendono conforme a tutti, osservando i punti in comune tra gli individui e trascurando le diversità, il designer torna a ideare un prodotto su misura, che valorizzi le differenze tra i soggetti, immaginando un futuro in cui è il prodotto ad adattarsi al fruitore e non più il contrario. Un concetto diametralmente opposto alla logica da sempre adottata nella produzione industriale tradizionale, che tende invece a ottimizzare costi e tempi proprio uniformando e standardizzando. Uno schienale su misura è più efficiente, leggero e aiuta a correggere problemi di postura. Sicuramente, se fosse ingegnerizzato e la produzione su larga scala si rendesse fattibile, nessuno di noi userebbe più zaini con schienali standard.
L’idea di un design più inclusivo che possa incontrare le esigenze dei singoli consumatori nasce dal corso di Product Design di IED Roma, che insieme a Formlabs e 3DiTALY, rispettivamente azienda leader e laboratorio sperimentale per la stampa 3D, ha coinvolto gli studenti nello sviluppo di proposte che possano sfruttare la rivoluzione tecnologica rappresentata dalla stampa 3D per trasformare la produzione e la fruizione dei prodotti e migliorare la qualità di vita delle persone.
I prodotti presenti in Fiera raccontano il tema della personalizzazione di massa sia attraverso oggetti molto comuni, ma anche proponendo prodotti difficili da adattare alle caratteristiche di chi li usa: dal guanto per la riabilitazione di soggetti colpiti da ictus, lavoro dello studente Riccardo Pietrucci, allo zaino/marsupio progettato unicamente per il corpo femminile, un’idea della studentessa Celine Cialfi; dalla seduta di design che riprende la schiena degli utilizzatori, proposta dallo studente Giovanni Sciarra alle scarpe per la danza classica su misura progettate dalla studentessa Marica Argiento.
“Se la personalizzazione di massa è possibile, è grazie alle innovazioni e alle sperimentazioni della stampa 3D, oggi considerabile a tutti gli effetti una tecnologia industriale di produzione in serie”, racconta Mauro del Santo, designer e docente di Product Design IED Roma. “Un esempio tra tutti è il risultato ottenuto dalla collezione di scarpe da corsa firmata New Balance, con suole prodotte dalle stampanti 3D di Formlabs, che ne migliorano performance e aspetto visivo. La “rivoluzione della stampa 3D” apre quindi il settore industriale a nuove e prestigiose opportunità. Tra tutte, la possibilità di concepire prodotti personalizzati, ad hoc, che prima erano appannaggio del solo settore artigianale”.