Dal 5 al 9 giugno alla Galleria Incinque Open Art Monti di Roma saranno in mostra i gioielli scultura del laboratorio sociale “Oroora”, di Enrique Gonzales Torres. Le creazioni dei partecipanti del corso tenuto da Maria Paola Ranfi dialogheranno con quelle degli “artisti resident” del progetto Incinque Jewels, ideato da Monica Cecchini. Il tema dell’esposizione, che inaugurerà mercoledì 5 giugno alle ore 18.30, è “Acqua, terra, aria e fuoco, elementi della narrazione di un vissuto”.
Questi 4 elementi svolgono un ruolo importante nella nostra vita, visto che ogni cosa ne contiene uno o più, contemporaneamente. Il fine è quello di ribadire l’importanza della loro presenza all’interno della nostra esistenza e della nostra quotidianità. La routine frenetica dei nostri giorni, a volte ci fa perdere di vista i valori di base, le cose fondamentali della vita. Come nelle finalità del Laboratorio sociale vi è quella di recuperare i rapporti interpersonali e creare una rete di relazioni, così il tema del corso di gioiello scultura, voluto da Enrique Gonzales in collaborazione con Evelin Pettigli, ideato e tenuto da Maria Paola Ranfi, vuole soffermarsi sugli elementi primari dell’esistenza. Una narrazione del proprio vissuto attraverso ciò che rappresentano Acqua, terra, aria e fuoco.
L’Associazione “Oroora – laboratorio sociale di oreficeria e creatività” nasce nel 2011, grazie alla volontà del Maestro orafo Enrique Gonzales Torres, negli spazi del Porto Fluviale. L’intento è quello di creare un punto d’incontro dove, persone di culture e generazioni diverse, possano scambiare conoscenze, collaborare e sviluppare le proprie capacità e sensibilità. L’interculturalità, le attività creative, la socializzazione e la formazione dei futuri artigiani sono gli obiettivi primari del progetto. “Oroora” funziona come un laboratorio aperto per lo sviluppo di progetti d’artigianato e di formazione innovativi. Sin dalla sua fondazione l’associazione si autofinanzia con le sue attività e vive delle risorse energetiche e creative dei suoi partecipanti.
Con questo obiettivo nascono dunque i Gioielli Scultura che racchiudono significati simbolici, sociali ed evocativi. Il gioiello scultura progettato e realizzato da Maria Paola Ranfi rappresenta una figura mitologica che viene descritta dalle parole di Anna Fiorelli. “Il Drago è una possente figura crestata fiammeggiante, in cui si incontrano bene e male, oriente ed occidente raggiungendo un equilibrio di forze contrapposte grazie all’energia dell’acqua “ghiacciata” del cristallo di rocca, e alle lunghe lingue di fuoco. È innanzitutto in noi stessi, la nostra ricerca tra luce e buio, in quella parte inconscia nascosta che ci intimorisce e affascina allo stesso tempo…Una sfida questa a cui non si può sfuggire e che si vince solo attraverso la consapevolezza, l’ascolto e l’accettazione del “nostro drago interiore”. “Ciò che neghi, ti sottomette. Ciò che accetti, ti trasforma.” (C. G. Jung)
Per Valentina Baini Terra, aria, acqua e fuoco, sono gli elementi con i quali la natura disegna le sue architetture. E’ la natura madre, infatti, che con il suo incessante lavoro crea e disfa, genera e rigenera. Un omaggio alla vita, che nasce e rinasce.
Elena Bellu vede nell’acqua la sinuosità e la tenacia nella natura, che rappresenta con il pesce di nome Betta Splendes; un pesce dal movimento sinuoso come l’acqua, ma combattente come la natura.
Per Cristina Calderini l’aria è movimento e vita, ed è la tela sulla quale gli acrobati volteggiando, disegnano linee e vortici. Un Omaggio alla cultura circense.
Francesca Romana De Angelis si rifà ai “I gorghi di Naruto” di Utagawa Hiroshige e dell’acqua scrive: “carezza o travolge, seducendo nei gorghi profondi, dagli abissi mi restituisce al mondo su argentea spuma.”
Mentre dell’aria Giada Di Vecchio dice: “Soffio di vita, brezza potente e leggera, bolle di sapone si librano danzanti, scintillando tra i raggi del sole.”
Giuliana Franceschini si sofferma sull’acqua e il fuoco. L’acqua sa essere calma e placida, sa adattarsi e mutare rimanendo però sempre fedele a sé stessa. Il fuoco è energia e potenza, impeto ed elegante ardore. L’incontro tra questi due elementi vuole rappresentare proprio un animo profondo ma alimentato da una forza ardente.
Enrique Gonzales Torres sintetizza la sua opera con una frase poetica: “Nell’aridità della terra, la libertà del cielo.”
Anche Isabella Muccini declama versi per descrivere la sua creazione. “Nell’alba silenziosa la rugiada brilla, mentre fluttuanti pensieri aleggiano nella mente, come nuvole passeggere in un cielo d’estate. Riflessi sfavillanti, specchio dei miei sogni più profondi.”
Evelin Pettigli parla di sentimenti contrastanti, che incontrano la Speranza capace di far sbocciare un fiore. “Mare in tempesta, terra arsa, fuoco che purifica, vento che soffia, buio nel cuore.”
Tiziana Pietropaolo e Alessandro Casciani esprimono la convinzione che per quanto l’evoluzione tecnologica possa evolversi esponenzialmente, nella gioielleria sarà sempre la manualità del singolo individuo a dar forma al tutto…la terra dei nostri elementi. “Come le molecole dell’acqua e del fuoco si agitano, si scontrano, si amalgamano, esplodono in guizzi di energia, così nella terra si acquietano, in un equilibrio apparente; un teatro ove questi magnifici attori danno vita ad opere eterne, in perpetua armonia…fonti di vita. Come negli elementi, anche in gioielleria le nuove tecnologie, nuove tecniche e nuove energie si dimenano nella spasmodica evoluzione umana; ma il teatro ove possono dar vita a se stessi risiede nella manualità più antica, ancestrale, che dà forma al tutto… Placando queste folli molecole.”
Giovanna Rosa racconta l’acqua come sinuosità, “dal sommesso gorgoglio o impetuoso fragore, simbolo per eccellenza della vita, della rinascita e della purificazione, fluido che ci connette al mondo del sogno, dell’immaginazione e dell’inconscio”.
Stefania Todini fa un omaggio alla forza e al coraggio delle donne Iraniane. “Lo sguardo celato da un velo delle donne Iraniane, sul volo libero nell‘aria di una farfalla. Desiderio di libertà, libertà negata, offesa, oppressa, uccisa.”
Simona Setterberg, ricordando le fiabe scandinave ascoltate nella sua infanzia, raffigura gli elementi acqua, terra, aria e fuoco come le fate dei boschi che custodiscono l’incanto della vita.
Resident di Incinque Jewels in esposizione permanente: Myriam Bottazzi, Dettaglidattimi, Chiara Fenicia, Emanuele Leonardi, Paolo Mangano, Maria Patrizia Marra, Matuta gioielli, Anna Pinzari, Maria Gaia Piccini, Francesco Ridolfi, Simone Vera Bath, Angela Gentile e Lorella Verrillo.
Foto concesse dall’Ufficio Stampa