A sei anni dalla prima edizione, sbocciano ancora I sentieri del gelsomino

A sei anni dalla prima edizione, “I sentieri del gelsomino – L’isola del mito” si svolgerà ad Ispica il 5, 6, 7 agosto. Sbocciano in una versione totalmente rinnovata. Spettacolo itinerante a cura di Art Evolution, diretto da Giuseppe Guarnieri e Giovanni Peligra.

Tre serate imperdibili che vedranno gli artisti e i partecipanti camminare per un percorso lungo il versante ispicese di Cava d’Ispica, nella città del Profumo e del Gelsomino.

In quest’esperienza proposta al pubblico si rievoca la memoria storica che lega la Ispica degli anni ‘50 e ‘60 alla Francia e all’Inghilterra. A motivo della coltivazione, produzione e trasformazione del gelsomino in essenza che veniva esportata in questi Paesi. Ad Ispica e ad Avola esistevano in quegli anni importanti gelsomineti, dove si ospitavano anche i raccoglitori con le loro famiglie al seguito per lunghi periodi. Contrada Nardella, vicino alla spiaggia di Santa Maria del Focallo ad Ispica, e il Gelsomineto, tra Avola e Cassibile sul mare, le due località in cui si raccoglievano il gelsomino. Il recupero di testimonianze dirette, racconti, miti, leggende, musiche, tradizioni ed antichi riti legati al gelsomino, scaturiti da una accurata ed appassionata ricerca su testi storici e sulla tradizione orale, ha reso possibile questo evento unico ed originale.

I testi e la regia sono di Giovanni Peligra; i costumi e gli oggetti di scena sono stati curati da Francesca Cicero; le musiche sono eseguite e interpretate da Antonio Cavallo; gli attori in scena sono: Marika Ruta, Rosario Spadaro, Pamela Vindigni, Francesca Cicero, Giovanni Peligra; ospiti d’onore: Filippo Figuera (vivaio Malvarosa di Giarre), Jonida Xherri (artista albanese residente in Sicilia).

Un viaggio incredibile pieno di emozioni, suggestioni e magia… diviso in tappe. Il pubblico intervenuto sarà accompagnato da “guide speciali”: saranno gli attori stessi a traghettare i partecipanti lungo i sentieri.

Durante il percorso prenderà vita uno spettacolo interattivo che annullerà la distanza tra palco e pubblico, esperienza in cui gli spettatori si troveranno coinvolti nelle storie narrate e nelle scene ricreate. Uno spettacolo itinerante che parte da un punto ben preciso dove è previsto il raduno dei viaggiatori: piazza SS. Annunziata, dove si trova la basilica barocca famosa per gli stucchi del Gianforma, proprio nel centro storico di Ispica. Da qui si procederà verso il passeggio del lungo Cava, da dove si può mirare parte dell’antico sito del paese prima che venisse colpito dal sisma del Val di Noto. Il vecchio quartiere tra la SS. Annunziata e Sant’Antonio Abate racchiude ancora angoli suggestivi, viuzze incantevoli, cortili panoramici su Cava d’Ispica.

Saranno 4 le tappe di questo percorso animato e l’ultima si svolgerà in piazza 2 Ottobre, di fronte all’ex Sciabica. Quattro quadri/momenti di grande effetto vedranno gli attori raccontare antichi miti e leggende ispirate dal gelsomino, provenienti dai tre continenti che si affacciano sul Mediterraneo: Europa, Asia e Africa.

Il personaggio del Raccoglitore di gelsomini sarà interpretato da Giovanni Peligra, che reciterà in 3 momenti e tappe diverse un monologo in vernacolo ibleo, ispirandosi alle testimonianze dirette di alcuni anziani che da bambini, insieme alle mamme, zie e nonne, lavoravano al gelsomineto nelle notti estive. Un racconto colorito, umile, dove si ricorda l’enorme fatica di tante donne, le “gelsominaie” le quali, costrette dal bisogno, si alzavano in piena notte per compiere questo duro lavoro di raccolta, portando con sé i bambini nelle ceste per non lasciarli soli a casa. Quelli più grandi raccoglievano anche loro i gelsomini. Un lavoro non retribuito come meritava. Le donne riuscivano a racimolare 25 lire per ogni chilo di gelsomini che bastava a mala pena a comprare un chilo di pane. Ci saranno interventi del Coro che si rivolgeranno al pubblico sottolineando e puntualizzando affermazioni, aggiungendo commenti. Vecchie canzoni del repertorio popolare siciliano accompagneranno i partecipanti da una tappa all’altra.

L’altro personaggio principale sarà la figura femminile della “Saraghina”, menzionata in alcuni testi di etnoantropologi siciliani come Giuseppe Pitrè e Serafino Amabile Guastella, presentata nello spettacolo come la mitica fondatrice della città di Spaccaforno/Ispica. Il monologo, interpretato da Marika Ruta, sviluppa un’intuizione del libro “La maga Saraghina” di Evelina Barone. Emblema di una cultura matriarcale, precede l’arrivo dei Greci, forse di provenienza mediorientale, da cui l’appellativo “Saraghina”. Partita dal lontano Oriente, approda in Sicilia e si stabilisce nella Cava di Ispica dove fonda una comunità di donne che praticavano la medicina naturale e studiavano il corso e l’influenza delle stelle. In epoca molto successiva considerate delle “mavare” (streghe), le donne medichesse e guaritrici hanno segnato la storia della città di Ispica, antica Spaccaforno, che sarebbe stata etichettata nei secoli passati come la “città delle streghe”.

Durante questo viaggio il pubblico incontrerà alcuni protagonisti del mondo reale: Filippo Figuera, titolare del vivaio Malvarosa di Giarre, esperto di gelsomini e produttore di gelsomini, che racconterà come avveniva l’estrazione delle essenze da inviare in Francia e in Inghilterra e come il gelsomino veniva utilizzato per dare il gusto anche al cioccolato. Artigiani cioccolatieri di Modica avrebbero creato un cioccolato al gelsomino, rispolverando una ricetta risalente ai tempi della Firenze medicea. Figuera preparerà le sponse di gelsomini, bouchet naturali costituiti dal gambo delle carote selvatiche in cui vengono inseriti i boccioli di gelsomino, che un tempo costituivano i bouchet delle spose, retaggio di un’antica tradizione islamico-araba.

Alla fine del percorso, in piazza 2 Ottobre, ad attendere i viaggiatori ci sarà Jonida Xherri, sensibile e poliedrica artista di origini albanesi che dal 1985 vive e lavora tra Modica e Firenze, in tutti i luoghi che ospitano la sua arte. La delicatezza del fiore del gelsomino le ha dato lo spunto per creare un arazzo di 1,50 x 8 metri che tutti potranno vedere esposto alla fine del percorso. Un progetto nato per ricordare l’episodio della rivolta di Milazzo del 1946 da parte delle gelsominaie e delle donne sfruttate nella raccolta degli agrumi, delle olive, nelle fabbriche e nelle cave di argilla di Santo Stefano di Camastra. Una ribellione dopo anni di vessazioni ed angherie subite che la nostra artista ha voluto rappresentare in questo lavoro.

L’intreccio di fili dorati e il lavoro all’uncinetto vuole simboleggiare la forza di queste donne, la lotta per i posti di lavoro, la denuncia e il silenzio di chi subisce ingiustizie sul posto di lavoro senza un legale riconoscimento. Le “gelsominaie e i gelsominai di oggi” sono per Jonida tutte le donne, gli uomini e i bambini che lavorano in nero, senza diritti e vengono sfruttati.

È significativo che questo arazzo faccia tappa pure ad Ispica e in un evento così bello e interessante come “I sentieri del gelsomino – L’isola del mito” per caricarsi di una valenza sociale, un messaggio importante da parte dell’arte che denuncia e chiede attenzione.

Articolo precedenteBeat Onto Jazz Festival, al via la seconda serata con Lee Gold e John Patitucci
Articolo successivo“La Pittura dell’Immaginifico” degli artisti Claudio Cargiolli, Marco Manzella e Alessandro Tofanelli in mostra al Museo Le Stanze della Memoria di Barga