A Visioninmusica il sassofono di Baptiste Herbin; pre-concert di Luca Zennaro
Venerdì 1 marzo 2019
Ore 20,30
LUCA ZENNARO
JAVASKARA
LUCA ZENNARO • chitarra
MANUEL CALIUMI • sax alto
NICO TANGHERLINI • piano
MICHELANGELO SCANDROGLIO • contrabbasso
MATTIA GALEOTTI • batteria
Ingresso:
INTERO € 3,00
RIDOTTO € 1,00 (per gli abbonati di Visioninmusica e coloro che hanno acquistato il biglietto di Baptiste Herbin)
Ore 21,30
BAPTISTE HERBIN
DREAMS AND CONNECTIONS
BAPTISTE HERBIN • sassofono
MASSIMO MORGANTI • trombone
ALESSANDRO BRAVO • pianoforte
PAOLO GHETTI • contrabbasso
STEFANO PAOLINI • batteria
Ingresso:
INTERO € 20,00
RIDOTTO € 17,00
AUDITORIUM GAZZOLI
Via del Teatro Romano, 13 – Terni
La storia del jazz è costellata di incontri fortuiti, occasionali oppure a lungo pianificati, che hanno portato a suonare insieme musicisti in occasione di concerti, jam session o incisioni discografiche. Una comune conoscenza, ad esempio, è stato il punto di contatto e tramite tra Baptiste Herbin e Massimo Morganti: insieme per la prima volta a Visioninmusica, venerdì primo marzo all’Auditorium Gazzoli di Terniproporranno brani tratti dall’ultimo album del sassofonista francese, Dreams and connection, e composizioni originali del trombonista italiano, in un programma assolutamente inedito.
Ad anticipare il concerto sarà invece il ventunenne Luca Zennaro, musicista dal forte impatto ritmico, che si esibirà insieme al suo gruppo in brani vivaci alternati ad altri più eterei e riflessivi, il tutto unito alla loro freschezza e capacità di catturare l’attenzione. Il titolo prescelto, Javaskara, ricorda le lingue dell’Europa orientale ma non è altro che una versione “esotica” di giavascara, parola che in dialetto polesano significa “scapigliato”. Una scelta che la dice lunga su come questo lavoro sia il frutto di una ricerca, non solo musicale ma anche sulle sue origini. Luca Zennaro Javaskara Quintet è una delle band vincitrici del Premio Tomorrow’s Jazz 2018, dedicato ai giovani talenti del jazz italiano, organizzato da Veneto Jazz nell’ambito del Bando Jazz promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
Biografie
Originario di Chartres, Baptiste Herbin ha intrapreso lo studio del sassofono con Jean-Louis Mounier, dedicandosi alla musica jazz sotto la guida di Julien Lourau, Jean-Jacques Rulhmann e, successivamente, di Jean-Charles Richard. Dopo essere stato allievo di Riccardo Del Fra al Conservatorio di Parigi, si è affacciato sulla vibrante scena jazzistica della capitale francese. Qui ha incontrato André Ceccarelli, durante le sue session al jazz club Duc des Lombards. Insieme hanno registrato l’album Brother Stoon, in quartetto con Pierre de Bethmann e Sylvain Romano, ospitando anche Jean Toussaint e Dimitri Dourantonis. Il suo secondo album dal titolo Interférences – in quintetto con Benjamin Henocq, Maxime Fougères, Sylvain Romano e Renaud Gensane – è stato pubblicato nel 2015. Nell’albumDreams and connection (2016), inciso con Ali Jackson, Darryl Hall e Eduardo Farias risuonano suadenti atmosfere brasiliane. La sua musica e il suo stile risentono dell’influenza di Charlie Parker, Cannonball Adderley, Ornette Coleman, Maceo Parker, John Coltrane, della musica tradizionale del Madagascar, ma anche di compositori classici come Debussy, Ravel e Bach.
Nel novembre del 2012 Herbin ha suonato per Dionne Warwick all’Olympia di Parigi, oltre ad aver collaborato con Keith Brown in Sweet and Lovely (2011), con Aldo Romano in New Blood (2012), con Jeff “Tain” Watts e Manuel Valera in Shona (2014), con Vincent David, Jean-Charles Richard e Stéphane Guillaume in Fireworks (2015), con il Francis Lockwood Quartet in Minton’s Blues (2018).
Oggi Baptiste si dedica anche all’insegnamento, tenendo corsi di perfezionamento in tutto il mondo. Oltre che nel suo paese si è esibito in Belgio, Germania, Inghilterra, Italia, Madagascar, Stati Uniti, Svizzera, Tailandia etc. insieme ad una serie di musicisti di prim’ordine come Glenn Ferris, Alain Jean-Marie, Ralph Bowen, Donald Brown, Kenny Garrett, Jean Toussaint, Mark Gross, Steve Wilson, James Carter, Gary Smulyan, Marcus Gilmore, Stéphane Belmondo, Archie Shepp, Jean-Michel Pilc, Darryl Hall, Franck Avitabile, Pierrick Pedron, Julien Lourau, Enrico Rava, Eric Legnini, Trotignon, Billy Hart, Michael Chéret, Jerry Bergonzi, Stefano di Battista.
Ha accompagnato Charles Aznavour fin nei suoi ultimi concerti.
http://www.baptisteherbin.com
Massimo Morganti è docente di trombone jazz presso i conservatori di Rovigo e di Perugia. Dopo aver studiato al Conservatorio Rossini di Pesaro e al Berklee College di Boston ha intrapreso un’intensa attività concertistica, in piccole formazioni e grandi orchestre, collaborando con alcuni dei maggiori musicisti italiani e internazionali: Kenny Wheeler, Bob Brookmeyer, Bob Mintzer, Mike Stern, Fabrizio Bosso, Javier Girotto, Gianluca Petrella, Gianluigi Trovesi, Cristina Zavalloni, Gabriele Mirabassi, Enrico Rava, Aldo Romano, Paolo Fresu e molti altri.
https://www.massimorganti.com/
Poco più che ventenne, e originario di Chioggia, Luca Zennaro sta ancora frequentando il Dipartimento Jazz del Conservatorio F. Venezze di Rovigo, dove ha avuto modo di farsi apprezzare nel suo ultimo anno di insegnamento da Marco Tamburini. Nonostante la giovane età, il suo primo disco da leader sembra fotografare un musicista già maturo, forte di una precisa idea musicale.
Molti i riconoscimenti sin qui ottenuti: Zennaro è secondo nel 2017 al concorso Jazz Stage di Riga, dove ha occasione di suonare con uno dei suoi idoli, Kurt Rosenwinkel, ma nello stesso anno è anche tra i finalisti del premio Massimo Urbani. Con il suo trio ritmico veneto, completato dai solidi Nicolò Masetto e Marco Soldà, ha incontrato il sassofonista siciliano Nicola Caminiti – ora brillante studente della Manhattan School – nei seminari estivi di Siena Jazz 2016, e l’empatia nata in breve tempo tra i quattro musicisti è parsa così naturale da convincere Luca a formare il suo primo gruppo stabile.
I brani del suo ultimo disco, Javaskara, composti dal chitarrista in questi ultimi due anni, comprendono sette riuscite composizioni originali – fra cui si ricorda Ritorno a Baker Street ma anche le più movimentate Can’t wait for Enrico e Sounds like a lie – e un’accorata rilettura di Giochi di luci, dolcissima ballad di Marco Tamburini, indimenticato maestro che aveva subito intuito il suo talento. In questo, così come nel brano che lo precede, si aggiunge con efficacia al quartetto il ventottenne trombonista bolognese Federico Pierantoni, cui va dato merito di essere entrato senza problemi nello spirito del disco.
https://www.facebook.com/luca.zennaro.5
Rivendita biglietti: New Sinfony – galleria del Corso, 12 – Terni
Circuito nazionale: www.vivaticket.it
Visioninmusica 2019 è sostenuta da:
MIBAC, Regione Umbria, Camera di Commercio di Terni e Fondazione Carit.