Ab umbra lumen. Galliani incontra Bibiena al Piccolo Museo della Poesia di Piacenza

AB UMBRA LUMEN. Galliani incontra Bibiena

A cura di Massimo Silvotti

Piccolo Museo della Poesia Chiesa di San Cristoforo, Piacenza

23 aprile – 24 settembre 2022

Inaugurazione: sabato 23 aprile, ore 17.30

Contributi critici di Elena Pontiggia e Giovanni Gazzaneo

Piacenza, all’interno di una chiesa barocca affrescata da Ferdinando Galli Bibiena, ha sede il Piccolo Museo della Poesia Chiesa di San Cristoforo, una realtà culturale unica al mondo che consente di toccare con mano la Poesia, collante di tutte le arti.

Il Piccolo Museo della Poesia Chiesa di San Cristoforo, in sinergia con la nascente “LABiennale POESIA e oltre”, di cui il Museo è tra i soci fondatori, presenta dal 23 aprile al 24 settembre 2022 la mostra “Ab umbra lumen. Galliani incontra Bibiena”: un dialogo affascinante, e per certi versi abissale, tra un grande maestro contemporaneo, Omar Galliani, e il maestro del quadraturismo barocco, Ferdinando Galli Bibiena, artefice dell’affresco della cupola.

Curato da Massimo Silvotti (ideatore e direttore generale del Museo), il progetto si configura come una sorta di bi-personale sui generis, in cui tutto si rovescia e moltiplica per il tramite di una grande pedana rifrangente che raddoppia i quadri e gli affreschi. Il percorso espositivo comprende una quindicina di opere di Omar Galliani, distribuite all’interno della Chiesa e negli attigui locali dell’Oratorio di San Cristoforo, sede della Biblioteca di Poesia contemporanea. Se nella Chiesa è presentata una selezione di dipinti recenti di grandi dimensioni, tra cui i tre inediti “Botanica della fede” (2022), “Litania del cuore” (2022) e “Oltre la croce” (2022), nella Biblioteca sono esposte alcune opere storiche su tavola e su carta che illustrano il percorso dell’artista.

«Ombra che rischiara, luce che adombra. Siamo – scrive il curatore Massimo Silvotti – nell’Oratorio di San Cristoforo e già questa Cupola del Bibiena dove l’altezza è profondità, ci disorienta. Tutto è precipiziale, eppure saldo, possente, marmoreo. E la sontuosità del Barocco che pure ci cinge di allori, appare fuori casa, spaesata. La chiesa è un teatro, la preghiera, l’acuto di una soprano. È qui che s’innesta Galliani, anch’egli a suo modo Barocco, per sottrazione. Egli ci conduce lo sguardo verso dettagli vibranti, dove parrebbe che tutto abbia inizio. Il buio si riaccende e i neri o i grigi, svestendosi della loro opacità ci invitano a un sussulto di vita. Si avverte in lontananza un sussurro, somiglia a un richiamo, una eco. La solennità del silenzio».

«Galliani – spiega Elena Pontiggia – è uno dei pochi artisti contemporanei che hanno rivalutato e praticato quella che le epoche classiche consideravano l’arte più importante, anzi l’essenza stessa dell’arte. In un mondo dove tutto è virtuale, il disegno è ancora l’arte della mano, del polso, dell’homo faber. Il disegno, con le sue ombre e i suoi contrappunti, le sue gradazioni e le sue sfumature, le sue tonalità espressive mai urlate e mai sgargianti, è una delle tecniche artistiche più capaci di parlare attraverso accenni e allusioni, cioè di rivelare. Proprio questa tecnica lenta, millimetrica, paziente, reticente, retrattile, introversa, sottocutanea, è capace di dire quello che a rigore non è possibile dire. […] La pittura di Galliani è metafisica non perché dipinge manichini e piazze straniate, come de Chirico, ma perché disegna tutto alla luce, anzi nell’oscurità, di un infinito mistero».

«Nella sua arte – conclude Giovanni Gazzaneo – Omar Galliani aspira a un disegno infinito, ma prima che senza confine è senza tempo. Non si consuma nell’ossessione del presente. Non si specchia nel nobile passato. L’arte di Galliani è aperta all’irrompere dell’Oltre, è ricerca struggente di bellezza. Una bellezza che non ti aspetti e che ti sorprende. Prima non c’era. O forse si annunciava come sogno. Di più: come speranza. Eccola che si fa volto, cuore, paesaggio, fiore, stelle, corona di spine…».

In occasione della mostra, è possibile visionare anche la collezione del Piccolo Museo della Poesia Chiesa di San Cristoforo, costituita da poesie inedite, lettere autografe, libri di poesia di assoluta rarità, riviste letterarie introvabili, installazioni, quadri, sculture, opere di poesia visiva, lineare, concreta. All’interno dell’Oratorio di San Cristoforo è, inoltre, contenuta una fornitissima biblioteca di poesia contemporanea (ma non solo), italiana e internazionale.

L’esposizione è realizzata con il sostegno di Banca di Piacenza (main sponsor), Fondazione di Piacenza e Vigevano (main sponsor) e Confindustria Piacenza (sponsor), con il supporto della Diocesi di Piacenza e Bobbio, della Fondazione Crocevia, della Fondazione Donatella Ronconi – Enrica Prati, di Piacenza musei in rete e del Quotidiano Libertà (media partner).

Il catalogo della mostra (edito da puntoacapo Editrice), curato anch’esso da Massimo Silvotti, si avvale dei contributi critici di Elena Pontiggia e Giovanni Gazzaneo, delle fotografie di Carlo Vannini, delle poesie e prose poetiche di Edoardo Callegari, Roberto Chiapparoli, Sabrina De Canio (condirettrice generale del Museo), Domenico Ferrari Cesena (presidente del Museo), Barbara Rabita, Antje Stehn e Omar Galliani e infine di una breve monografia sulla Chiesa di San Cristoforo, stilata da Simona Minarelli.

L’esposizione sarà inaugurata sabato 23 aprile, alle ore 17.30, con interventi critici del Curatore, di Elena Pontiggia e Giovanni Gazzaneo e con letture di poesie inerenti la mostra e presenti nel catalogo. Il Piccolo Museo della Poesia Chiesa di San Cristoforo (angolo via Genocchi – via Gregorio X) sarà aperto al pubblico dal 23 aprile al 30 luglio 2022 e dal 3 al 24 settembre 2022 da giovedì a domenica con orario 11.00-19.00; chiuso nel mese di agosto. Ingresso intero Euro 7, ridotto Euro 5 (under 18 e over 65). Per informazioni: T. +39 347 0359629, direzionemuseopoesia@virgilio.itwww.museopoesia.itwww.facebook.com/PiccoloMuseodellaPoesia.

Il Piccolo Museo della Poesia Chiesa di San Cristoforo è il luogo della consonanza tra Arte e Poesia. Inaugurato nel 2014 con il nome di “Piccolo Museo della Poesia le Incolmabili Fenditure”, è stato successivamente ribattezzato “Piccolo Museo della Poesia Chiesa di San Cristoforo” in omaggio alla chiesa sconsacrata che lo ospita in via permanente. Spazio sperimentale di contaminazione tra le arti, di relazione tra le persone, di sintesi creativa, il Piccolo Museo vuole essere inteso e vissuto nella sua dimensione collettivo-performativa. Importante sottolineare che l’organigramma museale è composto esclusivamente da poeti e artisti, i quali accompagnano personalmente i visitatori attraverso “visite poetiche” e altre “follie poetiche”, quali la “cena poetica” e “la “notte poetica”.

La Chiesa di San Cristoforo porta la firma dell’architetto di corte Domenico Valmagini (a partire dal 1685), ma la veduta per angolo della facciata e, più in generale, la singolarità del disegno architettonico rendono evidentissima la collaborazione con Ferdinando Galli Bibiena il quale, infatti, nel 1690 procedette alla decorazione a fresco della cupola, autentico capolavoro del quadraturismo di cui appunto Bibiena fu maestro indiscusso.

“LABiennale POESIA e oltre” nasce dall’unione di tre attori storici della poesia e della cultura italiana: la Biennale di Poesia di Alessandria, la Casa della Poesia di Como e il Piccolo Museo della Poesia Chiesa di San Cristoforo, sede della manifestazione. Nell’ambito del programma “Poeti al Museo”, dal 2 aprile all’8 ottobre 2022, sono previsti diciannove appuntamenti con poeti contemporanei, italiani e stranieri: personalità di risonanza nazionale ed internazionale si alterneranno a poeti non meno talentuosi e originali, ma non ancora così notori al grande pubblico. Il 21 maggio 2022 si terrà, inoltre, il “Convegno Multidisciplinare e Performativo – I volti di Pasolini” per enfatizzare la natura poliedrica del Poeta di Casarsa attraverso un costante avvicendarsi di approfondimenti critici e performance multidisciplinari. Il programma dettagliato è disponibile all’indirizzo www.museopoesia.it.

Articolo precedenteTorna “Ghê Gaia Terra” al Museo delle Mura di Roma: 40 artisti a confronto sul rapporto uomo/natura
Articolo successivoGiornata mondiale dei delfini: Zoomarine “battezza” Maya, il cucciolo di delfino nato al parco di Torvaianica