Adelita Husni-Bey, protagonista del quarto incontro di riparAzioni: dialoghi d’arte, cultura e società

riparAzioni

dialoghi d’arte, cultura e società

Giovedì 25 maggio, ore 17

Incontro con Adelita Husni-Bey

Accademia di Belle Arti di Bologna, Aula Magna

Via Belle Arti 54, Bologna

Il quarto appuntamento del ciclo di incontri riparAzioni, con grandi protagonisti dell’arte e della cultura internazionale, avrà come protagonista l’artista italo-libica Adelita Husni-Bey

Giovedì 25 maggio 2023 alle ore 17, il quarto appuntamento del ciclo di incontri riparAzioni: dialoghi d’arte, cultura e società vedrà protagonista l’artista italo-libica Adelita Husni-Bey, esperta di pedagogia e interessata a tematiche che spaziano dall’anarco-collettivismo al teatro, dalla giurisprudenza agli studi sullo sviluppo urbano. A introdurre il talk, ci sarà Maura Pozzati, docente e curatrice del ciclo di incontri.

L’interesse di Adelita Husni-Bey si rivolge a temi politici e sociali complessi indagandoli attraverso studi di sociologia, teorie educative radicali e pratiche d’insegnamento sperimentali. Nella sua pratica l’artista utilizza diversi media dal disegno, alla pittura, al film-documentario. Parte integrante del suo lavoro sono i workshop partecipativi all’interno dei quali gruppi di persone guidate dall’artista stessa sono invitate ad agire e riflettere su tematiche specifiche. L’attività collettiva è una componente fondamentale nell’ambito della sua ricerca, che è spesso focalizzata su questioni sociali in contesti politici precisi.

Cosa significa “riparare” attraverso la pedagogia? Come può l’arte essere un veicolo di avvicinamento, di cura e al contempo di analisi e critica sociale? Attraversando gli ultimi 15 anni di lavoro dell’artista con studenti, avvocati, attivisti, fisioterapisti, atleti, attori teatrali e poeti, il talk porterà alla luce una modalità di fare arte che ha come fulcro la condivisione. Tra riferimenti filosofici, letterari e sociologici che guidano il suo lavoro, Adelita Husni-Bey ci propone modalità con le quali far fronte alle contraddizioni emerse durante la pandemia; sintomi di una condizione di vita alienante, da ri-immaginare collettivamente.  

Il lavoro di Adelita Husni-Bey si sviluppa inizialmente nel campo degli studi urbani tramite l’utilizzo di metodologie pedagogiche radicali. Attraverso workshop, seminari, scritti, archivi, trasmissioni radiofoniche e mostre l’artista si concentra sulle dinamiche del processo co-autoriale. Nel 2014 produce, in collaborazione con giuristi, attivisti e squatter la ‘convenzione sull’utilizzo dello spazio’, un documento legale redatto pubblicamente, che definisce diversi tipi di utilizzo del suolo urbano legato al bene comune. Continua il suo percorso parallelo legato agli studi della pedagogia teatrale e ‘incarnata’, in relazione al Teatro dell’Oppresso di Augusto Boal, coinvolgendo atleti (After the Finish Line, 2016) e avvocati (Chiron, 2018). Nel 2017 è tra i tre artisti protagonisti del Padiglione Italia della 57ma Biennale di Venezia, a cura di Cecilia Alemani. Il suo lavoro è stato esposto presso MoMA di New York (2018), Kunsthalle Trondheim (2020) e Reina Sofia (2014). È stata fellow al Vera List Center for Art and Politics dal 2020 al 2022 ed è stata vincitrice del Graham Foundation grant 2023. 

riparAzioni: dialoghi d’arte, cultura e società è un ciclo di sei incontri a cura di Lucrezia Ercoli, Maura Pozzati ed Emilio Varrà, con grandi protagonisti dell’arte e della cultura internazionale: il filosofo Emanuele Coccia, il collettivo artistico ruangrupa, il regista e drammaturgo teatrale Armando Punzo, l’artista Adelita Husni-Bey, l’illustratrice Nora Krug e la regista Alice Rohrwacher.

Il programma di conferenze, nato dall’idea che l’arte – nelle sue diverse forme e discipline culturali – sia un processo creativo capace di riparare e colmare le fratture e gli strappi del reale, si svolge nell’ambito del progetto RiparAzioni – rielaborare ad arte, ideato dall’Accademia per il programma PON Metro 14-20, Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane del Comune di Bologna, finanziato dall’Unione Europea e dedicato allo sviluppo urbano sostenibile.

Ingresso libero fino a esaurimento posti.

I prossimi appuntamenti:

Mercoledì 7 giugno alle ore 17, il ciclo proseguirà con la regista Alice Rohrwacher, che parlerà di come è possibile mettere in luce certe contraddizioni della contemporaneità, privilegiando il punto di vista di “minoranze”, come possono essere quelle di un immaginario rurale o quelle connesse allo sguardo dell’infanzia.

Venerdì 23 giugno alle ore 17, l’ultimo incontro sarà con l’autrice e illustratrice tedesco-americana Nora Krug, che con la sua pluripremiata graphic novel Heimat ha indagato la storia della sua famiglia per comprendere che ruolo essa abbia avuto durante il regime nazista.

Articolo precedenteLa mia Africa, l’unconventional folk de I Beddi per il diritto all’identità
Articolo successivoA Faenza “Faenza tieni botta!”, serata di raccolta fondi a favore degli alluvionati