Al via venerdì 1° luglio “Hosting On The Road”, un progetto speciale del Collettivo lunAzione finanziato dal MiC, che attraverserà sei cittadine del territorio italiano per disegnare il ritratto dei centri urbani di provincia. Il progetto “Hosting On The Road” si basa sulla performance itinerante “Hosting” che la compagnia porta avanti dal 2020 e frutto di una raccolta di materiali audio. La drammaturgia sonora di cui il pubblico fruisce in cuffia resterà inoltre disponibile grazie alla creazione di QR Code, collocati negli spazi urbani e accessibili autonomamente tramite smartphone. La prima tappa è Monfalcone (Go), partenza da Largo Augusto Cosulich per “Monfalcone Hosting”, una coproduzione Quarantasettezeroquattro che viene presentata venerdì 1 (ore 18.30), sabato 2 e domenica 3 luglio (ore 9.30 e ore 18.30) nell’ambito di “Contaminazioni Digitali”, il festival urbano multimediale organizzato dall’associazione Quarantasettezeroquattro e realizzato grazie al contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, che prosegue le sue indagini sulle “Realtà aumentate”.
Ideato e diretto da Eduardo Di Pietro e guidato dall’attrice Martina Di Leva (anche aiuto regista), “Monfalcone Hosting” ha visto la permanenza a Monfalcone della compagnia per 15 giorni, durante i quali i cittadini sono stati invitati a partecipare alla creazione per una raccolta dati. La ricerca sul campo viene infatti effettuata in ciascuno dei Comuni coinvolti tramite numerose interviste agli abitanti, per giungere alla realizzazione di un caleidoscopico mosaico di voci delle persone che abitano le varie comunità, accessibile in cuffia tra le vie delle città. Cerignale e Pontelagoscuro in Emilia Romagna (per TOTEM Scene Urbane), Perito (per Cilentart Fest) e Moiano in Campania, Monfalcone e Gradisca d’Isonzo (per Contaminazioni Digitali) in Friuli Venezia Giulia: l’indagine del Collettivo lunAzione si snoderà tra tre regioni e sei città totalmente diverse fra loro, ma allo stesso tempo accomunate dalle criticità che vivono i paesi delle aree interne, come il rischio di abbandono, la mancata trasmissione dei mestieri, l’oblio del passato.
«In quasi tutte le lingue romanze – scrive il Collettivo lunAzione, formato anche da Cecilia Lupoli, qui in veste di dramaturg – il termine ‘ospite’ riporta un’ambiguità dei significati: con la parola si intende primariamente “la persona che ospita, che accoglie cioè nella propria casa altre persone […] anche soltanto per una visita” (Treccani), al contrario nell’uso comune appella la persona ospitata. In inglese la differenza semantica viene assicurata dalla diversità tra i termini ‘host’ e ‘guest’, ormai di dominio diffuso. ‘Monfalcone Hosting’ si basa quindi sull’attraversamento di una comunità ‘ospitante’, da parte di visitatori che si spostano a piedi, muniti di cuffie radio».
Una serie di interviste sul campo consente alla compagnia di raccogliere voci, visioni e narrazioni della cittadinanza. Il percorso di visita, mediato dai dispositivi auricolari e offerto per 25 spettatori a replica, restituisce, con il lavoro del sound artist Tommy Grieco, un ritratto sonoro, una drammaturgia corale e un’esperienza poetica. Il patto dell’ospitalità viene sviluppato in chiave performativa, creando una peculiare occasione di incontro tra popolazione e pubblico. Tratti, aspirazioni, bellezze e contraddizioni delle città di provincia, si ricongiungono in un laboratorio sociale a cielo aperto, dove la popolazione si ritrova a comporre un insieme globalizzato, raccolto in uno spazio ridotto, tra ciò che siamo e ciò che potremmo essere.