Alessandro Preziosi in Vincent Van Gogh – L’odore assordante del bianco di Stefano Massini in scena al Teatro Traiano di Civitavecchia

Alessandro Preziosi in Vincent Van Gogh – L’odore assordante del bianco di Stefano Massini in scena al Teatro Traiano di Civitavecchia dal 9 al 10 novembreL’apertura della stagione 2019-20 del Teatro Traiano è affidata al testo di Stefano Massini, l’attuale direttore artistico del Piccolo Teatro di Milano: VINCENT VAN GOGH. L’odore assordante del bianco grazie alla storica collaborazione tra il Comune di Civitavecchia e ATCL – Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio. Nei panni del grande pittore olandese, descritto in uno dei momenti più bui della sua vita, Alessandro Preziosi in una straordinaria prova attoriale.

È il 1889 e l’unico desiderio di Vincent è uscire dalle austere mura del manicomio di Saint Paul. La sua prima speranza è riposta nell’inaspettata visita del fratello Theo che ha dovuto prendere quattro treni e persino un carretto per andarlo a trovare. Come può vivere un grande pittore in un luogo dove non c’è altro colore che il bianco? Attraverso l’imprevedibile metafora del temporaneo isolamento di Vincent Van Gogh in manicomio, lo spettacolo di Khora.teatro in coproduzione con il Teatro Stabile d’Abruzzo e per la regia di Alessandro Maggi, è una sorta di thriller psicologico attorno al tema della creatività artistica che lascia lo spettatore con il fiato sospeso dall’inizio alla fine.

Il testo vincitore del Premio Tondelli a Riccione Teatro 2005 per la “…scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza drammatica, capace di restituire il tormento dei personaggi con feroce immediatezza espressiva” (dalla motivazione della Giuria n.d.r.) firmato da Stefano Massini con la sua drammaturgia asciutta ma ricca di spunti poetici, offre considerevoli opportunità di riflessione sul rapporto tra le arti e sul ruolo dell’artista nella società contemporanea.

Si legge nelle note di regia di Alessandro Maggi: «Sospensione, labilità, confine. Sono questi i luoghi, accidentati e mobili, suggeriti dalla traiettoria, indotti dallo scavo. Soggetti interni di difficile identificazione, collocati nel complesso meccanismo dell’organicità della mente umana. Offerti e denudati dalla puntuale dinamicità e dalla concretezza del testo, aprono strade a potenziali orizzonti di ricerca. La scrittura di Massini, limpida, squisitamente intrinseca e tagliente, nella sua galoppante tensione narrativa, offre evidentemente la possibilità di questa indagine. Il serrato e tuttavia andante dialogo tra Van Gogh – internato nel manicomio di Saint Paul de Manson – e suo fratello Theo, propone non soltanto un oggettivo grandangolo sulla vicenda umana dell’artista, ma piuttosto ne rivela uno stadio sommerso. Lo spettacolo è aperto contrappunto all’incalzante partita dialogica. Sottinteso. Latente. Van Gogh, assoggettato e fortuitamente piegato dalla sua stessa dinamica cerebrale incarnata da Alessandro Preziosi, si lascia vivere già presente al suo disturbo. È nella stanza di un manicomio che ci appare. Nella devastante neutralità di un vuoto. E dunque, è nel dato di fatto che si rivela e si indaga la sua disperazione. Il suo ragionato tentativo di sfuggire all’immutabilità del tempo, all’assenza di colore alla quale è costretto, a quell’irrimediabile strepito perenne di cui è vittima cosciente, all’interno come all’esterno del granitico “castello bianco” e soprattutto al costante dubbio sull’esatta collocazione e consistenza della realtà.

La tangente che segue la messinscena resta dunque sospesa tra il senso del reale e il suo esatto opposto. In una spaccatura in cui domina la sola logica della sinestesia, nella quale ogni senso è plausibilmente contenitore di sensi altri, modulandone infinite variabili, Van Gogh è significante e significato di sé stesso. Lo scarto emotivo che subisce e da cui è irrimediabilmente dipendente, rappresenta causa ed effetto della sua stessa creazione artistica, non più dissociata dalla singolarità della sua esistenza e lo obbliga a percorrere un sentiero isolato in cui il solo punto fermo resta la plausibilità di un’infinita serie di universi possibili nei quali ogni tangibilità può rappresentare il contrario di ciò che è».

Fino a sabato è ancora possibile sottoscrivere l’abbonamento per l’intera stagione.

orario spettacoli:

sabato ore 21

domenica ore 17

Abbonamento a turno fisso (10 spettacoli): Turno A sabato – Turno B domenica

Poltronissima:             euro  240,00

Poltrona:                    euro  220,00

Galleria:                     euro  190,00

Balconata:                  euro  140,00

Balconata Under 25:  euro    30,00 (riduzione speciale studenti)

Biglietti:

intero                                     ridotto (under18 – over65)

Poltronissima:             euro   27,00 + 2,00 prev.                       euro   25,00 + 2,00 prev.

Poltrona:                    euro   25,00 + 2,00 prev.                       euro   23,00 + 2,00 prev.

Galleria:                     euro   22,00 + 1,50 prev.                       euro   20,00 + 1,50 prev.

Balconata:                  euro   18,00 + 1,50 prev.                       euro   16,00 + 1,50 prev.

prevendita biglietti

botteghino: dal martedì al sabato orari 10.00 -13.00 / 16.00 – 19.00

Apertura in caso di spettacolo:

domenica e festivi 16.00 – 19.00

rinnovo abbonamenti da lunedì 23 settembre

rinnovo con cambio posto 14 e 15 ottobre

campagna nuovi abbonamenti da mercoledì 16 ottobre a venerdì 1 novembre

Teatro Comunale Traiano

Corso Centocelle 1 – 00053 Civitavecchia

tel. 0766 370011

www.teatrotraianocivitavecchia.it

E-mail: comunicazione@teatrotraianocivitavecchia.it

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